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L’esempio si riferisce all’elica della RRS Discovery

Il veliero di esplorazione antartica RRS Discovery disponeva di una propulsione aggiuntiva costituita da una caldaia a carbone che faceva ruotare un elica a due pale.

L’elica è stata progettata per essere facilmente estratta dalla sua sede per prevenire possibili danneggiamenti durante le soste nei mari ghiacciati.

 

Dalle foto reperibili si può dedurre molto bene sia la forma sia il tipo di ancoraggio.

La foto qui sopra mostra appunto l’elica della RRS Discovery e il tipo di aggancio.

La foto qui sopra mostra appunto l’elica della RRS Discovery e il tipo di aggancio.

Dalla fotografia qui sopra si possono ricavare tutti i dettagli necessari per riprodurla in ogni minimo particolare.

L’albero dell’elica forma un bulbo sferico leggermente allungato (come un uovo).
Sono presenti dei “tappi” rotondi sulla superficie vicino alle due pale.

 

La costruzione del bulbo dell’elica

Nella prima fase lavorativa mi occupo di costruire il bulbo sferico.

Arrotondo un legnetto di balsa per ottenere un cilindro dal diametro esatto.

Arrotondo un legnetto di balsa per ottenere un cilindro dal diametro esatto.

Considerato che il bulbo assume una forma ad “uovo” decido di costruirlo partendo da un blocchetto di legno di balsa e lo arrotondo fintanto che la dimensione corrisponde.

 

Eseguo dei controlli visivi per verificare il diametro del mozzo dell’elica.

Eseguo dei controlli visivi per verificare il diametro del mozzo dell’elica.

Eseguo alcune verifiche intermedie ma alla fine la balsa è facile da lavorare e non presenta particolari difficoltà.

 

Verifico che il cilindro sia corretto e delle giuste dimensioni

Verifico che il cilindro sia corretto e delle giuste dimensioni

La freccia ROSSA mostra il legno di balsa arrotondato che ha assunto la forma cilindrica; per ottenere il diametro corretto mi avvalgo di una verifica visuale direttamente sullo scafo del modellino in costruzione.

 

Ricavo il bulbo oblungo del bulbo dell’elica della RRS Discovery.

Ricavo il bulbo oblungo del bulbo dell’elica della RRS Discovery.

La fase successiva consiste nel ricavare dal tondino di balsa il bulbo sferico a forma di uovo.
Purtroppo questa foto è sfocata ma rende comunque bene l’idea dello step lavorativo.

 

La costruzione delle pale dell’elica

Per costruire le pale dell’elica disegno una sagoma su un foglio di plastica della Evergreen da 0,25 mm di spessore.

Le pale dell’elica della RRS Discovery sono realizzate con della plastica della Evergreen.

Le pale dell’elica della RRS Discovery sono realizzate con della plastica della Evergreen.

Ricavo due elementi che devono essere perfettamente identici. Le frecce BLU mostrano l’attacco delle pale sul bulbo mentre quelle ROSSE la parte finale.

 

Con il nastro di carta faccio aderire le pale al tondino di legno.

Con il nastro di carta faccio aderire le pale al tondino di legno.

Le pale devono essere arrotondate ma il foglio di plastica è rigido e non e possibile mantenere curvo un pezzo così delicato solo usando una tecnica meccanica.

Decido allora di conferire la forma in modo definitivo utilizzando il calore.

Le blocco con del nastro di carta su un tondino di legno di noce dal diametro di 10 mm. che è più largo di quello del bulbo sul quale verranno fissate.
In questo modo la curva che conferirò alle pale risulterà essere più morbida.

 

L’acqua bollente ammorbidisce la plastica che ora assume spontaneamente la forma cilindrica.

L’acqua bollente ammorbidisce la plastica che ora assume spontaneamente la forma cilindrica.

Faccio bollire dell’acqua in un pentolino, spengo il fuoco così che la temperatura scenda sotto i 100 gradi ed immergo lo spezzone di legno per circa 10 secondi. L’alta temperatura (ormai abbassatasi a 90 0 95 gradi) ammorbidisce la plastica che assume “spontaneamente” la forma cilindrica impressa dal tondino di legno.

 

L’acqua ghiacciata fissa in modo stabile e durevole la forma arrotondata delle pale dell’elica.

L’acqua ghiacciata fissa in modo stabile e durevole la forma arrotondata delle pale dell’elica.

Subito dopo lo immergo in acqua fredda (di frigorifero) per altri 10 secondi.
Lo sbalzo termico così repentino irrigidisce e fissa la plastica nella sua nuova forma.

 

Le pale dell’elica hanno assunto ora una forma arcuata.

Le pale dell’elica hanno assunto ora una forma arcuata.

Da questa immagine si vede benissimo la forma curva assunta da una pala dell’elica. Vedi la freccia ROSSA.

 

Assemblo il bulbo e le pale dell’elica assieme ad altri componenti minori ed ottengo il gruppo propulsione completo.

Assemblo il bulbo e le pale dell’elica assieme ad altri componenti minori ed ottengo il gruppo propulsione completo.

Con una taglierina incido la sfera di balsa ed inserisco le due pale.
Ad un’estremità incollo un oblò da 3 mm capovolto in modo che simuli l’attacco verso lo scafo. Vedi la freccia BLU.

 

I dettagli aggiunti al gruppo dell’elica assicurano un realismo notevole.

I dettagli aggiunti al gruppo dell’elica assicurano un realismo notevole.

La freccia ROSSA mostra un piatto rotondo attaccato sul bulbo dell’elica.

Non so se si tratta di un coperchio per permettere una visione dell’interno del bulbo che presumo fosse vuoto oppure se si tratta di un contrappeso per permettere di bilanciare tutto il gruppo.

 

Il colore ore dell’elica è dato con un pennarello indelebile.

Il colore ore dell’elica è dato con un pennarello indelebile.

Il bulbo di balsa è stato spennellato con abbondante colla aliphatica che ha permesso di chiudere i pori del legno e potere carteggiare perfettamente la superficie.

Per la cronaca questo passaggio è stato più impegnativo del previsto ed ho dovuto ripeterlo alcune volte prima di ottenere una superficie perfettamente liscia.

Per dipingere il gruppo dell’elica ho dapprima dato una mano di primer a spruzzo e successivamente ho applicato del colore oro con un pennarello.

 

Posizionare l’elica

Nel foro dell’elica a poppa devo creare una scanalatura per accogliere l’innesto dell’elica.

Si tratta di una modifica semplice da eseguire.

Si rendono necessarie delle piccole modifiche per agganciare l’elica.

Si rendono necessarie delle piccole modifiche per agganciare l’elica.

Una volta che ho collocato l’elica nella posizione definitiva ho aggiunto gli altri elementi mancanti.

 

Sul modellino della RRS Discovery viene ora montato il gruppo propulsione dell’elica.

Sul modellino della RRS Discovery viene ora montato il gruppo propulsione dell’elica.

Le frecce BLU mostrano appunto questi elementi che ho aggiunto dopo avere incollato l’elica.

NB l’elica NON può ruotare ed è fissata in posizione perfettamente verticale.

 

 

 

 

BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
L’EFFETTO FINALE OTTENUTO

L’effetto finale che si ottiene con questi passaggi è davvero molto sorprendente e molto, molto realistico.
Le foto che seguono sono di per sé eloquenti.

L’effetto finale color “bronzo”: ogni cannone ha una sua propria sfumatura

L’effetto finale color “bronzo”: ogni cannone ha una sua propria sfumatura

L’effetto finale color “bronzo”: vista panoramica in diagonale

L’effetto finale color “bronzo”: vista panoramica in diagonale

L’effetto finale color “bronzo”: dettagli dei decori in rilievo

L’effetto finale color “bronzo” dettagli dei decori in rilievo

Si deve lavorare contemporaneamente su tutte le canne dei ponti a vista come in una catena di montaggio.
In questo modo si ottiene che nell’insieme non ci sono significative variazioni cromatiche.
Utilizzando il mix di colore non omogeneo si ottengono delle piccole e quasi impercettibili differenze tra le singole canne che ne aumentano di molto il realismo.
Le mezze canne che andranno inserite sulle fiancate dello scafo possono essere lavorate in una sessione differente.

Se è necessario ottenere una tonalità più chiara si può ripetere la seconda fase due o più volte ma l’effetto finale lo si può ammirare solo dopo che il colore si è asciugato completamente.

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BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
SECONDA FASE DI COLORAZIONE

Nella seconda fase si utilizzano solo due colori.

I colori seconda fase sono solo dueI colori seconda fase sono solo due

I colori seconda fase sono solo due

Come nella fase precedente si posa del colore su un piattino di plastica, questa volta i colori sono più vicini, le dosi sono:
-una parte di marrone medio tendente al rossiccio (ACRILICO)
-una parte di oro (COLORE PER ARTISTI A BASE ACRILICA LEGGERMENTE PIÙ CORPOSO)

Stemperare il colore oro con molta acqua

Stemperare il colore oro con molta acqua

La foto sopra rappresenta il cuore della seconda fase.
– si aggiunge una parte di acqua al centro del piattino e si diluisce moltissimo l’oro
– si tocca con il pennello anche il marrone rossiccio
Anche qui  non si deve uniformare il colore ma lasciarlo variegato come visibile nella foto.

Colorare i cannoni nella seconda faseColorare i cannoni nella seconda fase

Colorare i cannoni nella seconda fase

Si adagiano su un foglio di giornale asciutto i cannoni con i fregi decorativi rivolti verso l’alto.

Si bagnano e non si pennellano le canne.
In questa seconda fase rimarrà più liquido sulle canne sia perché sono distese in orizzontale e non in verticale, sia perché sono già state trattate nella  prima fase.

Anche qui per “bagnare le canne” si appoggia un pennello intriso di colore sulla canna in modo che la goccia cada e si spalmi sulla superficie.

il pennello va bagnato

il pennello va bagnato

Prima che il colore sulle canne si asciughi si bagnano le setole di un pennello medio.

Si asciuga il pennello

Si asciuga il pennello

Si asciugano un po’ le setole ma queste devono rimanere umide.

Togliere il colore dalla bocca di fuoco

Togliere il colore dalla bocca di fuoco

Le setole del pennello non devono mai toccare la superficie del metallo ma lo si deve avvicinare a tal punto da attirare e quindi togliere il liquido colorato dalle canne dei cannoni. Se fosse necessario si può muovere un po’ il pennello per stendere la tinta su tutta la superficie.

Oltre a non appoggiare direttamente il pennello sulle canne non si devono assolutamente sfiorare i decori in rilievo.

Togliere il colore anche dalla culatta

Togliere il colore anche dalla culatta

Si completa l’effetto trattando anche la culatta del cannone.
Infine la canna si deve asciugare completamente.

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BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
PRIMA FASE DI COLORAZIONE

Questo tipo di lavorazione è difficilmente ripetibile e se eseguito in giorni diversi produrrà quasi sicuramente delle piccole differenze cromatiche; è  indispensabile quindi lavorare contemporaneamente su tutti i componenti.

Si adopera un colore lucido perché così l’acqua nelle lavorazioni successive tenderà a scivolare e ad essere assorbita lasciando sulla canna un leggero strato di colore.

La prima fase inizia stendendo dei colori molto acquosi.

Colore nero antracite, oro e bronzo su un piatto di plastica

Colore nero antracite, oro e bronzo su un piatto di plastica

Nella foro qui sopra si vedono i colori appoggiati su un piattino di plastica.
Vanno posizionati abbastanza distanti tra di loro.
Le proporzioni sono le seguenti:
– due parti di nero antracite opaco (ACRILICO)
– una parte di bronzo (ACRILICO METALLIZZATO)
– una parte di oro (COLORE PER ARTISTI A BASE ACRILICA LEGGERMENTE PIÙ CORPOSO)

Non mescolare in modo uniforme i colori

Non mescolare in modo uniforme i colori

La foto sopra rappresenta il cuore di questa prima fase.

Si aggiunge una parte di acqua al centro del piattino e si mescola l’oro al bronzo.
Nella zona superiore si tocca anche il nero antracite.

È molto importante non uniformare la mistura di colore così formata ma lasciarla variegata come è ben visibile nella foto.

Utilizzando un pennello abbastanza grosso (nel modellismo un numero cinque) si BAGNANO e non si spennellano le canne.
Si deve eseguire questo passaggio molto velocemente appoggiando il pennello sul bordo della bocca di fuoco della canna affinché la forza di gravità e il principio della tensione idrica non facciano scivolare il colore lungo tutta la canna. Se una goccia non fosse sufficiente si intinge nuovamente il pennello e si ripete l’operazione.
Non si deve appoggiare il pennello in un punto intermedio della canna del cannone altrimenti vi si depositerà un eccessivo strato di pigmento.

Si devono colorare tutte le canne nella stessa sessione lavorativa che non deve superare i cinque, dieci minuti complessivi.

Il colore va asciugato immediatamente

Il colore va asciugato immediatamente

Subito dopo si appoggiano le canne “bagnate del colore” su una comune carta assorbente da cucina avendo l’accortezza di rivolgere il decoro verso l’alto.
L’acqua tenderà ad essere assorbita dal basso lasciando sulla canna un leggero strato di colore.

Il colore va asciugato anche nella parte superiore

Il colore va asciugato anche nella parte superioreSubito dopo si avvicina alla canna, questa volta dalla parte dei decori una carta assorbente in modo da asportare l’acqua colorata e lasciare così una leggiera patina dai riflessi metallizzati.

Osservando la culatta si nota molto bene lo strato di colore aggiunto in questa prima fase.

Le canne si devono asciugare completamente per alcune ore

Le canne si devono asciugare completamente per alcune ore

Le fasi precedenti lasciano umide le canne che devono asciugare completamente.
In questa fase si deve osservare una certa uniformità del colore “bronzato” nella parte centrale interessata dai decori che con i loro rilievi trattengono una maggiore quantità di colore.
Non si deve esagerare nel volere coprire il nero delle canne che deve rimanere sempre visibile.

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BRUNIRE LE CANNE DEI CANNONI:
FASE DI PREPARAZIONE

In alcuni kit le canne dei cannoni sono colorate di nero lucido o semilucido in altri invece vengono fornite delle canne in ottone dorato che pur non essendo propriamente fedeli agli originali sono belle da vedere o quantomeno mantengono una parvenza di originalità.

In commercio si trovano dei costosi “brunitori per metalli” che scuriscono in modo irreversibile qualsiasi metallo, in particolar modo l’ottone.
Nei kit soprattutto se distribuiti nelle edicole non si avrà mai la certezza che il metallo, o meglio la lega, sia identica ed appartenga al medesimo lotto.
L’effetto del brunitore si vede molte ore dopo la sua applicazione e non è affatto semplice gestirlo.
Per questo motivo preferisco un accurato uso del colore.

NB) Su tutti i metalli i colori acrilici non tengono ed è necessario trattarli preventivamente con un primer, purtroppo deve avere un certo spessore e tenderà a staccarsi o a screpolarsi. In alternativa si può stendere uno stucco in spray per carrozziere.
Un trucco più semplice ed economico consiste nell’utilizzare dei colori ad olio che rispetto al primer possono essere stesi in uno strato più sottile e nel colore che più si addice.
In ogni caso prima di trattare il metallo bisogna lavarlo con acqua e sapone per togliere ogni traccia di grasso di lavorazione, unto delle mani e il distaccante utilizzato nello stampo di colaggio.

Si dipingono le canne con un colore ad olio nero lucido.

Canne in ottone dorato fornite nei kit

Canne in ottone dorato fornite nei kit

Per prima cosa vanno eliminate anche le bave di lavorazione e corretti eventuali piccoli difetti. Si deve considerare attentamente che se anche le artiglierie verranno dipinte il colore della base rimarrà pur sempre visibile.

Le canne vanno colorate con un nero lucido ad olio

Le canne vanno colorate con un nero lucido ad olio

Quale base si utilizza un colore ad olio che ha la capacità di aderire saldamente su qualsiasi superficie anche quella metallica, per contro impiega molte ore ad asciugare completante.

Canne vanno colorate in due fasi

Canne vanno colorate in due fasi

Per colorare le artiglierie dei ponti di batteria è necessario procedere in due fasi, si pittura per prima la bocca da fuoco e in una seconda fase la culata.

Si colorano anche le mezze canne dei ponti inferiori

Si colorano anche le mezze canne dei ponti inferiori

Le mezze canne dei ponti inferiori si colorano in un’unica passata.

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