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ALLESTIRE LE VELE DELLA BARCA Purtroppo alcune immagini che seguono sono di bassa qualità perché gli originali sono andati perduti ma riescono comunque a chiarire i passaggi necessari alla lavorazione. Brevi riferimenti: Le vele latine di una barca La velatura di una barca è composta da un albero fissato allo scafo e da un’antenna che […]

REPERIRE LA STOFFA DELLE VELE Tutte le barche erano dotate di remi, quelle un po’ più grandi erano predisposte per allestire anche della velatura. Gli allestenti erano variabili in considerazione dell’utilizzo dell’imbarcazione, della distanza da percorrere e dalle condizioni atmosferiche. La vela più comune era quella triangolare o latina. (Il termine deriva dall’aggettivo “latino” che […]

COME REALIZZARE L’INSELLATURA DELLO SCAFO Le scialuppe, le barche, le barcacce, le lance ecc. ecc. hanno tutte un profilo leggermente arcuato con le estremità più alte dalla tipica forma a banana. Nel concreto per potere arrivare ad un tale risultato è utile ricordare come si sono sviluppati gli step precedenti. Riepilogo dei passaggi più significativi: […]

SIMULARE LE TAVOLE SUL FONDO Le immagini dei prossimi step si riferiscono a due scialuppe di dimensioni leggermente diverse: –    Quella più piccola si distingue perché la base è formata da 3 listelli. –    Quella più grande invece ha 4 listelli. Ricostruire il fondo di ogni scialuppa rappresenta un passaggio importante e difficile, infatti osservando […]

IL SECONDO FASCIAME DELLA SCIALUPPA Per il secondo fasciame vengono adoperati dei listelli dall’essenza più scura o di noce scuro. Anche questi listelli al pari del primo fasciame vanno rastremati. Per il secondo rivestimento di una scialuppa di solito è sufficiente un acquistare un solo listello dalla tipica lunghezza di un metro, per le scialuppe […]

IL SECONDO FASCIAME

Per rivestire lo scafo con il secondo fasciame utilizzo due essenze differenti quali il noce e il tiglio, ambedue hanno una larghezza di circa 5 mm e uno spessore di 0,5 mm, a dire il vero i listelli di tiglio sono leggermente più larghi.

L’opera viva verrà ulteriormente rivestita con lastre di rame, ho trovato in commercio dei rotoli di strisce di rame da 5,4 mm di larghezza per 33 metri di lunghezza che si adattano perfettamente alla scala del modello.
Ho alternato le essenze in modo da avere delle linee chiaro scure che mi aiutino negli step successivi.

La linea guida di galleggiamento

La linea guida di galleggiamento

Fissando una matita ad un blocchetto di legno di altezza adeguata traccio la linea di galleggiamento su ambedue i lati dello scafo. Nella foto è evidenziata dalle frecce BLU.

La listello guida sulla linea di galleggiamento

La listello guida sulla linea di galleggiamento

Fisso il primo IMPORTANTISSIMO listello al di sotto della linea di galleggiamento che sarà successivamente rivestito da una striscia continua di lastre di rame.
Per bloccare i listelli il tempo necessario all’asciugatura della colla utilizzo del comune nastro da carrozziere.
La colla vinilica va spalmata sul listello facendo attenzione che nessuna parte ne sia scoperta altrimenti si solleverà e formerà una bolla difficile da eliminare.

Non si deve aver fretta e si deve aspettare il tempo necessario affinché la colla si asciughi.
In pratica si posa il listello successivo dopo almeno 0 o 12 ore.

Lo scafo zebrato

Lo scafo zebrato

A lavoro quasi ultimato si notano le strisce di diverso colore che formano un bizzarro effetto zebrato dell’opera viva.

Ricordo che questo NON si vedrà assolutamente perché verrà rivestito con delle lastre di rame.

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IL PRIMO FASCIAME DELLA POPPA

La poppa presenta una curva differente rispetto al resto dello scafo.
Infatti tende sia ad alzarsi sia a sporgere verso l’esterno per consentire l’aggancio del timone.

La zona della poppa ancora scoperta

La zona della poppa ancora scoperta

Essendo una curva particolarmente impegnativa ho preferito lasciare questo spazio scoperto per velocizzare la fase di rivestimento del primo fasciame del resto dello scafo.

Vista dal basso dopo il rivestimento con listelli di tiglio

Vista dal basso dopo il rivestimento con listelli di tiglio

Inizio la chiusura della poppa incollando degli spezzoni di listello.

Vista dall'alto dopo il rivestimento con listelli di tiglio

Vista dall’alto dopo il rivestimento con listelli di tiglio

Dopo questa prima fase, a dire il vero un po’ spartana, il rivestimento visto dall’alto si presenta come visibile nella foto qui sopra.

La zona della poppa da rivestire viene demarcata con un curvilinee

La zona della poppa da rivestire viene demarcata con un curvilinee

Il rivestimento iniziale serve principalmente per chiudere gli spazi vuoti, poi con l’ausilio di un curvilinee segno l’esatta posizione che andrà coperta con un successivo strato di listelli.

Nella zona della poppa si devono aggiunger altri listelli

Nella zona della poppa si devono aggiunger altri listelli

Si armonizza anche la zona di congiunzione tra lo specchio di poppa e lo scafo.

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CONTROLLARE GLI INCASTRI LE CHIGLIA E LE ORDINATE

Non è raro che alcune ordinate presentino un notevole gioco nell’incastro sulla falsachiglia o al contrario invece entrino a fatica.

incastri tra la chiglia e le ordinate

incastri tra la chiglia e le ordinate

Nella fase di assemblaggio con la colla vinilica lo scheletro non dovrebbe presentare particolari problemi e la connessione dei finti ponti garantisce la corretta perpendicolarità tra la chiglia e le ordinate.

la doppia ortogonalità tra la falsachiglia e le ordinate

la doppia ortogonalità tra la falsachiglia e le ordinate

Lo scafo non è ancora rigido e tende a scodare, è consigliabile un rinforzo nella zona degli incastri controllando contemporaneamente la doppia ortogonalità tra ordinate e falsachiglia, è anche opportuno procedere a collocare provvisoriamente i ponti superiori di coperta che presentino degli incastri per il loro inserimento al fine di verificare eventuali imperfezioni.
Se fosse necessario si deve procedere alla relativa correzione dell’incastro con la carta vetrata.

rinforzare la giunzione tra la chiglia e le ordinate

rinforzare la giunzione tra la chiglia e le ordinate

Per rinforzare la giunzione tra la chiglia, le ordinate ed i ponti si incollano dei blocchetti di legno, ma solamente sulla chiglia e sulle ordinate, il ponte è solo provvisorio e andrà rimosso e di conseguenza non va incollato ora.

Si deve prestare attenzione alle aperture dei ponti quali i boccaporti e le botole che non devono essere occlusi dai blocchetti di rinforzo.

Questi vanno applicati a gruppi di quattro e tutti devono appartenere allo stesso incastro. La pressione esercitata dalle dita della mano permetterà alla colla vinilica di penetrare negli interstizi tra l’ordinata e la falsachiglia rinforzando l’incastro dello scheletro.

Pulire la colla dagli incastri

Pulire la colla dagli incastri

In questa fase lavorativa i ponti sono solo incastrati nello scheletro allo scopo unico di garantire che essi rimangano perfettamente allineati. Nell’immagine qui sopra si vede in primo piano un rinforzo del ponte che non deve essere  incollato anche sull’ordinata.

La colla che sborda va tolta immediatamente con un listello, non si devono invece utilizzare degli straccetti di stoffa bagnata perché diluirebbero la colla e bagnerebbero il bordo del legno allungandone il tempo di essicazione.

Nelle scatole dei kit e negli allegati ai fascicoli nelle edicole i componenti di maggiori dimensioni vengono suddivisi in due o più parti; la chiglia rientra sicuramente tra uno di essi.
Per unire i vari pezzi si incollano gli incastri ed i rinforzi laterali che garantiscono una maggiore rigidità.
Se questo lavoro è eseguito male può produrre una svergolatura a forma di banana.
Per incollarsi la chiglia viene appoggiata su un piano rigido ma, al centro ci sono i rinforzi che ne aumentano lo spessore mentre  la forza di gravità porta le estremità ad appoggiarsi sul piano di lavoro abbassandosi e curvando la chiglia di 3 o 4 mm.

La colla nell’incastro della chiglia

La colla nell’incastro della chiglia

Un altro problema che si riscontrerà in seguito concerne la necessità di eliminare con la cartavetro la parte terminale verso il basso dei rinforzi che escono dalla sagoma della chiglia ed andranno ad interferire con la posa dei listelli. Conviene quindi tagliare la parte inferiore dei quattro rinforzi di circa mezzo centimetro e per eliminare ogni bava che potrebbe ostacolare la fase di incollaggio il pezzo e il taglio vanno puliti con la cartavetrata.

Ridurre l’altezza dei rinforzi della chiglia

Ridurre l’altezza dei rinforzi della chiglia

Le frecce GIALLE  indicano il segno del taglio. Si devono conservare le strisce appena ritagliate, che non vanno buttate via.

Questa fase lavorativa deve essere svolta molto velocemente, in un quarto d’ora al massimo, dopodiché la colla vinilica od aliphatica ha già fatto presa e i pezzi non possono e non devono essere più mossi per almeno le tre ore successive.

Si uniscono i primi due pezzi della falsachiglia e non si pulisce l’eccedenza di colla in quanto si applicano i due rinforzi, uno per lato, facendo attenzione a non alterare la geometria dell’incastro. Si procede poi in modo analogo ad unire il terzo segmento.

La chiglia con i rinforzi e gli spessori

La chiglia con i rinforzi e gli spessori

Le frecce tratteggiate BLU indicano i listelli incollati alle estremità della falsachiglia, essi derivano dai rinforzi delle giunzioni centrali ed hanno quindi lo stesso spessore, servono solo per tenere perfettamente in piano i tre pezzi nella fase di asciugatura della colla.

La freccia centrale ROSSA  invece mette in evidenza come i rinforzi degli incastri non arrivino fino al bordo inferiore della falsachiglia consentendo una più agevole fase di rivestimento del primo fasciame.

Gli spessori per mantener in piano la chiglia

Gli spessori per mantener in piano la chiglia

Questo semplice lavoro aggiuntivo consente ai vari pezzi che compongono la chiglia di rimanere rettilinei e perfettamente allineati durante la fase di asciugatura della colla, e volendo potranno essere tolti subito dopo con una taglierina.

Incollare i pezzi di maggiori dimensioni

Incollare i pezzi di maggiori dimensioni

Per incollare un pezzo di medie o di grandi dimensioni si depongono delle gocce di colla vinilica sulla superficie del legno. Con un listello o con uno stuzzicadenti i puntini di colla vengono spalmati sulla superficie facendo attenzione a non lasciare delle parti scoperte, l’eccedenza che esce dai bordi va eliminata.

La chiglia va assemblata ed incollata in un’unica sessione di lavoro e va lasciata asciugare appoggiata su un piano orizzontale, nei punti di unione si applica una leggera pressione con le dita delle mani e non si utilizzano dei morsetti o delle mollette da bucato altrimenti si altera l’allineamento della chiglia e si rischia una svergolatura del tipo a banana.

 

 

La calafatura E’ UN PASSAGGIO FONDAMENTALE necessario sia per prevenire dei distacchi futuri dei listelli, sia per permettere una sgrossatura accurata e a volte molto profonda del primo fasciame.
Nonostante la sua fondamentale importanza nei kit e nei fascicoli questo passaggio non viene sviluppato con la conseguenza che i modellisti meno esperti potrebbero ritrovarsi in difficoltà nel proseguo del lavoro.

Lo scafo è quasi rivestito

Dalla fessura dello scafo si procede alla calafatura interna

Inizialmente lo scafo va rivestito con i listelli di tiglio solo nella parte inferiore della chiglia e fino a raggiungere l’altezza dei sabordi della terza batteria che di norma sono delle strisce di compensato già tagliato e pronto da incollare sulle ordinate.

Prima di procedere oltre si deve applicare la calafatura all’interno altrimenti i ponti chiuderanno lo spazio necessario alla lavorazione.

La colla per la calafatura

La colla vinilica per la calafatura

Si prepara una miscela di acqua e vinavil in parti uguali, si possono includere anche dei piccoli pezzetti di legno.

La colla della calafatura interna

La colla della calafatura interna
Di: giogenova dal sito www.modellismo.net

Si stende abbondantemente questa mistura all’interno dello scafo facendola penetrare molto bene in tutte le fessure ed anfratti.

La garza della calafatura

La garza della calafatura interna
Di: giogenova dal sito www.modellismo.net

Si stende un primo strato di garza avendo cura di ricoprire anche una parte delle ordinate. Prima che la colla asciughi del tutto si procede con un secondo strato di garza che viene ricoperta ancora con della vinilica.
Per raggiungere le zone più difficili ci si può aiutare con un listello di legno, ma è importante che nessuna zona venga lasciata libera, cioè sprovvista del rinforzo interno.

 

Certe zone nella ruota di prua devono essere calafate man mano che si procede all’applicazione dei listelli perché lo spazio di manovra diminuisce listello dopo listello.

 

Paradossalmente sono proprio le zone più difficili da calafare quelle che necessitano maggiormente del rinforzo interno in quanto saranno soggette da una più invasiva fase di sgrossatura.