LA BANDIERA Purtroppo alcune immagini che seguono sono di bassa qualità perché gli originali sono andati perduti ma riescono comunque a chiarire i passaggi necessari alla lavorazione. Un tocco di classe per arricchire la barca consiste nell’inserire una bandiera a poppa. Il problema inizia quando si considera di utilizzare della stoffa in quanto la dimensione […]
Tag Archivio per: Tecniche di modellismo
ALLESTIRE LE VELE DELLA BARCA Purtroppo alcune immagini che seguono sono di bassa qualità perché gli originali sono andati perduti ma riescono comunque a chiarire i passaggi necessari alla lavorazione. Brevi riferimenti: Le vele latine di una barca La velatura di una barca è composta da un albero fissato allo scafo e da un’antenna che […]
REPERIRE LA STOFFA DELLE VELE Tutte le barche erano dotate di remi, quelle un po’ più grandi erano predisposte per allestire anche della velatura. Gli allestenti erano variabili in considerazione dell’utilizzo dell’imbarcazione, della distanza da percorrere e dalle condizioni atmosferiche. La vela più comune era quella triangolare o latina. (Il termine deriva dall’aggettivo “latino” che […]
I PARANCHI DELLE ARTIGLIERIE:
STEP BY STEP DELL’ALLESTIMENTO DI UN PARANCO
Qui di seguito si illustra con una sequenza fotografica gli step necessari per ottenere il complesso dei paranchi anteriori senza generare antiestetici nodi.
È importante che il bozzello anteriore sia ben incollato sull’affusto, ed avendo allargato il foro risulterà semplice passare un cavo che per la cronaca ha uno spessore di 0,10 mm, in pratica il più sottile reperibile in commercio.
Scusate per la bassa qualità del disegno che illustra una fiancata di un affusto di un cannone.
Si annoda il bozzello centrale al golfare dell’affusto avendo l’accortezza di lasciare le estremità del cavo lunghe almeno 10 o 15 centimetri. È sufficiente un nodo semplice non occorre che sia doppio, l’importante è che sia ben stretto.
Si prende l’estremità del cavo del nodo che è rivolto verso l’alto lo si infila dall’alto nel foro del bozzello anteriore.
La stessa estremità la si fa passare poi nel bozzello posteriore dal basso verso l’alto.
Si completa così il primo passaggio del paranco.
NB) Per i paranchi a tre vie si deve fare passare una seconda volta il cavo nei bozzelli.
Lo stesso cavo va quindi riportato in avanti ma questa volta NON passa nel bozzello ma termina di fianco, tra il bozzello e l’affusto del cannone.
Infine si fa passare l’altra estremità del cavo dal basso.
Si bloccano i cavi con una punta di colla vinilica ed anche con un nodino nascosto tra il bozzello e l’affusto.
Quando la colla si è asciugata si tagliano le estremità rimanti dei cavi.
Il cannone andrà incollato in posizione facendo toccare i bozzelli alle mura.
I PARANCHI DELLE ARTIGLIERIE:
REALIZZARE LE MANOVRE DEI PARANCHI … SENZA NODI
In questa sezione si illustra un sistema o trucco che permette di allestire tutte le manovre dei cannoni senza generare quei fastidiosi “gnocchi” dovuti ai nodi.
I bozzelli proposti dai kit sono da 3 o 4 mm che risultano essere troppo grandi e sproporzionati se rapportati alle dimensioni effettive della scala, quelli da 3 mm equivalgono a 22 cm un po’ troppi ma comunque ancora in linea ed accettabili salvo che lo spazio intermedio dove corrono le manovre risulta molto corto, tuttavia si deve considerare anche la larghezza del bozzello e non solo la sua lunghezza.
Si devono invece utilizzare dei bozzelli da 2 mm a 1 via che nella scala tipica del modellismo rappresentano circa 15 cm un valore che si può ritenere valido, sono inoltre molto più stretti, circa 1,5 mm. il che alla fine del lavoro rende più snello tutto l’affusto.
Il primo passaggio consiste nell’allargare il foro del bozzello per potervi passare non uno ma due cavi; lo si trasforma di fatto in un bozzello da 2 mm a 2 vie e per ogni affusto del cannone servono ben 8, conviene lavorare in serie.
Come si noterà in seguito nel bozzello è stato allargato si passerà poi un solo cavo.
Perché allora deve essere allargato?Perché uno dei problemi maggiori nell’allestire le manovre dei cannoni (ma anche delle alberature e delle vele) consiste nel tenere teso un filo senza dovere praticare una forza eccessiva.
Se il foro del bozzello è troppo stretto o scomodo da arrivarci allora la forza necessaria al solo passaggio del filo potrebbe staccare il precario gambo del golfare dall’impavesata o il bozzello dall’affusto.
COME SI CREA LO GNOCCO DI NODI?
Lo gnocco si crea quando si annoda un bozzello ad un anellino o golfare posto sulle mura della nave, allo spessore del golfare si deve aggiungere lo spessore necessario a realizzare un nodo doppio sia sul golfare sia sul bozzello, si può arrivare anche a toccare i 3 mm di spessore che sono antiestetici e non realistici.
Si deve limitare questo effetto cacofonico, ma come?
Eliminando il golfare e i due doppi nodi.
Nella foto qui sopra si vede uno degli affusti finiti.
La prima operazione consiste nel fare passare la braga di ritenuta del cannone attraverso il foro centrale dell’affusto, viene incollata all’interno in modo che non si possa muovere e sfilare. Prima di procedere oltre si lascia asciugare la colla. Questo cavo deve avere una sezione maggiore compresa tra 0,5 e 1 mm.
Si incolla un bozzello (1 nella foto) sulla punta dell’affusto, lo si fa sporgere in avanti rispetto all’affusto per circa un quarto.
Si annoda un secondo bozzello (2 nella foto) al golfare dell’affusto avendo l’accortezza di lasciare le estremità del cavo lunghe almeno 10 o 15 centimetri.
Non vanno tagliate ora.
Come sempre si attende che la colla si sia asciugata completamente.
BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
L’EFFETTO FINALE OTTENUTO
L’effetto finale che si ottiene con questi passaggi è davvero molto sorprendente e molto, molto realistico.
Le foto che seguono sono di per sé eloquenti.
Si deve lavorare contemporaneamente su tutte le canne dei ponti a vista come in una catena di montaggio.
In questo modo si ottiene che nell’insieme non ci sono significative variazioni cromatiche.
Utilizzando il mix di colore non omogeneo si ottengono delle piccole e quasi impercettibili differenze tra le singole canne che ne aumentano di molto il realismo.
Le mezze canne che andranno inserite sulle fiancate dello scafo possono essere lavorate in una sessione differente.
Se è necessario ottenere una tonalità più chiara si può ripetere la seconda fase due o più volte ma l’effetto finale lo si può ammirare solo dopo che il colore si è asciugato completamente.
BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
SECONDA FASE DI COLORAZIONE
Nella seconda fase si utilizzano solo due colori.
Come nella fase precedente si posa del colore su un piattino di plastica, questa volta i colori sono più vicini, le dosi sono:
-una parte di marrone medio tendente al rossiccio (ACRILICO)
-una parte di oro (COLORE PER ARTISTI A BASE ACRILICA LEGGERMENTE PIÙ CORPOSO)
La foto sopra rappresenta il cuore della seconda fase.
– si aggiunge una parte di acqua al centro del piattino e si diluisce moltissimo l’oro
– si tocca con il pennello anche il marrone rossiccio
Anche qui non si deve uniformare il colore ma lasciarlo variegato come visibile nella foto.
Si adagiano su un foglio di giornale asciutto i cannoni con i fregi decorativi rivolti verso l’alto.
Si bagnano e non si pennellano le canne.
In questa seconda fase rimarrà più liquido sulle canne sia perché sono distese in orizzontale e non in verticale, sia perché sono già state trattate nella prima fase.
Anche qui per “bagnare le canne” si appoggia un pennello intriso di colore sulla canna in modo che la goccia cada e si spalmi sulla superficie.
Prima che il colore sulle canne si asciughi si bagnano le setole di un pennello medio.
Si asciugano un po’ le setole ma queste devono rimanere umide.
Le setole del pennello non devono mai toccare la superficie del metallo ma lo si deve avvicinare a tal punto da attirare e quindi togliere il liquido colorato dalle canne dei cannoni. Se fosse necessario si può muovere un po’ il pennello per stendere la tinta su tutta la superficie.
Oltre a non appoggiare direttamente il pennello sulle canne non si devono assolutamente sfiorare i decori in rilievo.
Si completa l’effetto trattando anche la culatta del cannone.
Infine la canna si deve asciugare completamente.
BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
PRIMA FASE DI COLORAZIONE
Questo tipo di lavorazione è difficilmente ripetibile e se eseguito in giorni diversi produrrà quasi sicuramente delle piccole differenze cromatiche; è indispensabile quindi lavorare contemporaneamente su tutti i componenti.
Si adopera un colore lucido perché così l’acqua nelle lavorazioni successive tenderà a scivolare e ad essere assorbita lasciando sulla canna un leggero strato di colore.
La prima fase inizia stendendo dei colori molto acquosi.
Nella foro qui sopra si vedono i colori appoggiati su un piattino di plastica.
Vanno posizionati abbastanza distanti tra di loro.
Le proporzioni sono le seguenti:
– due parti di nero antracite opaco (ACRILICO)
– una parte di bronzo (ACRILICO METALLIZZATO)
– una parte di oro (COLORE PER ARTISTI A BASE ACRILICA LEGGERMENTE PIÙ CORPOSO)
La foto sopra rappresenta il cuore di questa prima fase.
Si aggiunge una parte di acqua al centro del piattino e si mescola l’oro al bronzo.
Nella zona superiore si tocca anche il nero antracite.
È molto importante non uniformare la mistura di colore così formata ma lasciarla variegata come è ben visibile nella foto.
Utilizzando un pennello abbastanza grosso (nel modellismo un numero cinque) si BAGNANO e non si spennellano le canne.
Si deve eseguire questo passaggio molto velocemente appoggiando il pennello sul bordo della bocca di fuoco della canna affinché la forza di gravità e il principio della tensione idrica non facciano scivolare il colore lungo tutta la canna. Se una goccia non fosse sufficiente si intinge nuovamente il pennello e si ripete l’operazione.
Non si deve appoggiare il pennello in un punto intermedio della canna del cannone altrimenti vi si depositerà un eccessivo strato di pigmento.
Si devono colorare tutte le canne nella stessa sessione lavorativa che non deve superare i cinque, dieci minuti complessivi.
Subito dopo si appoggiano le canne “bagnate del colore” su una comune carta assorbente da cucina avendo l’accortezza di rivolgere il decoro verso l’alto.
L’acqua tenderà ad essere assorbita dal basso lasciando sulla canna un leggero strato di colore.
Il colore va asciugato anche nella parte superioreSubito dopo si avvicina alla canna, questa volta dalla parte dei decori una carta assorbente in modo da asportare l’acqua colorata e lasciare così una leggiera patina dai riflessi metallizzati.
Osservando la culatta si nota molto bene lo strato di colore aggiunto in questa prima fase.
Le fasi precedenti lasciano umide le canne che devono asciugare completamente.
In questa fase si deve osservare una certa uniformità del colore “bronzato” nella parte centrale interessata dai decori che con i loro rilievi trattengono una maggiore quantità di colore.
Non si deve esagerare nel volere coprire il nero delle canne che deve rimanere sempre visibile.
BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
FASE DI PREPARAZIONE
In alcuni kit le canne dei cannoni sono colorate di nero lucido o semilucido in altri invece vengono fornite delle canne in ottone dorato che pur non essendo propriamente fedeli agli originali sono belle da vedere o quantomeno mantengono una parvenza di originalità.
In commercio si trovano dei costosi “brunitori per metalli” che scuriscono in modo irreversibile qualsiasi metallo, in particolar modo l’ottone.
Nei kit soprattutto se distribuiti nelle edicole non si avrà mai la certezza che il metallo, o meglio la lega, sia identica ed appartenga al medesimo lotto.
L’effetto del brunitore si vede molte ore dopo la sua applicazione e non è affatto semplice gestirlo.
Per questo motivo preferisco un accurato uso del colore.
NB) Su tutti i metalli i colori acrilici non tengono ed è necessario trattarli preventivamente con un primer, purtroppo deve avere un certo spessore e tenderà a staccarsi o a screpolarsi. In alternativa si può stendere uno stucco in spray per carrozziere.
Un trucco più semplice ed economico consiste nell’utilizzare dei colori ad olio che rispetto al primer possono essere stesi in uno strato più sottile e nel colore che più si addice.
In ogni caso prima di trattare il metallo bisogna lavarlo con acqua e sapone per togliere ogni traccia di grasso di lavorazione, unto delle mani e il distaccante utilizzato nello stampo di colaggio.
Si dipingono le canne con un colore ad olio nero lucido.
Per prima cosa vanno eliminate anche le bave di lavorazione e corretti eventuali piccoli difetti. Si deve considerare attentamente che se anche le artiglierie verranno dipinte il colore della base rimarrà pur sempre visibile.
Quale base si utilizza un colore ad olio che ha la capacità di aderire saldamente su qualsiasi superficie anche quella metallica, per contro impiega molte ore ad asciugare completante.
Per colorare le artiglierie dei ponti di batteria è necessario procedere in due fasi, si pittura per prima la bocca da fuoco e in una seconda fase la culata.
Le mezze canne dei ponti inferiori si colorano in un’unica passata.
CREARE LA DIMA PER L’AFFUSTO
Gli affusti delle artiglierie navali avevano una forma trapezoidale.
Nella parte anteriore vi era un supporto verticale che spesso presentava un intaglio a semicerchio atto ad accogliere la canna del cannone per bloccarla all’affusto stesso ed impedire che oscilli durante la navigazione (soprattutto con il mare agitato).
Nella parte posteriore era invece libero.
Anche se all’apparenza assemblare tre listelli sembrerebbe un’operazione semplice nella pratica il dovere dare una forma trapezoidale e mantenerla identica per le decine e decine di affusti non è affatto semplice ed anzi potrebbe diventare un incubo.
La soluzione più semplice consiste nel costruirsi una dima.
Siccome dovrà essere impiegata molte volte non è consigliabile usare il legno di balsa perché è troppo tenero e si danneggerebbe ad ogni impiego.
È preferibile adoperare il tiglio o il noce.
Si prende un affusto in lega metallica che servirà da guida per sagomare la dima, si limano i lati del legno fino a combaciare alla perfezione. Questo passaggio deve avere la massima precisione.
Si deve costruire un affusto di prova.
Per garantire una corretta distanza del supporto verticale che deve essere incollato ai lati si blocca sulla dima da taglio un listello che sia perfettamente perpendicolare.
Quando la colla è quasi asciutta si verifica che l’affusto di prova assuma una forma trapezoidale, e nel caso si provvede ad aggiustare l’angolazione.
Una volta incollato l’affusto del cannone si presenta come visibile nella foto qui sopra.
Non è ancora finito e necessiterà di ulteriori lavorazioni.