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RICOSTRUIRE GLI AFFUSTI IN LEGNO
Nella prima fase lavorativa si ricostruiscono i supporti laterali che nella realtà sono formate da tre o quattro assi di legno unite tra di loro con particolari incastri a zig-zag.
Le assi alla base sono più lunghe mentre quelle che sorreggeranno il cannone vero proprio sono più corte formando una struttura a gradini.Si selezionano dei listelli di legno di noce che siano ben rettilinei privi di difetti, nodini e venature troppo evidenti.
L’altezza deve corrispondere a quella dell’affusto da ricostruire.Una scelta oculata del legname per ricostruire gli affusti
Scelti i listelli questi vanno dapprima tagliati in sezioni da 8 o 10 cm e bloccati saldamente assieme usando del nastro di carta da carrozziere.
Il primo solco affusto fatto con un seghetto
Si accostano tanti listelli quanti si riescono ad inserire nello spazio interno di una dima da taglio per modellismo.
Con un seghetto a denti finissimi si incide un primo segno trasversale.Il primo solco funge da riferimento per tutta la lavorazione
Questo solco ha una funzione simile al “primo listello”, cioè funge da guida per i solchi successivi.
Il primo solco deve avere una profondità pari all’altezza del primo gradino.
È importantissimo che il solco sia eseguito in modo perfetto su tutta la serie di listelli, deve essere parallelo e tutti i listelli devono avere la medesima profondità.
Deve avere una profondità pari all’altezza del primo gradino dell’affusto.
Si controlla il secondo solco che deve avere una maggiore profondità
I lati degli affusti hanno un andamento a gradini e si tagliano per prime le scanalature centrali. Si verifica che la profondità si corretta, il secondo taglio avrà una profondità pari al secondo gradino e grosso modo sarà profondo il doppio.
LA COSTRUZIONE DELLO SCHELETRO
Per prima cosa si deve avere una tavola di costruzione o una basetta in legno pretagliata al laser.
Di norma nei kit viene fornita solo la basetta.Schema per la costruzione in legno di una barca
In questo post viene illustrato come si possa migliorare una scialuppa allegata ai fascicoli in edicola.
Gli step che seguono sono relativamente semplici da realizzare ed alla fine si ottiene un risultato assai migliore ed esteticamente più valido.
Si utilizza la tecnica del doppio fasciame.
Si adopera solo la colla aliphatica e non la vinilica che altrimenti sarebbe impossibile da carteggiare.
Le ordinate sono incollate sulla dima di montaggio
Si inizia separando le ordinate dalla basetta ed incollandole sulla dima di montaggio.
In questo step si realizza lo scheletro della chiglia e delle ordinate esattamente come dalle istruzioni dei fascicoli.
Di solito questi componenti sono forniti in compensato a base di balsa (od altro legno tenero) .I kit ed i fascicoli prevedono un solo rivestimento con listelli.
La prima modifica prevede che per il rivestimento dello scheletro si usino due strati di listelli ottenendo così un doppio fasciame, per conferire una maggiore profondità alla scialuppa è consigliabile adoperare due essenze di tonalità o di colore diverso.
Listelli rastremati a prua e a poppa
Si inizia a rivestire lo scheletro utilizzando dei listelli di legno più chiaro. Devono avere non più di 2 mm di larghezza per 0,5 mm di spessore.
È importante che questi listelli vengono rastremati sia a prua che a poppa, a prua viene tolto circa il 50% dello spessore del listello mentre a poppa ci si limita a togliere il 33%.Il rivestimento del primo fasciame è eseguito con il legno più chiaro
Si realizza il fasciame partendo dal bordo della scialuppa, essendo lo scafo capovolto il primo listello va posato appoggiandolo sulla dima di montaggio per poi proseguire verso la chiglia.
Si incollano per bene tutti i listelli di taglio mentre ci si limita solo a puntarli sulle ordinate perché verranno tolte in seguito quando la colla sarà asciutta.
L’ultimo listello applicato che è quello vicino alla chiglia e viene adoperato il noce per avere una linea più scura da utilizzare per aumentare il senso di profondità dello scafo e sarà evidente solo nelle successive fasi lavorative.
Questo strato di fasciame sarà visibile solo dall’interno dello scafo e deve essere posato con la massima cura e precisione possibile.CRITICHE RICEVUTE
Dal 3 ottobre 2008 ho iniziato a postare il mio lavoro sul sito della DEA e da subito sono intervenuti numerosi altri utenti per esprimere i loro pareri oppure per richieste o ragguagli sullo volgimento.
Ma dopo aver postato gli articoli sulla costruzione dello scafo ho ricevuto una serie di segnalazioni, commenti e critiche che per onore di cronaca riporto qui di seguito.
In particolare questi post si sono concentrati nelle giornate del 29 e 30 ottobre 2008.jack.aubrey
ModeratoreRegione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Cinisello Balsamo1868 Messaggi
Inserito il – 29/10/2008 : 12:16:01
Caro arinf1963,
sto seguendo con estremo interesse il tuo diario sulla costruzione del Cutty Sark […] Dico questo perché ho intenzione di essere un poco critico e polemico sul modo in cui stai portando avanti la costruzione dello scafo del Cutty Sark.Sinceramente non ti riconosco più: credo in te esista una sorta di dottor Jekyll e di mister Hide che si manifesta in modi e comportamenti completamente differenti.
Ti conosco come il bravo Jekyll che dispensa consigli quasi maniacali su come colorare la torretta della Yamato con non ricordo più quante mani di vernice applicata con tecniche innovative o come quello che convince a fare certi particolari come se dovessero essere grandi al naturale …
e mi ritrovo ad osservare questo tuo lavoro, eseguito da mister Hide, utilizzando strumenti “grossolani”, sovradimensionati, forse anche inutili (garza, blocchi di legno enormi), senza quella delicatezza che un modellista dovrebbe avere anche per i particolari che poi saranno nascosti.
Per non parlare del primo fasciame, tutto pieno di buchi da riempire. E del secondo fasciame zebrato .. E poi scoprire che tutto quel lavoro di rinforzo, fatto per avere lo scafo indeformabile e diritto non ha ottenuto lo scopo desiderato …
[…]
fam
Utente SeniorRegione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Parabiago534 Messaggi
Inserito il – 29/10/2008 : 14:28:59
Mi spiace ma non sono d’accordo con JA, quello che conta è il risultato finale! Quando Arinf avrà finito col 2° fasciame non resterà più nulla di quello che c’è sotto e sono sicuro che la finitura finale sarà perfetta.
Quanto al disallineamento della chiglia, non credo che i rinforzi interni abbiano qualcosa a che farci: probabilmente gli è sfuggito durante l’assemblaggio a secco dello scheletro che è, secondo me, solidissimo.
I listelli bicolore del 2° fasciame non li vedo ma, se non ricordo male, il Cutty Sark aveva lo scafo verniciato e quindi qualunque legno si usi poi sparirà sotto la vernice (mentre l’opera viva sarò coperta dalle piastrine di rame). Spero di aver capito bene le intenzioni del nostro Arinf.[…]steverc
ModeratoreRegione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Del messico3091 Messaggi
Inserito il – 29/10/2008 : 22:26:51
Carissimo Fam,mi intrometto nel discorso NON da moderatore ma da modellista […] premetto che costruivo yacht di ultima generazione […] La pignoleria che c’era in me invece mi diceva che se una cosa deve essere fatta deve essere fatta bene al 100%,quindi,come le parti a vista dovevano essere fatto a regola d’arte pure le cose e particolari non a vista dovevano essere fatti in ugual misura. […] Il modellista DOC cura tutta la sua opera per intero ,diventa una cosa quasi maniacale. Credo proprio che il buon vecchio JA intendesse dire prevalentemente questo,poi vedendo i modelli perfetti di Arinf non posso che averne conferma! […]
fam
Utente SeniorRegione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Parabiago534 Messaggi
Inserito il – 30/10/2008 : 10:32:19
Beh, Steverc, non escludo che il mio commento nasca dalla mia scarsa esperienza.
Capisco quanto dici ma penso che quello che c’è dentro un modello lo sa solo chi l’ha costruito […] E poi? Chiuso lo scafo non mi rimane che qualche misera foto e il ricordo della faticaccia.Vale la pena? E’ una questione del tutto personale.
Comunque non ho detto che JA ha torto ma semplicemente che forse gli obiettivi di Arinf erano diversi e non gli interessava che si vedessero gli interni dello scafo.Comunque lascio ad Arinf1963 stesso una risposta, se se la sente.
jack.aubrey
ModeratoreRegione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Cinisello Balsamo1868 Messaggi
Inserito il – 30/10/2008 : 13:18:37
Vorrei chiarire meglio quanto ho scritto.
Sono arcisicuro che il Cutty Sark del nostro Arinf1963 sarà un capolavoro ma, da quanto mi è dato di vedere dal suo diario, mi ritrovo a dover riconsiderare l’opinione che mi ero fatta di lui.
Mi spiego meglio: leggendo i sui messaggi (nei quali spazia tra mille argomenti con grande adattabilità e padronanza) mi sono fatto un’idea di lui, del suo carattere e della sua personalità di modellista che contrasta con le fotografie pubblicate e il modo di procedere descritto in questo diario.
Lo facevo un modellista SENZA COMPROMESSI dal quale non mi sarei mai aspettato il ragionamento “tanto poi questo non si vede”. Probabilmente Arinf è SENZA COMPROMESSI per tutto ciò che è visibile e quasi l’opposto negli altri casi. Da qui il mio accostamento alla doppia personalità di Jekyll e Hide.
QUESTA È STATA LA MIA RISPOSTA
arinf1963
Utente SeniorRegione: Friuli-Venezia Giulia
Prov.: Trieste
Città: Trieste675 Messaggi
Inserito il – 30/10/2008 : 19:52:10
Carissimi,
colgo con attenzione e con lo spirito costruttivo tutte le vostre annotazioni e critiche e di questo vi ringrazio in anticipo.Rispondo ora alle vostre domande.
Elementi nascosti o non in vista.
La costruzione di un modello auto-costruito comporta un notevole impegno anche dal punto di vista del tempo libero, che non nascondo per me è limitato, e gli step lavorativi avanzano assai più lentamente di quanto prevedessi; basti pensare che ora applico un listello per fiancata al giorno, due se riesco a lavorare anche alla sera, questo perché la vinavil impiega alcune ore ad asciugare, ed ovviamente il rivestimento del secondo fasciame deve essere perfetto.Non costruisco navi da 1 milione di euro [come faceva stevec ndr] e sinceramente mai andrò ad aprire lo scafo una volta che questo sarà terminato; preferisco avere una struttura doppiamente solida e spartana che una scarsamente resistente ma elegante al NON vedersi, in pratica credo di essere concreto, non mi perdo sui particolari non visibili. […]
Listelli zebrati
Per il secondo fasciame dell’opera viva vanno utilizzati dei listelli da 0,5 mm di spessore per 5 mm di larghezza.
Avrei potuto utilizzare solo un’essenza ed ottenere in questa fase un’estetica maggiore ma inutile perché questa zona è destinata ad essere ulteriormente rivestita dalle lastre di rame (anch’esse auto-costruite). […]Chiglia disallineata
Il disallineamento della chiglia è minimo, solo 1,2 mm che su una lunghezza di 900 mm sono invisibili ad occhio nudo, infatti me ne sono accorto solo fotografando lo scafo per posare le foto sul forum.
Ma una volta accortomi dell’errore ho deciso che esso andava corretto e non occultato, con l’ausilio di un compasso ho verificato di quanto le due metà longitudinali dello scafo fossero differenti e come si sarebbero potute allinearle.
Sappiate che se ho impiegato meno di 10 minuti ad eliminare la chiglia difettosa ho impiegato più di 10 ore a simulare e pianificare il lavoro.Costi
Un modello in Kit ha un costo inferiore alla somma dei singoli componenti se acquistati separatamente, ma ha dei limiti notevoli, la scala, i piani costruttivi ADATTATI alle necessità della ditta che commercializza il kit, la limitatezza delle decorazioni, la soppressione di particolari quali i bulloni sugli alberi in metallo,… ma sopratutto non è la stessa cosa dell’auto-coastruzione.PREPARAZIONE ALLA POSA DEI PONTI
Le dime dei ponti del Cutty Sark
Per realizzare i ponti utilizzo del compensato di betulla da 1 mm di spessore, la lastra misura 100 cm di lunghezza per 20 cm di larghezza.
Ritaglio le fotocopie dei disegni raffiguranti i ponti e le incollo sul compensato, l’unica attenzione va posta sul mantenere l’allineamento dei vari disegni.
Le dime per la realizzazione dei ponti sono così concluse.La dima del ponte di poppa
Inizio dalla poppa, incollo per primo un foglio di compensato spesso due millimetri che funge da falso ponte e sopra ad esso blocco con degli spilli la dima appena realizzata.
È importante che il ponte sia perfettamente parallelo e perfettamente centrato rispetto alla mezzeria. A tale proposito ho effettuato le misurazioni con un compasso anziché con un più comune righello. La classica curva a schiena d’asino verrà ricreata in uno step successivo.
CORREZIONE DEL PONTE DI COPERTA
correzione delle quote per il di coperta
Quando si commettono degli errori nelle fasi iniziali della costruzione
questi devono essere SUBITO individuati e corretti altrimenti
produrranno altri errori a cascata.Nella fattispecie è presente una differenza di circa 0,8 mm tra i due lati dello scafo che con ogni probabilità è derivato dall’errore di simmetria della chiglia che a sua volta ha creato un leggero dislivello nella zona poppiera.
La correzione non è difficile ma presenta alcune criticità che non devono essere sottovalutate.
Per prima cosa metto a bolla il bordo dello scafo rivestito utilizzando un listello (freccia BLU) che viene fissato solo con degli spilli.
Sopra di questo viene posato un secondo listello (freccia ROSSA) che viene incollato sul bordo della murata quale estensione dei listelli applicati in precedenza.Affinché la colla non blocchi tutti e due i listelli viene interposto del nastro da carrozziere.
Infine con la cartavetro pareggio il livello del ponte in modo che le due murate abbiano la medesima altezza.
Anche se l’errore è inferiore al millimetro va comunque aggiustato.
Il tempo speso per questo ritocco si aggira attorno alle tre ore.IL SECONDO FASCIAME
Per rivestire lo scafo con il secondo fasciame utilizzo due essenze differenti quali il noce e il tiglio, ambedue hanno una larghezza di circa 5 mm e uno spessore di 0,5 mm, a dire il vero i listelli di tiglio sono leggermente più larghi.
L’opera viva verrà ulteriormente rivestita con lastre di rame, ho trovato in commercio dei rotoli di strisce di rame da 5,4 mm di larghezza per 33 metri di lunghezza che si adattano perfettamente alla scala del modello.
Ho alternato le essenze in modo da avere delle linee chiaro scure che mi aiutino negli step successivi.La linea guida di galleggiamento
Fissando una matita ad un blocchetto di legno di altezza adeguata traccio la linea di galleggiamento su ambedue i lati dello scafo. Nella foto è evidenziata dalle frecce BLU.
La listello guida sulla linea di galleggiamento
Fisso il primo IMPORTANTISSIMO listello al di sotto della linea di galleggiamento che sarà successivamente rivestito da una striscia continua di lastre di rame.
Per bloccare i listelli il tempo necessario all’asciugatura della colla utilizzo del comune nastro da carrozziere.
La colla vinilica va spalmata sul listello facendo attenzione che nessuna parte ne sia scoperta altrimenti si solleverà e formerà una bolla difficile da eliminare.Non si deve aver fretta e si deve aspettare il tempo necessario affinché la colla si asciughi.
In pratica si posa il listello successivo dopo almeno 10 o 12 ore.Lo scafo zebrato
A lavoro quasi ultimato si notano le strisce di diverso colore che formano un bizzarro effetto zebrato dell’opera viva.
Ricordo che questo NON si vedrà assolutamente perché verrà rivestito con delle lastre di rame.
CORREZIONE DELLA CHIGLIA
Prima di iniziare il rivestimento del secondo fasciame è opportuno effettuare tutte le verifiche alla struttura dello scafo nel suo insieme per poter correggere eventuali piccole imperfezioni in quanto a rivestimento ultimato la sagoma rimarrà pressoché uguale e i difetti non saranno eliminabili successivamente.
piccola correzione della chiglia
Da questi controlli è emerso che la poppa è più bassa di mezzo millimetro, metto quindi a bolla la chiglia e correggo il difetto aggiungendo un piccolo spessore.
IL PRIMO FASCIAME DELLA POPPA
La poppa presenta una curva differente rispetto al resto dello scafo.
Infatti tende sia ad alzarsi sia a sporgere verso l’esterno per consentire l’aggancio del timone.La zona della poppa ancora scoperta
Essendo una curva particolarmente impegnativa ho preferito lasciare questo spazio scoperto per velocizzare la fase di rivestimento del primo fasciame del resto dello scafo.
Vista dal basso dopo il rivestimento con listelli di tiglio
Inizio la chiusura della poppa incollando degli spezzoni di listello.
Vista dall’alto dopo il rivestimento con listelli di tiglio
Dopo questa prima fase, a dire il vero un po’ spartana, il rivestimento visto dall’alto si presenta come visibile nella foto qui sopra.
La zona della poppa da rivestire viene demarcata con un curvilinee
Il rivestimento iniziale serve principalmente per chiudere gli spazi vuoti, poi con l’ausilio di un curvilinee segno l’esatta posizione che andrà coperta con un successivo strato di listelli.
Nella zona della poppa si devono aggiunger altri listelli
Si armonizza anche la zona di congiunzione tra lo specchio di poppa e lo scafo.
UN ERRORE NELLA CHIGLIA
Negli step precedenti ho illustrato un modo alternativo per il primo rivestimento di uno scafo utilizzando dei comuni listelli di tiglio.
La successiva fase di lisciatura non presenta nessuna difficoltà e va realizzata con della carta vetrata prima a grana media e rifinita con una a grana fine.
È importante che la carta vetrata si di buona qualità.A rivestimento ultimato mi sono accorto che vi è un errore di allineamento sulla chiglia.
La tentazione di buttare tutto e ricominciare daccapo dopo decine di ore di lavoro è stata subito accantonata a favore di una correzione.
Si deve valutare attentamente l’errore perché un disallineamento sulla chiglia comporterà quasi sempre un disallineamento sul ponte di coperta con una conseguente imberlatura dello scafo che, aimè, solo una volta ultimato risulterà essere assai visibile.
Per fortuna questo errore è di pochi millimetri e quasi sicuramente verrebbe nascosto o mimetizzato dall’invasatura ma, visto che me ne sono accorto vedo di risolvere il problema.
La chiglia non è allineata
Procedo quindi nel seguente modo.
Le linee parallele BLU servono per avere una visuale del problema mentre al freccia ROSSA indica il punto di maggiore errore.
L’aiutante a destra e il mio secondo figlio che ha ora 2 anni (nel 2008 ndr) e vuole partecipare all’opera.
Particolare di bloccaggio della nuova chiglia
Con un pialletto si asporta completamente la chiglia che viene sostituita con un listello DIRITTO di noce da 4 x 4 millimetri.
Per garantire una perfetta aderenza a poppa e a prua il listello viene bloccato in posizione con della carta e del nastro adesivo.la chiglia sostituita con il listello di noce
In questa foto si vede la chiglia sostituita con il listello di noce.
Alla sinistra delle linee parallele BLU si vedono dei segni tratteggiati a matita che stanno ad indicare un’area divenuta convessa dopo la riparazione. Verrà riallineata con l’altra parte dello aggiungendo uno strato di listelli.Area convessa dello scafo
Nell’immagine qui sopra si vede come procedo aggiungendo una mezzaluna di listelli di tiglio da 2 mm di spessore.
Una volta carteggiati e pareggiate le curve delle due fiancate lo spessore massimo sarà di circa 0,4 mm verso il centro, quest’area è delimitata alla curva BLU, lo spessore diminuirà progressivamente man mano che si procede verso l’esterno fino a pareggiarsi con i listelli del primo fasciame.NB) I triangolini grigi sono fatti a matita e servono quali marcatori per garantire la perfetta simmetria delle fiancate destra e sinistra dello scafo.
Anche in questa fase utilizzo la colla alifatica.Questa correzione ha richiesto circa tre ore di lavoro mentre la sgrossatura ed il livellamento dello scafo altre due.
COMPLETARE IL RIVESTIMENTO DELLO SCAFO
In questa fase deve essere adoperata esclusivamente la costosissima colla aliphatica e non la vinilica in quanto è carteggiabile.
Negli step precedenti si nota benissimo che i listelli del primo fasciame non sono accostati ma invece sono stati incollati ad arco con moltissimi spazi vuoti tra i singoli corsi.
Particolare del riempimento degli spazi a poppa
In particolare a prua e a poppa gli spazi tra i listelli aumentano e diventano significativi assumendo una forma di triangolo molto allungato.
Dettaglio del riempimento degli spazi a poppa con listelli sagomati a triangolo
Per riempire questi spazi si sagomano opportunamente dei listelli di tiglio e si incastrano a pressione in modo da aderire perfettamente, o quasi, allo spazio da riempire.
Dettaglio del riempimento con listelli incollati in verticale
Eventuali spazi minori o che risultano troppo stretti per sagomare efficacemente un listello vanno chiusi con altre tecniche, in particolare si possono adoperare dei listelli posti in verticale, magari riducendone lo spessore assottigliandolo.
Dettaglio del riempimento degli spazi minori inserendo dei cunei
In alcuni punti è preferibile utilizzare dei cunei.
Alla fine del rivestimento del primo fasciame è opportuno azzerare o ridurre al minimo gli spazi vuoti e non deve rimanere nel modo più assoluto nemmeno una fessura; eventualmente va riempita con della colla.
Ricordo che in questa lavorazione si deve impiegare esclusivamente la colla aliphatica.
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