LA CHIODATURA DELLE TAVOLE
METODI ALTERNATIVI:
– LA CHIODATURA CON L’OTTONE
Un’altra tecnica molto adoperata prevede l’impiego del filo di ottone che è facilmente reperibile in commercio in tutti i diametri.
Il ponte va forato impiegando una punta da trapano più stretta di un decimo di millimetro in modo che vi sia un certo attrito e una certa pressione che tratterranno lo spezzone di ottone.
Questo va infilato con forza nel relativo foro per almeno due centimetri e tagliato quanto più possibile a filo, si deve quindi programmare questo passaggio in anticipo ed utilizzare un legno più spesso di quanto richieda un kit.
Con una lima viene data una prima passata di rifinitura per essere poi completata con della carta vetrata fine, si deve procedere una fila per volta meglio se queste sono parallele ed assecondando la direzione dei bagli, infatti per appiattire il filo di ottone utilizzando una lima si deve avere uno spazio libero di manovra sia davanti che dietro.
Il rischio consiste nel grattare anche il legno del rivestimento che essendo molto più tenero del metallo formerà dei solchi a distanze regolari producendo delle onde sulla superficie.
Non vanno utilizzate le colle neanche quelle ciano acriliche. Il risultato finale è accettabile e migliorerà notevolmente con il passare degli anni in quanto l’ottone tende a scurirsi perdendo la sua luminosità, sarebbe opportuno utilizzare del metallo già brunito o trattarlo preventivamente con del brunitore per metalli reperibile nelle ferramenta e nei negozi di caccia e pesca.
– LA CHIODATURA A MATITA
Infine anche se può sembrare assurdo e banale la chiodatura può essere simulata molto semplicemente adoperando delle matite a punta sottile disegnando i singoli puntini direttamente sul tavolato.
Si dovrà avere l’accortezza di usare mine di matita non solubili in acqua, i ponti così colorati dovranno essere stabilizzati spruzzandoci sopra un fissativo compatibile.
Si potranno anche adoperare dei pennarelli indelebili a punta rotonda e sottile di alta qualità anch’essi acquistabili nei negozi specializzati di colori per artisti o nelle tipografie.
ALLINEARE LE TESTE DELLA CHIODATURA
Qualunque sia la scelta effettuata si deve affrontare il problema di allineare alla perfezione le lunghe serie di chiodini sulle linee parallele dei bagli senza discostarsi dalla loro mezzeria, va da se che ogni piccola imperfezione sarà ben visibile vanificando l’intero lavoro.
Ovviamente il ponte è già stato interamente rivestito con i listelli secondo uno schema a sbalzo e si possono quindi utilizzare le giunture per tracciare delle leggere linee a matita e formare così un reticolo che guiderà la posizione dei fori.
La precisione dei fori è fondamentale ma considerate le generose dimensioni del modello difficilmente si potranno utilizzare dei trapani a colonna e ci si dovrà invece arrangiare con un mini trapano e per giunta lo si dovrà adoperare a mano libera, occorre quindi segnare con precisione il foro usando un punteruolo ed eventualmente anche una dima forata. Per allineare una linea di fori sulla mezzeria di un baglio si può utilizzare un righello rigido e ogni singolo foro deve essere preparato utilizzando un punteruolo in modo da creare un invito per la punta da trapano ed evitare così che sfugga al controllo.
LA CHIODATURA NEI PONTI INFERIORI
Nei ponti inferiori che erano più protetti dalle intemperie e soggetti ad una minore usura i chiodi venivano semplicemente affogati nella pece senza ricorrere all’uso dei tappi. Questo tipo di tavolato non è visibile in un modellino ed in ogni caso la riduzione in scala porterebbe a rendere invisibili queste differenze.
USO DEI CHIODINI
Non si devono in ogni caso usare i chiodini in ottone perché le teste sono di dimensioni sproporzionate e non si riesce a livellarle con il legno del tavolato.