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Il foro del bompresso

L’albero di bompresso sporge dalla prua con una inclinazione generalmente compresa tra i 20 ed i 35 gradi.

La difficoltà consiste nel forare la punta della prua con l’inclinazione corretta.

Se eseguo il foro a mano libera rischio seriamente di ottenere un angolo leggermente diverso da quanto richiesto dal modellino che costruisco; inoltre il foro deve rimanere anche in linea con la mezzeria dello scafo altrimenti il bompresso verrà posizionato fuori asse.

Osservando o i piani di costruzione (che io non ho !!!) oppure le fotografie reperite su internet è relativamente semplice e facile ricavare l’angolo di attacco e segnare su un foglio di carta quadrettata (o millimetrata) la relativa retta.

Con dei mattoncini di Lego mi costruisco una semplice dima che mi garantisce l’esatto angolo di innesto del bompresso.

Con dei mattoncini di Lego mi costruisco una semplice dima che mi garantisce l’esatto angolo di innesto del bompresso.

La difficoltà consiste nel ricavare un supporto o una dima che mantenga detto angolo.

Nell’immagine qui sopra si possono notare come le due frecce ROSSE (una relativa alla linea dell’angolo di attacco e l’altra alla matita) risputino parallele.

Per ottenere ciò averi potuto ritagliare da una tavoletta di compensato da 5 mm di spessore la suddetta sagoma oppure ingegnarsi e costruirla in modo alternativo.

In casa ho moltissimi mattoncini di Lego con i quali ormai in miei figli non ci giocano più e quindi ho deciso di adoperarli assemblando una struttura con una matita (a costo zero).

 

Per ottenere la corretta altezza oltre ad aggiungere degli spessori (sempre di Lego) avvicino o allontano la dima dalla punta della nave.

Per ottenere la corretta altezza oltre ad aggiungere degli spessori (sempre di Lego) avvicino o allontano la dima dalla punta della nave.

Dopo avere ottenuto e garantito l’angolo corretto devo anche garantire l’altezza esatta.

Per fare ciò ho alzato la base con la matita utilizzando altri componenti di Lego. (freccia ROSSA in basso).
Appoggio quindi il minitrapano sulla matita ed avvicino o allontano il tutto fino a fare toccare la punta del trapano sulla prua della RRS Discovery. (Vedi la freccia ROSSA doppia in centro).

Il segno GIALLO evidenzia il corretto angolo per forare ed inserire il bompresso.

 

Avvalendomi della dima appena costruita foro la punta della RRS Discovery.

Avvalendomi della dima appena costruita foro la punta della RRS Discovery.

Questa seconda immagine evidenzia molto bene il concetto espresso.

NB quando si esegue il foro si deve mantenere FERMA la struttura di sostegno e muovere in avanti solo il minitrapano.

Con questa piccola accortezza si riesce ad eseguire un foro con la corretta angolazione .

 

Eseguire delle curvature molto strette.

 

In questo articolo illustro una tecnica che consente di piegare dei listelli di legno con angoli molto stretti.

La necessità di eseguire dette piegature è emersa quando dovevo realizzare dei tralicci per sostenere le sovrastrutture della RRS Discovery (ora ormeggiata a Dundee e trasformata in un museo).

Questi dovevano essere stretti e con una piegatura quasi ad angolo retto.

Se provo a piegare un listello a sezione quartata da 2 x 2 mm con una curvatura di soli 20 mm. mi si spezza sempre (qualunque tecnica utilizzi!).
Ho provato ad utilizzare dei profili in ottone ma questi si deformavano (e… poi non erano in legno.)

La prima operazione da fare consiste nel costruire una dima di cartoncino (o carta) che ricalchi fedelmente  la forma del traliccio.

Una sagoma di carta mi serve per costruire la dima per i tralicci della RRS Discovery.

Una sagoma di carta mi serve per costruire la dima per i tralicci della RRS Discovery.

La forma e la dimensione sono deducibili dalle fotografie tratte da internet.
La freccia ROSSA mostra appunto detta sagoma che mi permetterà di costruire una dima.

 

PREMESSA:

  • Una complicazione è data dal fatto che i tralicci saranno sopraelevati rispetto al vano della caldaia e saranno agganciati ai parapetti destro e sinistro.
  • I tralicci ancorati al parapetto saranno in tutto tre più uno agganciato ad un solo parapetto.
  • Siccome è molto difficile misurare la larghezza dal parapetto destro a quello sinistro con una tolleranza praticamente nulla decido di semplificare il lavoro realizzando il traliccio in due metà che poi unirò in seguito.
  • Inoltre i tre tralicci  hanno delle lunghezze differenti (di circa un millimetro) dovute alla curvatura dello scafo.

Con la sagoma di carta realizzo una dima in legno.

I listelli che scelgo per questo lavoro devono essere perfetti, senza nodini, senza svergolature e con le venature perfettamente longitudinali e abbiano il medesimo colore.

 

Costruisco una dima di legno abbastanza alta e lunga per piegare i listelli del traliccio.

Costruisco una dima di legno abbastanza alta e lunga per piegare i listelli del traliccio.

Nella figura “A” si vede la sagoma di carta e la dima di legno di compensato da 4 mm.
La dima è ricavata da uno scarto ma è importante che sia alta quanto la dima (o di più ma non di meno) e che sia abbastanza lunga (circa 15 – 20 cm.).

Nella figura “B” si vedono dei listelli di legno di noce da 2 mm. di larghezza e 0,5 di spessore.

Per aumentare lo spessore del listello ne incollo tre uno spora all’altro, così da ottenerne 1,5 mm.

Questi devono essere piuttosto lunghi (almeno 20 cm.) per permettere una lavorazione agevole.

 

Incollo tre listelli di legno di noce per formarne uno più grosso.

Incollo tre listelli di legno di noce per formarne uno più grosso.

Nella figura “C” si vedono alcuni listelli dalla larghezza di 2 mm. (feccia ROSSA) .
La freccia GIALLA mostra come abbia spalmato la colla vinilica su un listello.
La colla deve ricoprire TUTTA la superficie del listello senza lascare nemmeno delle tracce scoperte.

Nella figura “D” la freccia BLU mostra i tre listelli incollati uno sull’altro.

A questo punto mi ritrovo tre listelli cosparsi di colla disposti a strato uno sopra all’altro.

NB In questo step lavorativo si deve lavorare con la colla bagnata (non deve asciugarsi).

Fisso dapprima il lato lungo del listello da piegare.

Fisso dapprima il lato lungo del listello da piegare.

Con la colla vinilica ancora bagnata appoggio i tre listelli incollati tra di loro sulla dima lasciando sporgere una porzione generosa.

Con del nastro di carta blocco con decisione la parte diritta dei listelli.

 

La fase successiva è la più critica

Fisso il lato corto del listello da piegare.

Fisso il lato corto del listello da piegare.

Questa è la fase più critica perché devo piegare i tre listelli.

Mentre eseguo la curva il listello esterno percorrere una lunghezza maggiore di quello interno e quindi “scivola” su quello vicino o adiacente.

In pratica i tre listelli si muoveranno gli uni rispetto ali altri ed è per questo motivo che la colla NON DEVE ESSERE ASCIUTTA.

La freccia GIALLA mostra appunto la curvatura che pur essendo molto stretta viene assecondata senza problemi dai listelli che molto sottili (in questo caso da 0,5 mm.).

La freccia ROSSA evidenzia il mastro di carta che blocca il listello in posizione.

 

Ottengo una piega molto stretta per el sovrastrutture del veliero o galeone.

Ottengo una piega molto stretta per el sovrastrutture del veliero o galeone.

Per imprimere la curvatura asciugo velocemente su una fiamma per circa 5 minuti muovendo in continuazione il manufatto per impedire che il legno si annerisca o peggio si bruci.

In questo modo è evaporata solo l’umidità superficiale ma i tre listelli sono tutti ancora intrisi di colla.

Prima di procedere oltre aspetto che la colla si asciughi completamente (almeno 48 ore).

Alla fine ottengo un legno composito (formato da tre strati) con una curva davvero molto ma molto stretta.

Per aumentare lo spessore basta aggiungere altri strati di legno.

La giunzione

Per realizzare il traliccio del veliero incollo due curve con un incastro a tenone.

Per realizzare il traliccio del veliero incollo due curve con un incastro a tenone.

Per formare un traliccio ad arco che vada da un parapetto all’altro eseguo nella mezzeria un incastro a tenone lungo circa un terzo.

Dopo le dovute misurazione e correzioni ottengo la lunghezza esatta al decimo di millimetro.

Incollo i due semiarchi ed aspetto che la colla sia asciughi (questa volta solo 24 ore).

 

Con un lisciatoio pareggio l’incastro a tenone.

Con un lisciatoio pareggio l’incastro a tenone.

Con un lisciatoio pareggio lo spessore del traliccio in modo che sia uniforme.

Muovo il lisciatoio in DIAGONALE avanti ed indietro sia dal alto interno che da quello esterno.
La freccia GIALLA mostra il traliccio.

 

Liscio anche i lati del traliccio delle sovrastrutture della RRS Discovery.

Liscio anche i lati del traliccio delle sovrastrutture della RRS Discovery.

Anche i bordi devono essere rifiniti, il progetto della RRS Discovery prevede una larghezza di 1,5 mm. e non di 2 come invece hanno i listelli che ho incollato.

Sempre con il lisciatoio e sempre in diagonale assottiglio la struttura.

Questa operazione è delicata perché si potrebbe rompere o “piegare” la curvatura visibile dalla freccia GIALLA.

 

Incollo in posizione il traliccio delle sovrastrutture.

Incollo in posizione il traliccio delle sovrastrutture.

Alla fine di questo lavoro ho ottenuto un listello in robusto legno di noce dalla sezione quadrata da 1,5 mm. di lato che tocca esattamente i due parapetti dove verrà incollato senza problemi.

 

Un dettaglio di come si possa curvare un listello con un angolo assai stretto.

Un dettaglio di come si possa curvare un listello con un angolo assai stretto.

In questa fotografia si può ammirare la naturalezza di questa piegatura.

Questo articolo si riferisce alla
RRS Discovery della spedizione BANZARE

La struttura  principale

Al centro del ponte della RRS Discovery si trova una grande cabina dalla forma rettangolare con il soffitto che funge da piattaforma di navigazione ed osservazione. Nella versione originale del 1901 erano presenti tre cabine più piccole e separate tra di loro che vennero smantellate e sostituite da una più grande che racchiudeva in se tutte le funzioni.

 

Il primo rivestimento

Dopo avere determinato le dimensioni esatte ricavo un parallelepipedo di legno di balsa più stretto e corto di 4 mm. che saranno necessari ai due strati del rivestimento. L’altezza invece è ribassata di soli 1,5 mm. per consentire l’installazione del tavolato che sarà in tutto e per tutto uguale a quello del ponte principale.

La cabina ha una forma semplice ma ho utilizzato un doppio fasciame anziché uno singolo; continua a leggere e scoprirai il perché!

La struttura della cabina della RRS Discovery è realizzata in legno di balsa.

La struttura della cabina della RRS Discovery è realizzata in legno di balsa.

Il primo rivestimento consiste nell’incollare verticalmente dei listelli di legno di noce della stessa larghezza ed essenza di quello definitivo.

Alla base della cabina si trova un’asse ORIZZONTALE di colore nero (vedi frecce GIALLE) che serve per ancorare la cabina al ponte di coperta.

Incollo quindi un listello dipinto di nero (che fa già parte del secondo rivestimento).

NB) Una delle porte (su ogni lato lungo ce ne sono quattro in tutto) è rientrata di una decina di centimetri.
Devo scavare il legno di balsa di 2 o 3 mm. ma l’operazione non presente nessuna difficoltà.

L’unica accortezza da seguire riguarda il fatto che la porta è la prima verso la prua e, per questa ragione sul “soffitto” della cabina disegno due frecce che indicano rispettivamente la direzione del la prua e del la poppa dello scafo.

 

Le porte

Le porte sono in tutto otto (quattro per lato) e quattro di esse sono finestrate.

Per costruire le porte incollo dei listelli su un supporto di carta nera.

Per costruire le porte incollo dei listelli su un supporto di carta nera.

La larghezza delle porte è pari a quattro listelli di legno da 1,5 mm di larghezza.

Incollo sopra un foglio di carta nera otto gruppi di listelli. Questi sono incollati SOLO sulla carta e NON tra di loro. In questo modo potrò allargare le giunzioni per mettere in evidenza la struttura delle assi delle porte.

 

Alcune porte della cabina hanno una finestra quadrata.

Alcune porte della cabina hanno una finestra quadrata.

Con una taglierina ben affilata elimino una porzione centrale da quatto porte.
Queste costituiscano i fori quadrati delle finestre.
Anche se sembrano uguali due di queste finestre sono leggermente più piccole.

 

Lo sfondo della finestra è dato dalla carta azzurra mentre per il vetro utilizzo una striscia di plastica.

Lo sfondo della finestra è dato dalla carta azzurra mentre per il vetro utilizzo una striscia di plastica.

Per lo sfondo delle finestre utilizzo un colore azzurrino.

Non uso il nero perché non da profondità mentre il bianco crea troppo contrasto. I grigi andrebbero bene ma l’azzurrino chiaro rende meglio l’idea di un vetro.

Per simulare il vetro utilizzo della plastica trasparente leggermente opaca ricavata da una scatola per dolci.

Nell’immagine a destra la freccia GIALLA mostra il foglio di carta colorata già incollato sul fondo nero della porta. la freccia VERDE invece mostra il vetro di plastica.

 

Disegno a matita le linee caratteristiche delle porte.

Disegno a matita le linee caratteristiche delle porte.

Con una matita marrone chiaro segno le linee distintive delle porte.
Ricalco i bordi per evidenziare maggiormente le ante.

 

Eseguo delle prove preliminari con le porte appoggiate sulla struttura della cabina della RRS Discovery.

Eseguo delle prove preliminari con le porte appoggiate sulla struttura della cabina della RRS Discovery.

Per valutare l’effetto finale realizzato provo ad appoggiare le porte sulla struttura della cabina.
Questo controllo permette anche di valutare le proporzioni e gli spazi che rimangono liberi.

 

Il secondo rivestimento

Il listello di colore nero incollato alla base della struttura funge anche da “listello guida”.

La cabina aveva un’asse orizzontale di colore nero.

La cabina aveva un’asse orizzontale di colore nero.La tavola alla base della cabina è di colore nero

La tavola alla base della cabina è di colore nero perché è stata trattata con un della pece per renderla impermeabile.

Il secondo rivestimento inizia dall’angolo rivolto alla poppa.
In questa posizione si trova una piccola finestra di forma rettangolare

 

Incollo il primo listello in verticale. Ovviamente questo listello sarà un “listello guida”.

Incollo il primo listello in verticale. Ovviamente questo listello sarà un “listello guida”.

Incollo un listello a tutta altezza (Vedi la freccia ROSSA).

 

Incollo due listelli che delimitano la finestra della cabina.

Incollo due listelli che delimitano la finestra della cabina.

Incollo altri due listelli più bassi (cerchietto ROSSO)

 

Realizzo la cabina con la stessa tecnica utilizzata per la costruzione delle porte.

Realizzo la cabina con la stessa tecnica utilizzata per la costruzione delle porte.

A questo punto incollo uno spezzone di carta azzurra e definisco la finestrella con un listello alla destra e due più piccoli in alto. (Cerchietto GIALLO)
Incollo subito di lato una delle porte finestrate realizzate negli step precedenti.

Il rivestimento continua in direzione della prua.

Incollo la seconda porta finestrata nel rientro della struttura eseguito negli step iniziali del lavoro.

 

Termino il rivestimento della cabina chiudendo gli spazi vuoti rivolti verso la prua.

Termino il rivestimento della cabina chiudendo gli spazi vuoti rivolti verso la prua.

Incollo quindi i listelli di legno dalla porta verso la fine della parete. (Vedi freccia GIALLA  e BLU)

Uso dei blocchetti di plastica per garantire la perpendicolarità dei listelli incollati sopra alla finestra.

Uso dei blocchetti di plastica per garantire la perpendicolarità dei listelli incollati sopra alla finestra.

Per verificare la perpendicolarità dei listelli appena incollati utilizzo dei blocchetti di plastica.
Devo prestare attenzione soprattutto ai listelli incollati sopra alla piccola finestra.

 

Il gradino in metallo

Uso l’alluminio per realizzare la soglia della porta.

Uso l’alluminio per realizzare la soglia della porta.

La porta con la rientranza ha il pianale in metallo.

Per garantire una buona accuratezza non mi limito a colorare di argento uno spezzone di legno ma preferisco rivestirlo con il metallo.
Allo scopo utilizzo un comunissimo pezzo di carta di alluminio e lo premo sulla carta vetrata in modo da trasferire la texture e rendere “rugoso” l’alluminio.

 

Taglio uno spezzone per realizzare la soglia in alluminio.

Taglio uno spezzone per realizzare la soglia in alluminio.

Lo incollo su uno spezzone di listello e lo taglio a misura.

 

Incollo la soglia di alluminio sulla porta della cabina della RRS Discovery.

Incollo la soglia di alluminio sulla porta della cabina della RRS Discovery.

Infine lo incollo sulla soglia della porta.

 

Gli oblò

La cabina presenta diversi oblò posti a due altezze differenti.
Gli oblò sono di tipo commerciale da 3 mm di diametro esterno.

Per allineare gli oblò uso del nastro di carta.

Per allineare gli oblò uso del nastro di carta.

Per garantire un perfetto allineamento degli oblò preferisco NON segnare le righe con lo squadretto e la matita perché poi dovrei cancellare i segni rimasti ma piuttosto utilizzo una strisca di carta da carrozziere che una volta praticati i fori di invito da 0,5 mm. verrà tolta.

 

Con un trapano allargo i fori per accogliere gli oblò.

Con un trapano allargo i fori per accogliere gli oblò.

Allargo i fori di invito con una punta da 3 mm.

Gli oblò sono in ottone ma a me servono di colore nero.
Li tratto con un primer grigio adatto ai metalli dato a pennello per poi dipingere la superficie esterna con un colore acrilico grigio scurissimo. (Nella fattispecie ho usato il nero Nato).

 

Incollo gli oblò dipinti di nero.

Incollo gli oblò dipinti di nero.

Una goccia di colla ed infilo gli oblò nei fori.
Il grigio (del primer) all’interno dei fori garantisce una certa profondità.

 

Il passamano

La cabina è allestita con diversi passamano agganciati alla struttura in punti ben definiti.

Segno i punti di aggancio del passamano alla cabina.

Segno i punti di aggancio del passamano alla cabina.

Uso il nastro di carta quale linea guida e su di esso segno con una penna rossa i punti dove inserire i supporti del passamano.

 

Foro i punti di aggancio dei supporti del passamano.

Foro i punti di aggancio dei supporti del passamano.

Eseguo dei fori con una punta da 1 mm.

 

Inerisco nei fori dei tondini di legno di noce.

Inerisco nei fori dei tondini di legno di noce.

Nei fori incollo con la vinavil degli spezzoni di tondino di noce da 1 mm. di diametro.

Devo prestare MOLTA attenzione affinché sporgano tutti alla medesima lunghezza. Che in questo caso è di 1,5 mm.

 

Il passamano è incollato sui supporti.

Il passamano è incollato sui supporti.

Su questi spezzoni incollo un tondino di legno di noce.
Quando la colla sarà asciutta elimino le eccedenze che sporgono dai due lati.

 

Con delle strisce di carta simula la ferramenta del passamano.

Con delle strisce di carta simula la ferramenta del passamano.

Per simulare la ferramenta in ottone utilizzo delle strisce di carta che incollo con la vinavil con molta cura ed attenzione.

Queste strisce verranno poi trattate con della colla ciano acrilica che le conferiranno una durezza notevole e le renderanno impermeabili.

 

Per simulare il colore ottone del passamano della cabina della RRS Discovery adopero un pennarello colore oro.

Per simulare il colore ottone del passamano della cabina della RRS Discovery adopero un pennarello colore oro.

Con un pennarello colore oro ripasso le strisce di carta ottenendo un effetto molto realistico.

 

Rifinisco la cabina con gli ultimi dettagli.

Rifinisco la cabina con gli ultimi dettagli.

Con lo stesso pennarello ripasso le maniglie che ho realizzato con degli occhielli di rame.
Con della carta nera simulo i cardini delle porte.

 

Lo stampo in silicone

Nella realizzazione del modellino della RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia devo riprodurre due tipi di prese d’aria ed in questo articolo illustro il metodo utilizzato per realizzare uno stampo chiuso del tipo monoblocco.

 

NB nella “cassetta degli avanzi” ho trovato solo due prese d’aria una è alta 30 mm. mentre l’alta 40 mm.
Il negoziante di mia fiducia stenta a procurarmi queste minuterie e quindi sono costretto ad arrangiarmi.
Decido quindi di modificare gli originali e di riprodurre con la tecnica degli stampi le due coppie che mi servono.

Le prese d’aria commerciali devono essere adattate alle dimensioni della RRS Discovery.

Le prese d’aria commerciali devono essere adattate alle dimensioni della RRS Discovery.

L’immagine qui sopra è divisa in tre parti, a sinistra si vede l’originale in metallo con evidenziati in ROSSO due anelli sporgenti che sono stati eliminati come è visibile nel fotogramma centrale.
Alla destra si vede la presa d’aria con avviluppato del nastro da carrozziere che mi permette di aumentare lo spessore del tubo.

 

La scatola dello stampo

Rifinisco la presa d’aria con lo stucco.

Rifinisco la presa d’aria con lo stucco.

Una presa d’aria viene rifinita con dello stucco plastico applicato sopra al nastro di carta. Ovviamente lo stucco applicato sul nastro di carta si sbriciolerà in pochissimi giorni ma rimarrà stabile per il tempo necessario a realizzare uno stampo.

A sinistra ho appoggiato la presa d’aria su un pezzo di legno di balsa per misurare l’altezza (freccia ROSSA).

 

Costruisco una cassetta di legno per contente tre il silicone.

Costruisco una cassetta di legno per contente tre il silicone.

Avvalendomi di questa misura costruisco una cassetta con del legno di scarto.

 

I bordi del contenitore devono essere sigillati.

I bordi del contenitore devono essere sigillati.

Per evitare delle fuoruscite di silicone devo sigillare molto bene le giunzioni, allo scopo incollo agli angoli quatto stuzzicadenti.
La colla chiuderà ogni minima fessura.

Infatti il silicone liquido è in grado di penetrare in ogni più minuscola fessura e fuoriuscire dallo stampo.

 

 

Un errore da evitare

Se è presente una fessura (anche piccola) il silicone uscirà dallo stampo e si sparpaglierà sul piano di lavoro.

Se è presente una fessura (anche piccola) il silicone uscirà dallo stampo e si sparpaglierà sul piano di lavoro.

Questa immagine illustra molto bene cosa succede se lo stampo per il colaggio non è completamente sigillato. Il cerchio ROSSO mostra come il silicone sia fuoriuscito spalmandosi sul piano di lavoro.

Ovviamente se il silicone esce dallo stampo nello stesso si abbasserà il livello lasciando scoperte le parti più in alto.

Quasi sicuramente lo stampo non sarà utilizzabile e andrà buttato.


Sulla base dello stampo segno una freccia che mi indica la posizione ideale per eseguire in seguito il taglio necessario a liberare l’oggetto intrappolato nello stampo.

Sulla base dello stampo segno una freccia che mi indica la posizione ideale per eseguire in seguito il taglio necessario a liberare l’oggetto intrappolato nello stampo.

Quando il silicone sarà asciutto dovrò praticare un taglio per liberare l’oggetto in esso contenuto.
Per sapere in seguito quale sarà il lato più indicato segno con una penna una freccia sulla base.

 

Come calcolare la quantità di silicone.

Io preferisco usare del silicone bi-componente da miscelare al 50%, ma in commercio si trovane delle confezioni con il catalizzatore molto più concentrato dove si deve aggiungere un percentuale molto inferiore nell’ordine del 3 o del 5 percento.

Utilizzo il riso per calcolare in modo empirico la quantità di silicone da preparare.

Utilizzo il riso per calcolare in modo empirico la quantità di silicone da preparare.

Il silicone è molto ma molto costoso e quindi se ne deve preparare una giusta quantità. Non deve essere troppo poco altrimenti non riempirà lo stampo ma nemmeno troppo perché l’eccesso andrà sprecato.

Il metodo da me utilizzato è piuttosto semplice economico e veloce e consiste nel versare nello stampo del comunissimo riso da cucina, una volta riempito lo stampo verso il riso in un bicchiere di plastica trasparente.

 

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 1).

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 1).

Step 1)
Allineo i componenti “A” e “B” e due bicchieri displastica trasparente; (uno continente il riso).

 

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 2).

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 2).

Step 2)
Divido il riso su due bicchieri in modo che abbiano la medesima altezza (frecce e segni BLU).

 

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 3).

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 3).

Step 3)
Svuoto il primo bicchiere e lo riempio del componente “A” della resina siliconica che con questo prodotto è di colore bianco.

 

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 4).

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 4).

Step 4)
Svuoto anche il secondo bicchiere e lo riempio del componente “B” della resina siliconica che con questo prodotto è di colore giallo.

 

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 5).

Come preparare la giusta quantità do silicone bi componente (step 5).

Step 5)
Verso il contenuto del bicchiere con il componente “B” nel bicchiere con il componente “A”. Mescolo per circa un minuto e quindi verso il contenuto nello stampo di legno.

Aspetto 48 ore che il silicone si sia catalizzato e solidificato completamente e lo taglio dal lato identificato prima del colaggio.
In questo modo posso liberare la matrice e fare spazio per la resina del colaggio vero e proprio.

 

Liberare l’oggetto dal silicone

La resina liquida indurendo assume la forma impressa nello stampo di silicone.

La resina liquida indurendo assume la forma impressa nello stampo di silicone.

Colo nello stampo la resina liquida che di norma indurisce in poche ore (ma io per prudenza aspetto sempre un giorno).
La resina riproduce con fedeltà assoluta qualsiasi rilievo o sporgenza impresso nello stampo di silicone.

 

Con lo stampo riproduco a colaggio tutte le copie che servono.

Con lo stampo riproduco a colaggio tutte le copie che servono.

Dopo il colaggio la presa d’aria si presenta della giusta sezione e nelle prossime fasi lavorative verrà migliorata.

 

NB) In questo esempio utilizzo del silicone in due compienti da miscelarsi in parti uguali. In commercio ci sono altri composti con un catalizzatore che va aggiunto in una percentuale del 3 o del 5 percento, ovviamente in questa ipotesi gli step da 1 a 5 non sono applicabili e si mescola direttamente il silicone al catalizzatore.

Personalmente mi sono trovato meglio con i due composti da miscelare in parti uguali perché sono più facili da gestire.

Di norma uno stampo in silicone pesa dai 30 ai 50 grammi e NON è facile misurare o pesare 1 o 1,5 grammi di catalizzatore neanche con un bilancino digitale e si corre il rischio di consumarne troppo e non averne poi per le lavorazioni finali buttando via una buona quantità di resina siliconica.

 

 

Preparare la dima per rastremare i listelli

La superficie di uno scafo non è cilindrica ma a forma di “uovo o botte” (passatemi l’esempio) e la prua e la poppa hanno una superficie inferiore rispetto al centro della nave. Le tavole erano più larghe al centro e si restringevano quando dovevano rivestire le estremità.

La larghezza delle tavole diminuiva in modo progressivo e i corsi del fasciame non avevano interruzioni di continuità.

Questa caratteristica è chiamata RASTREMATURA.

 

Nel modellismo NON è possibile rastremare decine e decine di listelli a mano libera perché sarebbero tutti diversi ed incollandoli sullo scafo si formerebbero troppe fughe difficili o impossibili da riempire.

 

Si rende necessario un attrezzo che permetta di assottigliare in modo facile, lineare e preciso tutti i listelli che ci servono.

Nei pochi negozi di modellismo ormai rimasti è possibile acquistare (dietro ordinazione) una attrezzo che assolve allo scopo ma purtroppo è troppo piccolo e al lato pratico non serve a nulla.

 

BISOGNA COSTRUIRSELO DA SOLI

Per fortuna è molto facile e in questo post spiego come fare:

La base della dima (step 1)

Per la base della dima utilizzo un profilato di alluminio a forma di ”U” che di norma è lungo un metro.

Lo si trova in diverse misure, io ho scelto una che sia profonda circa mezzo centimetro.

Per ridurre l’altezza interna appoggio sul fondo un listello di noce.

Per ridurre l’altezza interna appoggio sul fondo un listello di noce.

I listelli che utilizzerò nel secondo rivestimento hanno un’altezza di 3 mm. (mentre la dima è profonda 5 mm.) si rende necessario ridurre l’altezza di 2 mm.

Inizio con l’appoggiare sul fondo della dima un listello di noce da 0,5 mm di spessore.

 

L’inclinazione della base della dima (step 2)

 

Per rendere variabile la profondità della dima uso dei listelli rastremati.

Per rendere variabile la profondità della dima uso dei listelli rastremati.

Questa fase è molto importante perché determinerà l’inclinazione del fondo della dima.

Per rastremare i listelli in modo omogeneo è necessario che una parte di essi sporga dalla dima di alluminio.

La cosa più semplice è ridurre lo spazio interno aumentando lo spessore sul fondo.

 

Un listello rastremato permette di inclinare il fondo della dima.

Un listello rastremato permette di inclinare il fondo della dima.

Da questa immagine si vede molto bene come il listello indicato dalla freccia GIALLA sia stato assottigliato. Ho utilizzato un listello di tiglio facilmente lavorabile.

Il listello indicato dalla freccia ROSSA è il listello di fondo.

Infilo quanto costruito sul fondo della dima di alluminio.

 

La preparazione dei listelli (step 3)

 

I listelli sono accostati e legato assieme con del nastro di carta.

I listelli sono accostati e legato assieme con del nastro di carta.

Scarto solo i listelli storti o che presentino nodini, per il resto vanno bene tutti anche quelli che avessero le venature in diagonale e non parallele alla lunghezza.

Ne prendo tanti quanti entrano nella dima, li accosto e li blocco con del nastro da carrozziere.

 

I listelli sono inclinati nella dima e rimangono parzialmente esposti.

I listelli sono inclinati nella dima e rimangono parzialmente esposti.

Li infilo all’interno della dima.

Siccome in precedenza avevo realizzato una base inclinata ora il gruppo di listelli sporgerà da un’estremità per circa la metà della larghezza (freccia ROSSA) mentre dopo 20 o 30 cm. di pendenza rimarranno completamente all’interno della dima.

 

 La rastrematura dei listelli (step 4)

 

Dremel monto un cilindro abrasivo che permette di asportare il legno che sporge dalla dima di alluminio.

Dremel monto un cilindro abrasivo che permette di asportare il legno che sporge dalla dima di alluminio.

Sulla punta del trapano Dremel monto un cilindro di carta vetrata a grana medio grossa.

Imposto la velocità di rotazione al massimo (30.000 giri al minuto) ed inizio ad assottigliare i listelli inseriti nella dima. Muovo velocemente il minitrapano avanti e indietro. Lavoro fino a toccare i bordi della dima che essendo di alluminio stridono ma non si rovinano.

 

Rifinitura della rastrematura dei listelli eseguita a mano.

Rifinitura della rastrematura dei listelli eseguita a mano.

La rifinitura viene eseguita a mano con l’ausilio di un lisciatoio con carta vetrata a grana media.

 

La dima di alluminio garantisce una perfetta rastrematura dei listelli.

La dima di alluminio garantisce una perfetta rastrematura dei listelli.

La dima essendo di alluminio garantisce una perfetta rastrematura dei listelli in essa contenuti.

La feccia ROSSA mostra appunto di quanto l’altezza dei listelli sia stata ridotta.

 

Con un seghetto taglio l’eccedenza della lavorazione.

Con un seghetto taglio l’eccedenza della lavorazione.

La parte sporgente dalla dima va ovviamente tagliata con un seghetto.

Nella dima entrano circa solo 15 listelli e si rende necessario ripetere il procedimento diverse volte.

 

 

Applicazione del diritto di prua (del Cutty Sark)

 

Il diritto è molto lungo perché aiuta a mantenerlo perfettamente in asse con lo scafo.

Il diritto è molto lungo perché aiuta a mantenerlo perfettamente in asse con lo scafo.

Si noti il rivestimento definitivo del ponte del Cutty Sark, con il mordente perfettamente regolare, ho utilizzato un classico colore teak scuro, leggermente biondo.

Per il diritto di prua utilizzo uno spezzone di legno di noce da 5×5 mm.
Lo incollo col la Vinavil e lo mantengo in posizione con del nastro da carrozziere.

Il diritto è volutamente molto lungo perché osservandolo dal davanti mi è più facile correggere eventuali inclinazioni e mantenerlo perfettamente in asse con lo scafo (freccia ROSSA).

 

Il diritto è bloccato in asse con il nastro da carrozziere.

Il diritto è bloccato in asse con il nastro da carrozziere.

Una vista laterale scattata mentre la colla si asciuga e il diritto è mantenuto in posizione con del comune nastro di carta.

 

Il diritto di prua è fissato in modo definitivo e tagliato su misura per permettere il passaggio del Bompresso.

Il diritto di prua è fissato in modo definitivo e tagliato su misura per permettere il passaggio del Bompresso.

Il listello in noce che aveva una sezione di 5×5 mm. è stato sagomato a triangolo in modo ad avere lo spigolo del frangiflutti di soli 2 mm. di larghezza.
Va tagliato al di sotto del foro per permettere il passaggio dell’albero di Bompresso. (vedi freccia GIALLA).
Le piccole imperfezioni verranno riempite con dello stucco fatto con colla aliphatica e polvere di legno. (In questo modo sarà perfettamente carteggiabile).

 

Il diritto di prua può essere incollato sia prima che dopo la posa del secondo rivestimento dello scafo.

Tuttavia la mia esperienza mi dice che:

– Va incollato sicuramente prima se lo scafo sarà rivestito con lastre di rame.

– Va incollato dopo la posa del secondo fasciame carteggiando la prua della nave finché non si allinea perfettamente senza che vi siano delle fessure.

La carteggiatura finale va eseguita SOLO dopo avere incollato il diritto di prua in modo da uniformare la superficie affinché non vi sia nessuna interruzione di continuità nella curva dello scafo.

 

Fasi di realizzazione del timone di poppa e del diritto di prua.

Fasi di realizzazione del timone di poppa e del diritto di prua.

Con la fotocopia in scala del modellino (in questo esempio quello del Cutty Sark) realizzo la parte alta del diritto di prua che assume una forma arcuata.
Lo costruisco incollando alcuni listelli di noce dallo spessore di 2 mm. (che rappresentano la larghezza dello spigolo del frangiflutti).
A colla asciutta procederò a sagomare l’arco interno e realizzare così la forma esatta.

In modo analogo realizzo anche la pala del timone.

Il diritto è stato completato incollando la parte ad arco.

Il diritto è stato completato incollando la parte ad arco.

In questo esempio la parte arcuata del diritto di prua va incollata subito sopra il rivestimento di rame (freccia ROSSA).

Si osservi con attenzione la freccia GIALLA che indica la “fine” del diritto di prua per permettere il passaggio dell’albero di bompresso che assumerà l’inclinazione data dal diritto di prua appena incollato (freccia ROSSA).

Un’inclinazione sbagliata sarà difficile da correggere in seguito, appare evidente quindi che questo particolare sia più insidioso di quanto sembri e va tagliato ed incollato con la massima precisione possibile.

 

Le assi della poppa sono molto complesse da costruire in quanto hanno una doppia curvatura:

-Orizzontale
-Verticale

Quando si costruisce un modellino la forma della poppa tipica dei Clipper e dei velieri è molto complessa ma nella stesura del primo fasciame il problema non si presenta perché si possono utilizzare blocchetti di legno per riempire gli interstizi e sagomare la forma voluta con carta vetrata e/o stucco.

Il secondo fasciame invece rappresenta il rivestimento definitivo e di conseguenza deve essere “PERFETTO” ed “IMPECCABILE”, deve cioè essere costruito a regola d’arte dove ogni listello deve avere la giusta larghezza, curvatura ed insellatura.

Di solito si utilizzano dei listelli di noce dallo spessore di 0,5 mm. con altezze comprese tra i 2 e i 5 mm.

Dato lo spessore ridotto è possibile curvarlo solo orizzontalmente (in modo piuttosto facile) ma è impossibile realizzare una curvatura verticale perché tenderebbe a piegarsi ad “U”. Utilizzando colle potenti come per esempio le bi-componenti sarebbe possibile imprimere con la forza bruta la postura desiderata ma renderebbe tutta l’area soggetta a tensioni che potrebbero portare ad un distacco negli anni successivi.

 

L’articolo qui sotto illustra proprio il metodo da me utilizzato per costruire le assi della poppa in modo semplice, corretto ed esteticamente perfette.

Le foto qui sotto sono inerenti al modellino della RRS Discovery (ormeggiata a Dundee).


 

La poppa presenta due sezioni differenti:

La prima va dalla chiglia all’incintione ed assume una forma assi commessa da riprodurre mente la seconda inizia dall’incintione e termina al capo di banda ed è verticale quindi è semplice da ricostruire.

Su del nastro di carta traccio il contorno della poppa della RRS Discovery.

Su del nastro di carta traccio il contorno della poppa della RRS Discovery.

 

STEP 1: Determinare la curvatura verticale

Il primo passaggio consiste nel posizionare sull’incintione una striscia di nastro da carrozziere abbastanza largo e segnare con una matita il contorno dello stesso perché le assi di legno dovranno essere parallele all’incintione e poste sotto di esso.

A seconda della grandezza del veliero ci saranno sempre alcuni fasci orizzontali (di norma da 2 a 5). Quelli successivi saranno troppo arcuati e quindi verranno costruiti con un’architettura differente (a raggiera).

Stacco il nastro con impressa la curva della poppa.

Stacco il nastro con impressa la curva della poppa.

Stacco il nastro da carrozziere dallo scafo.

 

Il tracciato della curva della poppa della RRS Discovery è molto stretto.

Il tracciato della curva della poppa della RRS Discovery è molto stretto.

Sul nastro è stato riportato il contorno che dovrà avere il listello.

Confrontando questo segno con la linea rossa perfettamente rettilinea ed orizzontale si nota benissimo come la curva sia molto ma molto pronunciata.

La freccia BLU mostra la forma e la lunghezza che dovrà assumere il listello.

 

Un listello standard è troppo stretto per ricavare il tavolato della poppa.

Un listello standard è troppo stretto per ricavare il tavolato della poppa.

Posiziono il nastro di carta sopra ad un comune listello alto 5 mm. (Nel mio modellino i listelli del secondo fasciame avranno un’altezza di soli 3 mm.)

Appare evidente che non è possibile curvare il listello perché al centro le fibre del legno verrebbero compresse troppo e si spezzerebbero o si sfalderebbero.

Un’altezza del listello di 5 mm. è però piccola per consentire una sua ricostruzione integrale perché ai lati mancherebbe del legno ed il listello stesso assumerebbe una forma a triangolo.

 

Da un listello alto 10 mm si può ricavare il componente necessario a rivestire la poppa della RRS Discovery.

Da un listello alto 10 mm si può ricavare il componente necessario a rivestire la poppa della RRS Discovery.

La soluzione consiste nell’impiegare un listello assai più largo.

Nel mio caso ho utilizzato una fettuccia di noce alta 20 mm, ad essere precisi ne basterebbero solo 10 ma io utilizzo sempre il materiale di scarto di cui dispongo e non ne acquisto di nuovo se non è proprio necessario. (La crisi economica si ripercuote su tutti i settori).

 

Ricavo un listello curvo alto 3,5 mm.

Ricavo un listello curvo alto 3,5 mm.

Dopo aver attaccato il nastro di carta sul listello da tagliare segno anche l’altezza interna che nel mio caso è di 3 mm. Per sicurezza lascio un margine di mezzo millimetro che andrò a correggere prima della posa definitiva.

Nell’immagine qui sopra si vede benissimo il listello ritagliato dalla fettuccia.
Per l’occasione ho utilizzato una taglierina con una lama a scalpello di ridotte dimensioni.
Dopo questa fase lavorativa mi ritrovo un listello con una marcata ed accentuata curvatura verticale.

 

STEP 2: Realizzare la curvatura orizzontale

Il legno di noce da me utilizzato ha uno spessore di 1 mm contro il canonico mezzo millimetro utilizzato nel secondo rivestimento.

Questo maggiore spessore comporta anche una maggiore difficoltà nel piegarlo in senso orizzontale (cioè seguendo la lunghezza del listello) anche e soprattutto perché le fibre non sono parallele nella curva ma si sovrappongono avendo ricavato la forma da un legno più largo.

Curvo il listello della poppa in modo meccanico.

Curvo il listello della poppa in modo meccanico.

Per realizzare la curvatura verifico con le dita la fattibilità ed identifico (con l’esperienza 40 anni di modellismo) i punti critici dove il legno si potrebbe spezzare se sottoposto ad una notevole curvatura.

Per ricavare la curva utilizzo una modalità meccanica, in pratica prendo il listello, lo adagio sul tavolo da lavoro, ne sollevo un’estremità e premo con il manico della taglierina pressando le fibre del legno che poco a poco assumono una forma ad arco.

 

Il listello è stato arcuato anche in senso orizzontale.

Il listello è stato arcuato anche in senso orizzontale.

Nell’immagine qui sopra si vede benissimo come il listello è stato piegato ed arcuato in senso orizzontale.

 

Il listello sottostante all’incintione della poppa della RRS Discovery ha una doppia curva orizzontale e verticale.

Il listello sottostante all’incintione della poppa della RRS Discovery ha una doppia curva orizzontale e verticale.

In quest’immagine invece si vede il listello che ha assunto le due curve necessarie per posizionarlo a poppa secondo uno schema costruttivo che riproduca quello impiegato nella costruzione reale.

 

Controllo della curvatura orizzontale del listello.

Controllo della curvatura orizzontale del listello.

In questa immagine posiziono il listello appena costruito centrato sulla poppa.
Si nota come sia ancora necessario intervenire sulla curvatura orizzontate per arcuare maggiorante questo singolo listello.

 

STEP 3: Il secondo rivestimento della poppa

Incollo il listello opportunamente sagomato per adattarsi alla poppa della RRS Discovery.

Incollo il listello opportunamente sagomato per adattarsi alla poppa della RRS Discovery.

Alla fine ottenuta la curva corretta inumidisco leggermente lo scafo ed applico uno strato uniforme di colla vinilica sul retro del listello e lo centro correttamente.

La colla vinilica deve essere ben liquida con la consistenza di quando si acquista un tubetto nuovo, tuttavia nell’uso quotidiano tende a diventare leggermente più densa perché acqua in essa contenuta evapora. In questo caso va leggermente diluita.

NB anche se a prima vista può sembrare strano una colla più liquida e quindi con una percentuale di acqua maggiore incolla molto meglio della medesima colla ma più densa perché l’acqua riesce a penetrare più in profondità nelle fibre del legno e nel suo ”penetrare” trasporta anche la componente “attiva” cioè la resina a base di polivinilacetato (nome tecnico della comunissima Vinavil).

 

Il listello adattato alla poppa della RRS Discovery è stato incollato in posizione.

Il listello adattato alla poppa della RRS Discovery è stato incollato in posizione.

In questa fase la colla deve penetrate in profondità ed avere il tempo necessario per unire in modo permeante i singoli legni senza che si creino tensioni o rigonfiamenti.

Lascio la colla ad asciugare almeno 48 ore prima di togliere la carta da carrozziere ed osservare il listello posizionato in modo corretto.

 

Con lo stesso sistema realizzo gli altri listelli che abbiano una forma e una curvatura complessa.

Con lo stesso sistema realizzo gli altri listelli che abbiano una forma e una curvatura complessa.

Giunto a questo punto procedo a disegnare il listello successivo che dovrà allinearsi anch’esso al di sotto dell’incintione.

Il listello dovrà assumere una curva meno accentuata rispetto alla parte terminale della poppa ma sarà ancora necessario costruirlo integralmente riproponendo le fasi appena descritte.

 

Il rivestimento parziale della poppa della RRS Discovery.

Il rivestimento parziale della poppa della RRS Discovery.

Nel caso della RRS Discovery i corso paralleli all’incintione sono tre.

Il rivestimento del resto della zona della poppa avviene utilizzando dei listelli di legno di noce dallo spessore di 0,5 mm ed alti 3 mm.
Questi listelli devono essere rastremati ad un’estremità.

La larghezza dei listelli verso la poppa deve essere inferiore a quella del centro della nave in modo tale però da garantire lo stesso numero di corsi di fasciame.

 

Lo scafo della poppa vien irrobustito utilizzando corsoi di fasciame più largo.

Lo scafo della poppa vien irrobustito utilizzando corsoi di fasciame più largo.

In questa foto si vede molto bene come i listelli siano stati rastremati. Tuttavia il modello si riferisce ad un veliero con una propulsione secondaria ad elica e quindi alcune assi saranno più larghe al fine di garantire una maggiore robustezza dello scafo.

Nell’immagine qui sopra si più notare come gli ultimi due listelli incollati siano effettivamente più larghi ed abbiano anche una rastrematura minore di quelli sottostanti.

 

Il secondo fasciame della RRS Discovery è stato ultimato.

Il secondo fasciame della RRS Discovery è stato ultimato.

Lo scafo con la poppa è ora completante rivestito.
Si possono notare le difficoltà che ho incontrato per il suo rivestimento.

Posso fare delle piccole precisazioni:

1) Questo modello verrà dipinto e di conseguenza i singoli listelli verranno colorati e non ha importanza che ora abbiano la stessa essenza e tonalità di marrone. Tuttavia se il modello deve essere lasciato al naturale allora andranno impiegati dei listelli dal colore molto simile.

2) Siccome verrà dipinto simulo solo poche giunzioni dei singoli cosi del fasciame. In pratica utilizzo nel rivestimento anche listelli più corti che andrò ad accostare gli uni agli altri un po’ come si fa nel tavolato del ponte di coperta. In un modello lascito al naturale si dovranno simulare molte più giunzioni senza tuttavia senza eccedere altrimenti si rischia di ottenere uno scafo a ”scacchiera” che è molto ma molo brutto a vedersi.

3) Sempre considerando il fatto che il modellino verrà colorato non livellerò perfettamente tutta la superficie dello scafo ma la lascerò in uno stato intermedio con qualche listello leggermente sporgente o con gli spigoli delle giunzioni in rilievo, così facendo dopo il colore questi difetti riemergeranno dalla superficie e diventeranno dei pregi conferendo al modello quella sua anima di legno vivo ed evitando che abbia una superficie troppo liscia quasi da scafo metallico.

Se un’ordinata è storta deve essere raddrizzata.

Nonostante tutti gli sforzi profusi e le attenzioni dovute alle volte capita che un’ordinata si sia incollata storta.

I rinforzi incollati ai quatto angoli dell’incastro chiglia – ordinata dovrebbero garantire la perpendicolarità, tuttavia se l’incastro è troppo lasco o al contrario sforza allora un’ordinata può risultare effettivamente storta.

Errori di uno o due millimetri sono facili da correggere.

Si valuta con attenzione il difetto e si sceglie il metodo più adatto per potere eseguire una riparazione efficace.

Si valuta con attenzione il difetto e si sceglie il metodo più adatto per potere eseguire una riparazione efficace.

La freccia BLU nella foto qui sopra evidenzia come il segno della mezzeria dell’ordinata non sia centrato sulla chiglia ma sia spostato verso sinistra di circa 2 mm. La freccia VERDE più in basso mostra invece un allineamento perfetto.

L’ordinata storta dovrà essere ridotta sul lato sinistro ed aumentata sul lato opposto cioè quello destro.

Si segna con una matita il profilo corretto che avrebbe dovuto assumere l’ordinata e si procede ad asportare l’eccesso del legno tramite della carta vetrata.

 

Si usano gli pilli per mantenere aderente il listello aggiuntivo

Si usano gli pilli per mantenere aderente il listello aggiuntivo

Il lato opposto invece risaluta essere più stretto e l’ordinata non toccherebbe i listelli nella successiva fase di rivestimento o… PEGGIO se lo facesse si creerebbe un avvallamento che sarebbe necessario correggere in seguito.

Si deve quindi allargare l’ordinata quel tanto che basta ad allineare il profilo al resto dello scafo.

Nella fattispecie incollo un listello di tiglio da 2 mm di spessore sul profilo esterno dell’ordinata.

Per garantire un’adesione perfetta blocco il listello con diversi spilli da sarto inclinandoli in modo tale da garantire una perfetta aderenza.

 

Il profilo dell’ordinata è ora maggiore grazie allo spessore del listello aggiuntivo.

Il profilo dell’ordinata è ora maggiore grazie allo spessore del listello aggiuntivo.

A colla asciutta rimuovo gli spilli e verifico che lo spessore aggiuntivo sia sufficiente.

L’ordinata risulterà essere più storta in alto mentre alla base dell’attaccatura con la chiglia sarà già nella giusta posizione.

 

Con un blocchetto di carta vetrata si corregge la curvatura dell’ordinata fino a raggiungere il profilo corretto

Con un blocchetto di carta vetrata si corregge la curvatura dell’ordinata fino a raggiungere il profilo corretto

Carteggio il listello fino a fare assumere all’ordinata il profilo corretto. In particolare nella parte inferiore si dovrà carteggiare fino ad asportare completamente il legno del listello aggiuntivo.

IL SECONDO FASCIAME DEVE ESSERE PERFETTO:
COME CORREGGERE GLI AVVALLAMENTI

La stesura del secondo fasciame deve essere perfetta, senza errori che altrimenti rimarrebbero visibili.

In linea di massima gli avvallamenti devono essere corretti durante la verifica del primo fasciame. Tuttavia i più piccoli potrebbero sfuggire al controllo ed emergere solo dopo il secondo rivestimento.

Questa correzione è efficace quando l’avvallamento è inferiore allo spessore del listello, in pratica un avvallamento di 0,7 mm può essere corretto con un listello da 1 mm di spessore ma non da uno che ne abbia solo 0,5 mm.

Se nonostante tutte le verifiche ed i controlli ci si accorge dell’errore una volta applicato il secondo strato di legno allora si procede così:

L’avvallamento del secondo fasciame è un errore difficile da correggere.

L’avvallamento del secondo fasciame è un errore difficile da correggere.

Per prima cosa si devono individuare le zone e l’estensione degli avvallamenti.

La foto qui sopra è riferita al “Le Soleil Royal” e l’avvallamento misura sono 2 decimi di millimetro e può essere corretto utilizzando dei listelli aventi lo spessore di 0,5 mm (in pratica sono gli stessi listelli utilizzati nel secondo fasciame).

 

Per correggere l’errore di avvallamento del secondo fasciame si incollano altri listelli in modo da aumentare lo spessore dello scafo.

Per correggere l’errore di avvallamento del secondo fasciame si incollano altri listelli in modo da aumentare lo spessore dello scafo.

Si incollano dei listelli per aumentare lo spessore. Per questa operazione si deve utilizzare esclusivamente la colla aliphatica e possibilmente di buona qualità.

Nell’incollare i listelli si deve inumidire con acqua sia il retro del listello stesso sia la zona dello scafo da correggere in modo tale da permettere alla colla di penetrare in profondità nelle fibre del legno.

 

Per correggere l’errore di avvallamento del secondo fasciame si livella lo spessore dei listelli di riempimento in modo da armonizzare le linee dello scafo.

Per correggere l’errore di avvallamento del secondo fasciame si livella lo spessore dei listelli di riempimento in modo da armonizzare le linee dello scafo.

Nel posare i listelli si deve prestare attenzione a sovrapporli perfettamente a quelli presenti nella zona ribassata mantenendo inalterato lo schema del rivestimento.

Nella foto qui sopra si vedono benissimo le giunzioni delle singole assi del secondi fasciame.

Quando la colla si sarà asciugata si ripasseranno i listelli con un lisciatoio armato di cartavetro a grana fine. Lavorando con calma certosina e facendo molta attenzione a non creare dei solchi nei listelli vicini si riesce a mimetizzare perfettamente la correzione. Al limite è meglio mantenere un’altezza maggiore di uno o due decimi di millimetro.

Il listello aggiuntivo deve avere SEMPRE il taglio perpendicolare e mai in obliquo nemmeno per pochissimi gradi altrimenti sarà comunque visibile.

 

Altri errori comuni del secondo fasciame:

 

IL SECONDO FASCIAME DEVE ESSERE PERFETTO:
LE FESSURE DEL SECONDO FASCIAME DEVONO ESSERE CORRETTE

La stesura del secondo fasciame deve essere perfetta, senza errori che altrimenti rimarrebbero visibili.

Tra gli errori più comuni troviamo degli spazi o delle fessure tra i corsi del secondo fasciame, in pratica ci sono delle fughe che sono visibili sopratutto perché il fasciame sottostante essendo in tiglio è di colore chiaro. Applicando il mordente questi errori scompaiono alla vista e la fuga di colore chiaro tende a diventare addirittura più scura del secondo fasciame che normalmente è in noce solo perché nelle fughe si deposita una maggiore quantità di impregnante.

Se le fughe sono eccessivamente larghe o non si desidera scurire eccessivamente lo scafo si procede nel seguente modo:

Le fughe larghe e le fessure rappresentano un errore comune nel rivestimento del secondo fasciame.

Le fughe larghe e le fessure rappresentano un errore comune nel rivestimento del secondo fasciame.

Per prima cosa si devono individuare le fessure e gli spazi da corregge.
La foto qui sopra è riferita al “Le Soleil Royal” e la fessura misura sono 2 decimi di millimetro.

 

Gli errori delle fughe larghe e delle fessure del secondo fasciame si correggono con della colla vinilica densa (step 1).

Gli errori delle fughe larghe e delle fessure del secondo fasciame si correggono con della colla vinilica densa (step 1).

Si riempie la fuga con la colla vinilica.

Per questa operazione non è consigliato inumidire la superficie con acqua ed è preferibile utilizzare un tubetto di colla vecchio perché la colla è più densa.

 

Gli errori delle fughe larghe e delle fessure del secondo fasciame si correggono con della polvere di listello sparpagliata sulla colla vinilica densa (step 2).

Gli errori delle fughe larghe e delle fessure del secondo fasciame si correggono con della polvere di listello sparpagliata sulla colla vinilica densa (step 2).

Si spolvera della segatura finissima della stessa essenza del legno del secondo fasciame.
La segatura deve essere fatta cadere dall’alto e non deve essere stesa con spatole e/o pennelli.

 

Gli errori delle fughe larghe e delle fessure del secondo fasciame si correggono premendo la polvere di listello sulla colla vinilica densa (step 3).

Gli errori delle fughe larghe e delle fessure del secondo fasciame si correggono premendo la polvere di listello sulla colla vinilica densa (step 3).

Quale ultima fase si preme con un listello la segatura nella colla e si compatta la miscela.
Si termina il lavoro spolverando le eccedenze di segatura e carteggiando.

Da quando si riempie la fuga di colla vinilica a quando si compatta la polvere del listello devono passare pochissimi secondi 3, 4 o al massimo 5; è indispensabile quindi prepararsi tutto l’occorrente prima di iniziare questa delicata operazione.

Lavorando molto velocemente la colla vinilica non avrà il tempo di penetrare nelle fibre del legno e non macchierà la superficie.
Per lo stesso motivo conviene correggere una fuga alla volta ed evitare una lavorazione in serie.

Dopo le canoniche 24 ore si ripassa la zona con della carta vetrata a grana finissima e si puliscono le eccedenza con una bomboletta di aria compressa oppure più semplicemente con un pennellino.

 

Altri errori comuni del secondo fasciame: