-
AutorePost
-
4 Marzo 2019 alle 20:48 #10033
Il gradino in metallo
La porta con la rientranza ha il pianale in metallo.
Per garantire una buona accuratezza non mi limito a colorare di argento uno spezzone di legno ma preferisco rivestirlo con il metallo.
Allo scopo utilizzo un comunissimo pezzo di carta di alluminio e lo premo sulla carta vetrata in modo da trasferire la texture e rendere “rugoso” l’alluminio.Lo incollo su uno spezzone di listello e lo taglio a misura.
Infine lo incollo sulla soglia della porta.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 2 356 Costo sostenuto euro 5,50 90,10 Note: 4 Marzo 2019 alle 20:49 #10034Gli oblò
La cabina presenta diversi oblò posti a due altezze differenti.
Gli oblò sono di tipo commerciale da 3 mm di diametro esterno.Per garantire un perfetto allineamento degli oblò preferisco NON segnare le righe con lo squadretto e la matita perché poi dovrei cancellare i segni rimasti ma piuttosto utilizzo una strisca di carta da carrozziere che una volta praticati i fori di invito da 0,5 mm. verrà tolta.
Allargo i fori di invito con una punta da 3 mm.
Gli oblò sono in ottone ma a me servono di colore nero.
Li tratto con un primer grigio adatto ai metalli dato a pennello per poi dipingere la superficie esterna con un colore acrilico grigio scurissimo. (Nella fattispecie ho usato il nero Nato).Una goccia di colla ed infilo gli oblò nei fori.
Il grigio (del primer) all’interno dei fori garantisce una certa profondità.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 6 362 Costo sostenuto euro 5,50 90,10 Note: 4 Marzo 2019 alle 20:49 #10035Il passamano
La cabina è allestita con diversi passamano agganciati alla struttura in punti ben definiti.
Uso il nastro di carta quale linea guida e su di esso segno con una penna rossa i punti dove inserire i supporti del passamano.
Eseguo dei fori con una punta da 1 mm.
Nei fori incollo con la vinavil degli spezzoni di tondino di noce da 1 mm. di diametro.
Devo prestare MOLTA attenzione affinché sporgano tutti alla medesima lunghezza. Che in questo caso è di 1,5 mm.
Su questi spezzoni incollo un tondino di legno di noce.
Quando la colla sarà asciutta elimino le eccedenze che sporgono dai due lati.Per simulare la ferramenta in ottone utilizzo delle strisce di carta che incollo con la vinavil con molta cura ed attenzione.
Queste strisce verranno poi trattate con della colla ciano acrilica che le conferiranno una durezza notevole e le renderanno impermeabili.
Con un pennarello colore oro ripasso le strisce di carta ottenendo un effetto molto realistico.
Con lo stesso pennarello ripasso le maniglie che ho realizzato con degli occhielli di rame.
Con della carta nera simulo i cardini delle porte.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 14 376 Costo sostenuto euro 5,50 90,10 Note: 28 Marzo 2019 alle 21:19 #10084Il tetto
Le sovrastrutture maggiori dei ponti quali per esempio le cabine, i tambucci … erano dotate di un tetto.
Molto spesso esso era realizzato con la stessa tecnica e con le stesse assi utilizzare per rivestire il ponte di coperta.
Il tetto era poi utilizzato in vari modi ma sostanzialmente serviva quale base di appoggio per le scialuppe o per attrezzatura leggera.
Il tetto della cabina di maggiori dimensioni della RRS Discovery (nella versione del 1929 della spedizione BANZARE) era invece utilizzato come piattaforma polifunzionale, serviva sia per comandare la nave in quanto era equipaggiato con un timone, due bussole e un telegrafo sia quale piattaforma di osservazione con centraline climatiche, tavoli ed armadi.
Dopo questa premessa inizio a rivestire il tetto utilizzando gli stessi listelli di tiglio da 1,5 mm rivestiti su un lato con della carta nera a simulare la calafatura.
Dopo aver tracciato con una matita la linea di mezzeria incollo 4 listelli che fungono anche da “listelli guida” per la posa di quelli successivi.
NB) sono presenti cinque assi trasversali sulle quali verranno in seguito incollate le piattaforme di osservazione e il paiolato per sostenere le scialuppe.
Sul tetto sono presenti quattro finestre quadrate che realizzo utilizzando degli specchietti di vetro ricavati dal decoupage.
NON RIVESTO TUTTO IL TETTO ma lascio libero un perimetro di circa 2,5 mm. che mi servirà per incollare la cornice di legno di noce.
Questo dettaglio viene evidenziato dalla freccia GIALLA.
Il tetto era fornito di due piattaforme di osservazione laterali poste nella parte anteriore.
Queste si estendono lateralmente fino a raggiungere il bordo dello scafo.La sua realizzazione è eseguita a parte.
I listelli vengono incollati “liberi” e quando la colla si è asciugata procedo in quest’ordine:
- nella foto a sinistra: si vedono i listelli adagiati su un pezzo di nastro di carta
- nella foto cenarle: ricopro anche l’altro lato con il nastro di carta e con l’ausilio di uno squadretto di ”LEGO” traccio una linea a metà.
- Nella foto a destra: divido in due i listelli delle piattaforme di osservazione.
Incollo due lati della cornice e rettifico il filo con un blocchetto di carta abrasiva.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 5 381 Costo sostenuto euro 5,50 90,10 Note: 28 Marzo 2019 alle 21:19 #10085Il Parapetto
Di norma è formato da assi di legno posate in orizzontale ma in questo modello sono invece verticali.
Questa disposizione rende molto ma molto più difficile il suo assemblaggio.Per prima cosa incollo di taglio decine e decine di spezzoni di listello di noce da 2 mm. per uno.
Per costruire il parapetto incollo di taglio moltissimi listelli di noce.
- nella foto a sinistra: sui listelli incollati attacco una striscia di nastro di carta, tutti i listelli devono SEMPRE oltrepassare il bordo del nastro.
- nella foto a destra: utilizzando una taglierina ben affilata elimino l’eccesso rendendo il filo liscio.
Rettifico il filo con un lisciatoio.
Procedo in modo analogo anche sull’altro lato ottenendo una striscia perfettamente rettilinea formata da tanti piccoli singoli listelli.Sempre con il lisciatoio pareggio i due lati (interno ed esterno) del parapetto.
Nella foto qui sopra si vedono molto bene le due piattaforme di osservazione sporgere dalla struttura della cabina.
Il parapetto deve essere incollato quasi a filo esterno lasciando uno spazio di circa mezzo millimetro.
Per allinearlo perfettamente in verticale adopero dei mattoncini di LEGO.Una delle difficoltà di questo passaggio consiste nell’allineare perfettamente i parapetti delle due piattaforme affinché sporgano nel medesimo modo.
Per garantire l’allineamento utilizzo sempre i mattoncini di LEGO.
Per maggiore sicurezza li blocco con del nastro di carta.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 8 389 Costo sostenuto euro 5,50 90,10 Note: 28 Marzo 2019 alle 21:20 #10086L’intelaiatura in metallo
Il parapetto è sorretto all’interno da una struttura di tubi di ferro.
Non mi è facile realizzarla con dei tubicini o del filo di rame ed allora utilizzo un piccolo trucco.
Per simulare i tubi in ferro utilizzo del refe da 0,5 mm.- nella foto a sinistra: si vedono i materiali impiegati ossia il filo di refe e una base di mattoncini di LEGO.
- nella foto a destra: inizio a stendere il filo.
- nella foto a sinistra: stendo un secondo strato di cavi.
- nella foto a destra: cospargo i fili con della colla vinilica.
- nella foto a sinistra: dopo aver “incollato” i fili attacco due rinforzi alla costruzione di LEGO in modo che quando la colla si asciuga e i fili si tendono la struttura non si fletta.
- nella foto al centro: mescolo in parti uguali della colla vinavil e del colore nero.
- nella foto a destra: con questa mistura coloro tutti i fili.
Dopo questo trattamenti il filo di refe è diventato rigido e ovviamente anche nero.
Utilizzando la colla vinavil attacco degli spezzoni di fere irrigidito all’interno del parapetto.
Le distane e le posizioni sono dedotte guardando le fotografie travate su Internet.NB La freccia ROSSA mostra uno spezzone di nastro di nastro di carta. Lo utilizzo per mantenere uguali le due aperture delle salette. (una per lato). Questo è un semplice ma efficace metodo.
Nella foto sopra si vede la barra trasversale della struttura portante del parapetto. Questa è incollata direttamente sopra ai montanti dello step predicente. Gli angoli sono piegati come nella realtà.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 8 397 Costo sostenuto euro 5,50 90,10 Note: 3 Aprile 2019 alle 19:19 #10105La preparazione del ponte di coperta
Il ponte di coperta della RRS Discovery è dotato di moltissime aperture simili a degli oblò, e in effetti assolvevano alla medesima necessità ossia di fornire luce ed aria al ponte sottostante.
Con il mare mosso le onde investivano il ponte e lo sommergevano, l’acqua rifluiva tramite dei portelli posti ai lati dello scafo. Per evitare che penetrasse sottocoperta dalle aperture degli oblò questo erano rialzati di circa 20 cm.
Si tratta di tubi di ferro con all’estremità avvitato un comune oblò di forma rotonda. All’occorrenza l’oblò poteva essere rimosso e sostituito con una presa d’aria o semplicemente chiuso al livello del ponte.
Allineamento longitudinale:
Per allineare correttamente gli oblò nel verso della lunghezza del ponte attacco due strisce di nastro di carta.
Il bordo di quella più esterna (evidenziata dalla freccia ROSSA) rappresenta la “linea” dove si dovrà forare.
Sopra a questa striscia di nastro di carta ne attacco una seconda che è parzialmente accavallata.
In questo modo ottengo un “linea guida” pulita e semplice da identificare.Allineamento trasversale:
Gli oblò sono posizionati alla medesima distanza che deve coincidere con i bagli del tetto della cabina principale.
Il modo più semplice consiste nel posizionare PROVVISORIAMENTE il cabinato e le sovrastrutture maggiori sul ponte di coperta e segnare sul nastro sottostante il punto.
Questo metodo empirico consente di avere sotto controllo visivo tutto l’insieme del ponte.
La struttura degli oblò:
Credetemi se vi dico che non è poi così facile e scontato allineare una dozzina di elementi tutti perfettamente distanziati e tutti sulla medesima linea.
Gli oblò sono in ottone (o metallo similare) mentre il ponte è ricoperto con listelli di tiglio da 1,5 mm di larghezza intercalati con delle strisce di carta nera che simulano la calafatura e l’unica colla adatta è quella ciano-acrilica che è si potente ma NON CONSENTE ERRORI altrimenti ci si ritrova con il ponte macchiato.
Il primo step consiste nell’inserire un perno di legno dal diametro uguale al passo interno degli oblò ( o al limite un po’ più stretto) le sequenza è abbastanza chiara:
- A) utilizzo un punteruolo per fare l’invito della punta del trapano (da 1 mm.) Mi avvalgo del segno trasversale e del BORDO del nastro di carta.
- B) Foro prima con una punta da 1 mm di diametro e poi allargo il foro a 3 mm.
NB Nella foto ho rimosso una delle due strisce di carta da carrozziere così si capisce benissimo come abbia allineato i fori sul bordo della prima strisca di carta. - C) Aiutandomi con uno stuzzicadenti inserisco una goccia ci colla vinilica nei fori.
- D) Inerisco nei fori degli spezzoni di tondino di tiglio. Aspetto che la colla si asciughi.
- E) Per mantenere un’alterezza finita di circa mezzo millimetro appoggio ai lati del tondino due striscioline di compensato da mezzo millimetro di spessore. Con un tronchetto recido il legno eccedente.
- F) Con un legnetto rendo uniforme la superficie del perno.
Dopo aver installato i perni infilo gli oblò.
Si tratta di comuni oblò commerciali da 5 mm. esterni e circa 3,5 interni che ho preventivamente dipinto di bianco. Il gambo esterno invece è stato dipinto di nero.
Incollare gli oblò:
In questo step gli oblò sono solo appoggiati sul ponte e i perni in legno NON garantiscono la loro tenuta.
Devo provvedere ad incollarli.
- A) Con uno stuzzicadenti prendo una goccia di colla vinilica.
- B) La lascio cadere all’interno dell’oblò fono a riempirlo.
- C) Aspetto che la colla si asciughi.
Alla fine la colla vinilica tiene in posizione gli oblò dall’interno.
Le rifiniture interne agli oblò:
Quando la colla vinilica si è asciugata diventa trasparente mettendo allo scoperto il perno di tiglio.
Siccome questo sarà visibile sotto al vetro che applicherò in seguito è necessario dipingere l’interno con il colore bianco.- A) Si vede ben sia la marche sia il prodotto utilizzato per dipingere l’interno.
- B) Infine con uno stuzzicadenti “tiro” il prodotto sulla superficie degli oblò e quando si sarà asciugato avrà simulato perfettamente il vetro.
Le finestre della cabina principale sono state colorate di azzurro perché quei particolari rimarranno MOLTO ma MOLTO nascosti dalle sovrastrutture e dalle alberature; se le avessi fatte semplicemente “trasparenti” cioè con il vetro sarebbero rimaste anonime e non avrebbero dato il senso di “finestra”.
Sul ponte invece gli oblò si vedranno benissimo.
Il vetro degli oblò:
Alcuni oblò vengono venduti con un vetrino di plastica rotonda altri invece senza.
Anche se nella confezione sono presenti i “vetrini” preferisco simularli con un apposito prodotto.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 4 401 Costo sostenuto euro 9,10 99,20 Note: n.2 bustine di oblò da 5 mm. e ujn barattolo di colore 4 Aprile 2019 alle 20:15 #10115Le lanterne di posizione
Un Regolamento Internazionale definisce i colori dei fanali che ogni nave deve avere.
Questi devono essere accesi dal tramonto all’alba e di giorno in caso di ridotta visibilità (per esempio con la nebbia).
i fanali devono avere anche degli angoli di visibilità ben precisi perché consentono (assieme ai colori) di valutare la direzione e la posizione della nave che si sta osservando.I fanali laterali sono due: VERDE a destra o dritta e ROSSA a sinistra. Hanno un angolo di visione di 112,5°.
Troviamo anche altri fanali importanti : uno in testa all’albero di trinchetto e uno sull’albero di maestra entrambi con luce BIANCA ed angolo di visuale di 225°, mentre sull’albero di mezzana troviamo un fanale di poppavia con luce BIANCA ed una angolo di 135° rivolto per so la poppa.
Questi sono solo i più importanti e ci sono ben altre combinazioni che non tratto in questo articolo.
Dopo questa breve introduzione mostro un modo semplice per procedere alla costruzione di semplici lanterne.
Le lanterne avevano quasi sempre una forma cilindrica con all’interno una fiamma per fare luce.
Per realizzare il corpo delle lanterne taglio due spezzoni di plastica trasparente recuperarti dalla “scatola degli avanzi” che ogni modellista possiede.Per realizzare le parti metalliche utilizzo delle sottili strisce di carta nera.
Per avere un certo spessore eseguo con la carta due giri e la incollo con la ciano acrilica.Rifinisco la lanterna con il coperchio che è ricavato da un anello in metallo (freccia ROSSA) e riduco la parte di “vetro” incollando un altro pezzetti coarta nera in modo da formare il retro in metallo (frecce BLU).
Le lanterne erano sottoposta ad usura e di norma erano di ottone in modo da prevenire il formarsi di ruggine, per simularlo utilizzo un pennarello indelebile di colore oro.
Le lanterne venivano posizionate poi su delle strutture in legno o in metallo dipinte di ROSSO o di VERDE a seconda le lato dalla nave.
Nell’esempio di qui spora la lanterna è stata collocata su una struttura in legno della RRS Discovery.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 4 405 Costo sostenuto euro 9,10 99,20 Note: 9 Aprile 2019 alle 13:10 #10138Modificare l’ancora di tipo ammiragliato
Tutte le navi possiedo uno o più ancore e la loro forma dimensione e peso sono rapportate alle epoche storiche e al tonnellaggio.
Tra la fine dell’800 egli inizi del ‘900 sui velieri venivano montate due ancore di tipo ammiragliato.In commercio si trovano alcune bustine con dette ancore ma con delle limitazioni ed imprecisioni.
I ceppi sono in legno (e non in metallo) e/o le marre sono di forma e proporzione errate.Osservando le foto si notano subito alcune correzioni da fare:
- In ROSSO: la cicala ha una forma ad “U” ed è fissata al fuso con un perno.
- In VERDE: alle estremità sono presenti due bottoni (le palle di ferro).
- In BLU: a metà del fuso sono presenti due occhielli che serviranno a bloccare l’ancora sul ponte.
Il kit dell’ancora
Ho acquistato due ancore che necessitano di parecchio lavoro.
Devo eliminare i segni della colata del metallo (frecce ROSSE) ed eliminare l’anello del blocca ceppo (frecce BLU).La marra, il diamante la palma e l’unghia hanno proporzioni accettabili per cui non si rende necessario un grosso intervento.
Con un minitrapano asporto tutte le linee di fusione rendendo la superficie uniforme.
Le frecce VERDI e GIALLE mostrano gli elementi necessari a costruire i ceppi.
In VERDE si evidenzia un tondino di ottone dal diametro di 1 mm.
In GIALLO si mostrano alcuni tubetti di ottone da 2 mm con il foro da 1 mm. in modo da permettere l’inserimento del tondino.Questi elementi sono stati acquistati in un Bricocenter e vengono venduti in stanghe dalla lunghezza di un metro e costano poco.
Costruire il ceppo
Il ceppo è sostanzialmente un’asta di ferro che attraversa il fuso.
Le ancore di Ammiragliato hanno di norma un ceppo piegato di 90° ma nella RRS Discovery e in altri velieri come il Cutty Sark erano diritte.Mi attengo quindi alla documentazione fotografica.
Nel kit il foro presente sul fuso serve per infilare l’anello della cicala e siccome è troppo stretto procedo ad allargarlo ad 1 mm.
La freccia ROSSA mostra appunto il foro allargato.
Ovviamente il foro sarà troppo in cima al fuso mentre dovrebbe essere circa 3 mm più in basso e dovrò allungare il fuso.NB) Siccome è molto difficile forare del metallo così stretto preferisco allargare il foro presente ed allungare il fuso di 2 o 3 mm.
Per montare i ceppi inserisco nel foro uno spezzone del tondino di ottone da 1 mm. di diametro ed infilo due spezzoni di tubicino sempre di ottone.
Per tenerli in posizione utilizzo una goccia di colla ciano acrilica.
L’insieme risulta essere molto solido e pulito senza corre il rischio di staccare o piegare il ceppo.Per allinearli e garantire la perpendicolarità tra i ceppi ed il fuso utilizzo dei blocchetti di plastica fintanto che la colla non si sia asciugata (10 secondi circa).
La cicala
La cicala NON è rotonda ma assume una forma ovoidale con i due gambi piatti e fissati al fuso con un perno.
Mi limito a realizzare l’anello della cicala con del tondino di rame da 2 mm. acquistato nei negozi di modellismo.
Con una pinza a becchi tondi realizzo due golfari con i gambi lunghi circa 3 mm.Gli anelli di blocco
A metà del fuso dell’ancora ci sono due anelli saldati ad una lama di ferro infilata nel fuso.
La prima operazione consista nell’infilare due anellini di ferro da in un filo da cucito.
Sul filo eseguo un nodo scorsoio semplice che mi permetterà di tesare il filo senza tirare troppo senza che si allenti in seguito.Infilo l’ancora e tiro il filo.
A sinistra la freccia ROSSA evidenzia il fuso dell’ancora dentro al filo.
A destra invece la freccia BLU mostra il lavoro finito con il filo ben teso e i due anelli in posizione. Una goccia colla fisserà il nodo al metallo dell’ancora.Nella foto seguente la freccia BLU indica una strisciolina di carta che simula la ferramenta dove sono attaccati i due anelli; la carta nasconde il filo da cucito.
Il bottone
Nelle prime immagini si vede un bottone di colore bianco ricavato dai pallini di soft air (a costo zero…) ma purtroppo è troppo grosso e deve essere sostituito con qualcosa di più sottile.
In un negozio di merceria (di stoffe per intenderci) ho acquisto alcune perline da 3 mm. di diametro. Queste erano già forate per permettere il passaggio di un filo.
Dopo aver smontato i bottoni troppo grossi inserisco nel foro della perlina un tondino di plastica. Incollo con la ciano acrilica.
Un’estremità del tondino di plastica è recisa a mezzo millimetro dalla superficie della perlina in modo da avere una minima sporgenza (come evidenziato dalla freccia VERDE della prima immagine) mentre la parte opposta viene inserita nel foro del ceppo e bloccata con la colla.
La freccia ROSSA mostra come abbia allungato il fuso dell’ancora di 3 mm. utilizzando un listello di legno opportunamente sagomato e sopra ad esso ho incollato i gambi della cicala.
I gambi sono stati appiattiti premendo il tondino di rame con i becchi di una pinza.
La prova finale
Dopo avere completato le due ancore le ho passate con un primer di colore grigio e successivamente le ho colorate di nero.
Ho lasciato qualche piccolo tratto scoperto in modo fare emergere il fondo grigio conferendo un senso di profondità al manufatto che altrimenti sarebbe tutto nero.
L’immagine qui sopra mostra appunto le due ancore posizionate (ancora provvisoriamente) sul ponte del castello di prua.
La vista dell’insieme è importante per valutare ad occhio le dimensioni e le proporzione di quanto ho costruito.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 10 415 Costo sostenuto euro 3,80 103,00 Note: n.2 tondini e 10 perline di vetro da 3 mm.
-
AutorePost
Devi essere connesso per rispondere a questo topic.