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11 Febbraio 2020 alle 10:05 #10634
Le scialuppe della RRS Discovery
14) Il timone
Lo scafo delle scialuppe è perfettamente simmetrico, in pratica non esiste una prua o una poppa. Un po’ come le navi vichinghe queste scialuppe non avevano un verso di marcia e potevano navigare in tutte e due le direzioni semplicemente spostando il timone.
Questo è un vantaggio notevole quando si deve manovrare una scialuppa tra i ghiacci e permette un’immediata inversione di marcia semplicemente spostando il timone dalla poppa alla prua.
La forma del timone deriva dall’osservazione delle immagini della RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia ed è ricavata da un foglio di plasticar sagomato. Il tutto è ovviamente molto semplice.
La ferramenta e ricavata dalle strisce di carta da fotocopiatrice.
In questa foto si vede una scialuppa finita con le corde di sicurezza colorate di marrone e piagate sulle mura. Le corde NON sono appoggiate allo scafo ma sono penzolanti da esso. Questo piccolo particolare rende molto realistico tutto l’insieme.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 1 568 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 23 Febbraio 2020 alle 16:56 #10661Le gru delle scialuppe della RRS Discovery
Per calare in acqua le scialuppe erano necessarie delle gru.
Queste avevano una forma semplice ed erano realizzate in ferro.
In commercio si trovano pochi modelli (per lo più della Amerigo Vespucci) che sono sì simili ma non uguali e di conseguenza devono essere modificate.
La RRS Discovery monta in tutto sei gru di due tipi che si differenziano per alcuni dettagli.
Quattro sono poste al centro e due verso la poppa per calare in acqua una barca di appoggio all’aereo imbarcato.
Nell’immagine qui sopra si vedono i due tipi di due gru a confronto.
In alto una delle quattro gru poste al centro dello scafo e più in basso la gru di appoggio per l’aereo. Quest’ultima deriva da un kit dell’ Amerigo Vespucci (in scala 1:100) e si adatta come curvatura alla gru di poppa. Anche gli accessori sono simili e vanno quindi lasciati al loro posto (vedi le frecce ROSSE) mentre va tolta la galloccia dell’asta (vedi le frecce GIALLE).
In alto (vedi cerchietto ROSSO) le quattro gru al servizio delle scialuppe poste al centronave sono lisce senza ganci o supporti ma presentano delle gallocce particolari. Per realizzarle ho incollato una striscia di plasticar forata al centro dove ho inserito un perno di plasticar da 1 mm. di diametro.
Tutte le gru (sei pezzi in totale) sono state allungate con un tubicino di rame.
Le gru appoggiano sull’incintione e sono bloccate allo scafo in una posizione VERTICALE mentre le mura tendono a chiudersi verso l’interno. Non è possibile utilizzare solo della colla perché si staccherebbe facilmente per cui mi accingo ad utilizzare un rinforzo.
Per inserire le gru sulle mura della RRS Discovery ho provveduto ad infilare un perno di rame nello scafo.
Il foro per il perno è praticato con un angolo di circa 45 gradi.
Questo accorgimento mi evita di forare accidentalmente il ponte di coperta, l’inclinazione poi garantisce una più che sufficiente garanzia contro uno “sfilamento” accidentale del gambo stesso.
Il perno di rame viene infilato nello scafo e bloccato con della colla ciano acrilica.
Quando la colla si è asciugata si piega il perno verso l’interno fino a quando è perfettamente verticale.A questo punto devo infilare le aste delle gru nei perni fissati alle mura dello scafo.
Come si può vedere dall’immagine qui sopra il tubo delle gru appoggia perfettamente sull’incintione sottostante. La fessura permette la fuoriuscita laterale del perno che in questo modo risulta essere del tutto invisibile.
Questo accorgimento garantisce anche una solidità eccezionale.
Alla base delle gru eseguo una fessura per permettere la fuoriuscita laterale del perno che altrimenti uscirebbe solo dal fondo impedendo alla gru di appoggiare sull’incintione. (Osserva il cerchietto e la freccia BLU).
L’unica accortezza consiste nel praticare la fessura dal lato interno della gru che andrà a contatto con lo scafo.
er realizzare i distanziatori utilizzo del profilato a “U” della Plasticar incollato sia sul parapetto della nave sia sull’asta delle gru.
Un’estremità del distanziatore viene arrotondata per adattarsi alla forma cilindrica del tubo della gru. (Vedi freccia GIALLA).
I distanziatori fungono anche da supporto e bloccano le aste delle gru in posizione verticale. Sono realizzati piegando delle strisce di plasticar. (Vedi freccia GIALLA).
Nell’immagine qui sopra si vede il posizionamento delle sei gru.
In BLU quelle destinate all’alesaggio delle scialuppe mentre in ROSSO quelle destinate alla barca di servizio dell’aereo.
Ogni scialuppa della RRS Discovery necessita di due gru ad esse dedicate.
La foto mostra le gru posizionate in corrispondenza di una scialuppa.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 3 571 Costo sostenuto euro 12,90 212,70 Note: n. 6 gru a 1,50 euro
1 colla ciano-acrilica (3 tubetti) a 3,90 euro1 Settembre 2021 alle 18:08 #11051Il piede d’albero
Il piede d’albero è la giunzione tra il ponte di coperta e il fuso maggiore, la sua funzione è principalmente quella rendere impermeabile la giunzione foro-fuso.
Nei galeoni più antichi era costituita da cunei di legno avvolti in stoffa catramata ed incastrati lungo la circonferenza dell’albero.
Nei velieri più moderni invece è costituita da un telo cerato imbullonato sul ponte e stretto sul tronco.
Alla base dell’albero erano presenti diversi occhielli necessari alle manovre.
Per simulare il telo utilizzo del cartoncino NERO incollato su una base di carta millimetrata.
In questo modo riesco a ritagliare con precisione il quadrato (o il rettangolo) necessario.
Per proteggere il tavolato del ponte utilizzo del nastro da carrozziere sul quale segno con una matita la mezzeria del telo.
Uso della semplice colla vinilica.
Nell’immagine qui sopra le frecce ROSSE indicano rispettivamente i piede d’albero di Trinchetto, Mezzana e Maestra.
Per allestire gli occhielli e garantire allo stesso tempo una maggiore resistenza alla tensione pratico il foro di ingresso con un’angolazione di circa 30 gradi.
Infilo il gambo dell’occhiello per circa un terzo della sua lunghezza.
Aiutandomi con uno stuzzicadenti deposito un goccia di colla ciano-acrilica alla base dell’occhiello e lo spingo in fondo.
Una parte della colla penetrerà nel foro di invito ma la maggioranza rimarrà al di sotto dell’occhiello ed indurendosi simulerà efficacemente la ferramenta di fissaggio.
Nella RRS Discovery ci sono sei occhielli alla base di ogni aberro angolati come visibile nell’immagine qui sopra.
La freccia ROSSA indica la posizione del piede d’albero di Maestra.
In una fase successiva si procederà a forare il ponte per permettere in passaggio dell’albero.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 1 572 Costo sostenuto euro 12,90 212,70 Note: 25 Settembre 2021 alle 12:46 #11102LE ALBERATURE
La RRS Discovery presenta un piano velico completo ma ribassato rispetto alla media dei velieri di inizio ‘900.
Il motivo principiare è da ricondurre dalla difficile navigazione in regioni fredde (antartiche) accompagnata da condizioni meteorologiche difficili.
Descriverò nel dettaglio l’albero di Maestra.
Ogni albero o fuso maggiore presenta quattro sezioni distinte:
- Piede
- Fuso centrale
- Maschette
- Colombiere
Inizio la descrizione dal COLOMBIERE
IL COLOMBIERE
Nella RRS Discovery (ma anche in quasi tutti i velieri) il colombiere è la parte terminale dell’albero ed è di sezione quadrata.
In arsenale veniva realizzato semplicemente sagomando con l’ascia la parte finale dell’albero proseguendo verso il basso con una forma cilindrica o più precisamente conica in quanto l’albero è più largo alla base per restringersi verso l’estremità superiore.
PS) la porzione dei fusi maggiori allocata sotto i ponti di coperta terminavano sulla chiglia e non necessariamente erano sempre di sezione rotonda ma potevano avere sezioni quadrate, ottagonali e non di rado vicino alla chiglia diminuivano il diametro.
Il primo lavoro consiste nel misurare la lunghezza del colombiere.
Per sicurezza ci aggiungo un centimetro che verrà tagliato alla fine.
Per facilitare le operazioni successive lo delimito con alcuni giri di carta da carrozziere.
La carta da carrozziere assolve anche alla funzione di protezione della sezione rotonda che non deve essere intaccata o rovinata dal lisciatoio.Con un raschietto ricavo una prima faccia piana dal cilindro del listello.
Proseguo in modo analogo e ricavo le quatto facce piane.Utilizzando solo il lisciatoio si asporta una quantità eccessiva di legno e la sezione quadrata è sottodimensionata rispetto al resto dell’albero a sezione rotonda.
Utilizzo dei listelli di legno che ho selezionato in modo tale che abbiano sia la stesa essenza (noce) sia lo stesso colore e la stessa intensità.
Scelti i listelli avrò la certezza che a lavoro ultimato non si noterà affatto la differenza.Ad ogni modo con una passata di stucco realizzato con la polvere di listello e colla aliphatica si riesce a correggere il difetto.
Clicca qui per saperne di più.
Incollo (con la vinavil) un primo listello, lo serro con un morsetto ed aspetto che si asciughi.
Procedo incollando gli altri tre listelli.
Ottengo una forma quadrata ma ancora grezza in quanto i listelli sono più larghi del necessario e sbordano dai quattro lati.
Con un lisciatoio elimino le eccedenze e con lo stucco realizzato ad hoc elimino ogni fessura ed imperfezione.
NB lo stucco steso in uno strato sottilissimo e poi lisciato con una carta vetrata a grana fine permette anche di modificare il colore del legno in quanto lo stucco è composto da colla aliphatica mescolata con la polvere ottenuta rastremando il tondino dell’albero. Giunto a questo punto rivesto il colombiere con del nastro di carta e lo taglio alla misura corretta.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 2 (per 3 colombieri) 574 Costo sostenuto euro 30,00 242,70 Note: Acquisto tondini di vario diametro 28 Dicembre 2021 alle 19:48 #11168Le maschette
La funzione delle maschette è quella di reggere le barre costiere che a loro volta sorreggono un’eventuale coffa e la chiave dell’albero collocata nel piede.
-La chiave è un asse di legno o (più raramente di ferro) che si introduce una cavità della Rabazza degli alberi di gabbia e di velaccio.
In questo modo il peso grava sulle barre costiere poste alla sommità degli alberi sottostanti.-La Rabazza è la parte inferiore di un albero di gabbia o di velaccio.Le maschette assumevano dimensioni notevoli e non di rado venivano assemblate ad incastro in due o più pezzi.
Gli alberi di Gabbia e di Velaccio venivano allestiti sollevandoli dal ponte di coperta e per questa ragione le loro Rabazze venivano assemblate sul fuso solo dopo il sollevamento tramite dei perni e degli incastri.
L’errore più grande che commette un modellista poco esperto consiste nell’incollare le maschette perpendicolari all’albero che invece rispetto allo scafo avrà quasi sempre una minima inclinazione.
Con questo errore quando si posiziona l’albero sullo scafo le barre costiere e la coffa saranno“inclinati” rispetto la livello del mare.
NB Le coffe erano SEMPRE orizzontali e parallele al livello del mare per cui non erano MAI perpendicolari all’albero ma assumevano un certo angolo di inclinazione che compensava l’inclinazione dell’albero rispetto allo scafo.
>Nella RRS Discovery l’inclinazione è inferiore ai cinque gradi.
Le due maschette devono essere parallele all’albero.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 2 576 Costo sostenuto euro 242,70 Note: 28 Dicembre 2021 alle 19:50 #11169Le barre costiere
Le barre sono semplicemente due grosse travi disposte longitudinalmente rispetto alla nave che appoggiano sulle maschette e sorreggono la coffa e gli alberi sovrastanti.
In molti casi sono completate da due o tre barre traverse a formare un reticolo.
Nella RRS Discovery la coffa ha una struttura metallica per cui queste ultime non sono presenti.
Si realizzano gli scassi per allocare la struttura della coffa.
La parte terminale del fuso maggiore (Trinchetto Maestra e Mezzana) presenta una sezione ottagonale.
Incollo un listello nelle parti poppiere e prodiere.
Sulla scanalatura che si è venuta a formare cospargo della colla vinilica.
Ci spolvero sopra della polvere di listello e la compatto con un dito.
Alla fine carteggio leggermente smussando l’angolo.
Ottengo così una sezione ottagonale.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 1 577 Costo sostenuto euro 242,70 Note: 28 Dicembre 2021 alle 19:50 #11170La coffa
Le coffe della RRS Discovery sono derivate dalla costruzione del Cutty Sark.
A suo tempo sono state realizzate con uno stampo in silicone.
La struttura originale (del Cutty Sark) è stata realizzata piegando ottone a sezione rettangolare ed incollandovi dei listelli di legno per replicare fedelmente il disegno riportato sui piani di costituzione.
Eseguo una colata con resina ed ottengo le due coffe che mi servono.
Siccome lo strato di resina è generoso lo spessore deve essere assottigliato utilizzando esclusivamante della carta abrasiva da carrozziere, si tratta di un lavoro abbastanza lungo.
Controllo che la barra costiera si incastri alla perfezione sulla struttura della coffa.
Dipingo di giallo senape la struttura che mi serve per evidenziare eventuali difetti della colata di resina.
Elimino le barre traverse.
Eseguo una stuccatura generale.
Incollo le coffe sulle barre costiere facendo attenzione a rispettare l’angolo di inclinazione dell’albero.
Incollo il paiolato sulla struttura dipinta della coffa.
Utilizzo dei listelli a sezione quadrata di legno di noce da 1 millimetro di lato.
Per rispettare il distanziamento dei singoli paiolati adopero altri listelli.Utilizzo la colla ciano acrilica.
Con un lisciatoio riduco lo spessore del paiolato a circa mezzo millimetro.
Elimino anche l’eccesso che sborda dalla struttura della coffa.
In questa immagine si vede una vista dall’alto e dal basso della coffa assemblata.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 1 578 Costo sostenuto euro 242,70 Note: 28 Dicembre 2021 alle 19:51 #11171I rinforzi delle barre costiere
Le barre costiere erano fissate saldamente all’albero di Maestra e di Trinchetto tramite dei bulloni passanti.
Per garantire un perfetto allineamento dei fori utilizzo una dima forata.
Uso un punteruolo per segnare il foro.
Utilizzo una punta da 0,5 mm.Ci incollo dei tondini di plastica e li taglio leggermente sporgenti.
Una vista dall’alto e dal basso della coffa ormai completa di tutta la ferramenta.
Per assicurarmi la giusta angolazione utilizzo uno sfondo di colore neutro.
La ferramenta è simulata con l’uso di carta avvolta attorno all’albero.
Di norma eseguo due giri ma se mi serve uno spessore maggiore allora i giri diventano tre o quattro.
Rinforzo la striscia di carta con colla vinilica o ciano acrilica.Eseguo dei fori ed inserisco i gambi dei golfari incollati con la ciano acrilica.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 1 578 Costo sostenuto euro 242,70 Note: 29 Dicembre 2021 alle 20:19 #11214Gabbia, Parrocchetto e Contromezzana
Gli alberi di Gabbia, Parrocchetto e Contromezzana rappresentano le sezioni intermedie delle alberature poste subito sopra ai fusi maggiori rispettivamente di Maestra, Trinchetto e Mezzana.
Descrivo in questo post solamente l’albero di GABBIA in quanto il Parrocchetto e la Contromezzana hanno uno sviluppo identico.
Si presentano come dei cilindri rastremati verso l’alto con la rabazza che invece assume una sezione quadrata.
Nella fotografia qui sopra la freccia ROSSA indica la sezione della rabazza che assumerà un profilo quadrato; per la lavorazione rimando all’articolo sul colombiere dell’albero di Maestra. (Vuoi approfondire?)
In questa fase gli alberi di Maestra e di Gabbia NON SONO ANCORA UNITI ma li accosto frequentemente per necessità lavorative.
Anche la rabazza è più lunga del necessario (vedi freccia ROSSA), ovviamente l’eccedenza verrà tagliata solo dopo avere verificato la lunghezza corretta.
La parte prodiera dell’albero di Gabbia si presenta piegata verso l’esterno.
Per realizzare questa “complicata” piegatura utilizzo un semplice ma efficace trucco:
Incollo uno spezzone di listello da un lato e taglio (o meglio limo) l’equivalente dal lato opposto.Il riquadro inferiore mostra la parte bassa interessata a questo trattamento.
La chiave, chiavetta o caciocavallo
Si tratta di un pezzo di legno o ferro che attraversando il piede della rabazza impedisce all’albero di Gabbia di scivolare in basso attraverso le barre costiere.
Viene simulato con un tondino di ottone o con un listello quadrato di legno.
Il foro viene eseguito nella mezzeria del piede che di norma sporge comunque un poco verso il basso.
Per evitare di eseguire un foro “storto” è sufficiente forare solo fino a metà dello spessore del legno, capovolgere il pezzo e forare l’altra metà dalla parte opposta.
La carrucola di sollevamento
Si tratta di una carrucola posta circa a metà della rabazza.
Viene utilizzata solo ed esclusivamente quando si deve montare o smontare l’albero, altrimenti rimane inutilizzata.
A tele proposito puoi dare un’occhiata all’articolo “Montaggio albero di Gabbia”
Proteggo la rabazza con del nastro da carrozziere e segno la mezzeria con una matita.
Per simulare la carrucola eseguo i due fori (uno superiore ed uno inferiore).
Il nastro impedirà che il legno si scheggi o si sfaldi durante la foratura.Proteggo la rabazza con del nastro da carrozziere e segno la mezzeria con una matita.
Per simulare la carrucola eseguo i due fori (uno superiore ed uno inferiore).
Il nastro impedirà che il legno si scheggi o si sfaldi durante la foratura.
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Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 12 (6 Gabbia e 6 Parrocchetto) 590 Costo sostenuto euro 242,70 Note:
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