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26 Gennaio 2020 alle 10:03 #10499
Le scialuppe della RRS Discovery
7) Il rivestimento a Clinker
Principali differenze tra fasciame a paro e fasciame a clinker
Nelle scialuppe con fasciame a paro (Tall Ships)
- Le tavole vengono fissate sulle ordinate in modo tale che siano affiancate le une alle altre.
- Le assi vengono fissate solo sulle ordinate.
- Lo scafo rimane liscio.
- Necessita di una calafatura molto accurata.
- Può essere anche molto lunga e larga.
La resistenza longitudinale è minima altrimenti le tavole si “staccano” e lo scafo imbarca acqua.
È molto più pesante e robusta e supporta una velatura anche imponente.Nelle scialuppe con fasciame a clinker (Lapstrake)
- I bordi delle tavole si sovrappongono longitudinalmente.
- Le assi (sovrapposte) vengono quindi fissate l’una all’altra e quindi sulle ordinate.
- È sufficiente una calafatura semplice.
- Non può essere né molto lunga né molto larga.
- È molto più flessibile ma non è altrettanto robusta.
La resistenza longitudinale dello scafo è notevole ed è fornita dal doppio spessore del fasciame con cui viene sovrapposto.
È più leggera perché la struttura delle ordinate è minore e di norma non monta la velatura.In convulsione queste barche sono leggere, molto resistenti, stabili e manovrabili.
I corsi del fasciame sono realizzati con delle strisce di carta larghi circa 2 mm.
Lo scafo verrà dipinto di bianco e quindi utilizzo della carta bianca.
Le strisce di carta vengono incollate dalla chiglia verso l’alto dello scafo e seguono la naturale insellatura.
La colla vinilica va spalmata solo sulla striscia di carta e solo dal lato che va a contatto con la sagoma di legno.
Per “smussare” i bordi ed eliminare le imperfezioni dello scafo ripasso il tutto con un blocchetto di carta vetrata a grana fine.
Per “smussare” i bordi ed eliminare le imperfezioni dello scafo ripasso il tutto con un blocchetto di carta vetrata a grana fine.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 3 541 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 26 Gennaio 2020 alle 11:53 #10527Le scialuppe della RRS Discovery
7) La chiglia
La chiglia di una scialuppa in scala ridotta di 1:72 deve essere spessa pochi decimi di millimetro e pertanto NON può essere costruita assieme allo scafo.
Il fasciame a Clinker rende difficoltoso incollare la chiglia successivamente perché i corsi del fasciame si sovrappongono e richiedono un intaglio troppo complesso e difficile da correggere anche utilizzando degli stucchi appositi.
La soluzione che ho trovato è molto semplice ma va pianificata in partenza.
Come ho illustrato negli step precedenti ho costruito due scialuppe per poi dividerle a metà lungo la linea di mezzeria dove incollerò la chiglia.
Nell’immagine qui sopra (purtroppo un po’ fosca) si vedono chiaramente le due scialuppe separate lungo la mezzeria ed un foglio di “plasticar” dallo spessore di 0,5 millimetri che corrisponde ad una chiglia larga circa 4 centimetri .
Le frecce BLU evidenziano i segni di identificativi delle due metà appartenenti alla medesima scialuppa. In questo modo non corro il rischio di invertirle.
Utilizzo della colla ciano acrilica ed incollo un foglio di plasticar su una metà di ogni scialuppa.
Il bordo inferiore deve sporgere per almeno 1, 5 mm. come evidenziato dalle frecce ROSSE.
Utilizzando una forbicina curva (visibile nella prima immagine di questo post) elimino la plastica in eccesso dalla parte superiore della scialuppa.
Devo seguire la naturale insellatura dello scafo.
Ora incollo l’altra metà della scialuppa. Il segno obliquo mi conferma che le due metà corrispondono alla medesima scialuppa.
Ottengo una ciglia perfettamente centrata sulla mezzeria e con il fasciame a Clinker perfettamente a filo.
Utilizzando la forbicina curva ritaglio l’eccedenza della plastica a prua e a poppa. Rifinisco la curva con la carta abrasiva.
Le scialuppe della RRS Discovery nella spedizione BANZARE si presentano simmetriche quindi sia la prua sia la poppa hanno la medesima curvatura.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 2 543 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 27 Gennaio 2020 alle 12:43 #10535Le scialuppe della RRS Discovery
8) Colorare lo scafo
Sulla superficie delle scialuppe ho praticato dei fori dove ho incollato degli stuzzicadenti.
Questo mi servono per poter rovesciare gli scafi ed eseguire la colorazione.
Le scialuppe hanno una curvatura a “banana” che mi impedisce semplicemente di rovesciarle in quanto toccherebbero solo le estremità basculando ad ogni pennellata con il rischio di capovolgersi e rovinare una fiancata.
Rovescio gli scafi e blocco gli stuzzicadenti con delle mollette da bucato.
Coloro la superficie con dell’acrilica bianco diluito con acqua.Il colore va dato con un pennello morbido assecondando il corso del fasciame.
Il colore penetra anche nelle fughe e negli interstizi tra i corsi di carta “stuccando” ed eliminando le piccole imperfezioni.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 1 544 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 28 Gennaio 2020 alle 18:56 #10550Le scialuppe della RRS Discovery
9) Trincarino, Fianchetta e Bordo
Dalle fotografie originale della RRS Discovery a Dundee in Scozia si vede la scialuppa con il trincarino di colore noce (freccia BLU) posto al di sotto della “fianchetta” (freccia ROSSA).
Sopra alla fianchetta si trova il bordo che però è nascosto dal telone protettivo.
Devo realizzare questi tre elementi:
- Trincarino
- Fianchetta
- Bordo (con il telone)
Il Trincarino è spesso solo mezzo millimetro ed è sporgente rispetto allo scafo per circa un altro mezzo millimetro, uno spessore così esiguo mi impedisce di utilizzare un listellino di legno da incollare sullo scafo ed allora devo trovare una soluzione alternativa.
Il metodo qui di seguito descritto garantisce un risultato ottimale.
STEP 1) Prima di costruire il trincarino (che sporgerà dallo scafo) costruisco la fianchetta.
Segno la sagoma della scialuppa su un foglio di compensato di betulla dallo spessore di 1 millimetro.
Faccio attenzione a seguire anche l’insellatura del bordo.
Identifico le sagome con un numero.Sulle sagome così ritagliate rivesto il bordo con della carta bianca (vedi la freccia ROSSA).
Il bordo rivestito viene colorato con dell’acrilico bianco in modo da uniformare il colore con lo scafo già costruito.
Ottengo quindi uno spessore di poco superiore al millimetro che corrispondono all’incirca a 10 centimetri reali che è la giusta misura.STEP 2) Costruisco il Trincarino
Il trincarino è di legno e decido di utilizzare degli spezzoni di listello spessi 0.5 mm.
Li incollo sul bordo della scialuppa e li ritaglio a colla asciutta.
Devo farli sporgere per circa mezzo millimetro ma per il momento mi tengo una misura maggiore.La freccia ROSSA indica il trincarino che sporge dallo scafo.
STEP 3) Incollo la fianchetta
Sopra al rincarino incollo la fianchetta la quale ha la stessa dimensione dello scafo e quindi è più stretta.
Lavorando un po’ al contrario ho ottenuto un trincarino sporgente ed una fianchetta delle stesse dimensioni della scialuppa.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 4 548 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 29 Gennaio 2020 alle 19:02 #10563Le scialuppe della RRS Discovery
10) le corde di sicurezza (life-lines)
Le corde di sicurezza (life-lines) sono delle cime che sbordano dallo scafo ed arrivano quasi alla linea di galleggiamento offrendo un appiglio ad un eventuale marinaio caduto in acqua.
Le frecce ROSSE nell’immagine qui sotto le evidenziano benissimo.
Hanno una forma a semicerchio dovuta semplicemente alla forza di gravità terrestre che “tira verso il basso” la corda facendole assumere la forma di un arco.
Queste corde non sono attaccate allo scafo ma penzolano da esso, inoltre sono tutte della stessa lunghezza.
Nel modellismo non le posso riprodurre semplicemente con del filo di rife perché non avrebbe la consistenza e non rimarrebbero nella forma acquata.
Si potrebbe avvolgere il filo di rife su una cannuccia e cospargerlo di colla vinilica il che garantirebbe la forma impressa ma mi impedirebbe di posizionarlo con una precisione accurata.
Decido allora di utilizzare del sottile filo di ferro smaltato acquistabile nei reparti di decoupage.
Il filo sarà dipinto in seguito ma utilizzo comunque uno di colore marrone.
Per imprimere la forma utilizzo il manico di un pennello.Nel riquadrino in alto si vede nel dettaglio uno spezzone di filo metallico con la forma ad “U”.
Inizio a posizionare questi elemento dal centro dello scafo.
Li blocco con della carta da carrozziere ed utilizzo uno stuzzicadenti opportunamente ingrossato per allinearli alla distanza desiderata.Utilizzo il nastro di carta perché tiene saldo il filo di ferro ma allo stesso tempo mi permette di muoverlo in dentro o in fuori ed ottenere un allineamento perfetto.
Per allineare con una maggiore accuratezza e precisione utilizzo lo stesso pennello di prima.
In questa vista dall’alto si vede bene il lavoro svolto con tanti fili dalla forma a semicerchio bloccati sul ponte della scialuppa con del semplice nastro da carrozziere.
Nella vista dal basso si può apprezzare la simmetria e la perfetta curvatura assunta da tutte le corde di sicurezza (che poi penzoleranno dallo scafo).
Se fosse necessario si possono eseguire degli aggiustamenti nell’ordine dei centesimi di millimetro.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 5 553 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 30 Gennaio 2020 alle 10:16 #10570Le scialuppe della RRS Discovery
11) Incollare le corde
Le corde riprodotte con del filo di ferro smaltato sono fermate solo con dei piccoli pezzi di cara da carrozziere.
Questo stratagemma mi ha permesso di posizione le corde in modo assi accurato e preciso ma non sono bloccate e si possono ancora muovere.
Per fissarle definitivamente utilizzo della colla in gel del tipo economico.
Cospargo di colla ciano acrilica tutto il ponte della scialuppa come è visibile dall’area colorata in ROSSO.
La colla in gel asciuga più lentamente e qui ne ho messa davvero tanta, essa penetra anche nella carta del nastro adesivo e una volta asciutta diventa un corpo unico inglobando la fianchetta, le corde e il nastro di carta.
Dopo questo trattamento la superficie non è più liscia ma presenta delle “onde” o delle “texture” che ne hanno increspato il piano.
Per sicurezza lascio asciugare per circa una settimana dedicandomi nel frattempo ad altre parti del modellino della RRS Discovery.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 1 554 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 2 Febbraio 2020 alle 19:43 #10607Le scialuppe della RRS Discovery
12) Il telone di copertura
Le scialuppe a bordo della RRS Discovery erano protette con un telo che le ricopriva completamente.
Le scelte possibili sono sostanzialmente due:
1) utilizzare della pellicola di alluminio (del tipo per alimenti).
2) utilizzare dello stucco.
La carta di alluminio la si trova in cucina ed è facile da tagliare e da modellare ma non consente di realizzare pieghe, rigonfiamenti ed avvallamenti complessi perché di fatto è un unico pezzo e se lo tiri da un lato poi ti manca dall’altro. In pratica è più indicata per simulare un tessuto teso o con poche pieghe ben marcate.
Lo stucco invece presenta molte difficoltà e se lavorato male crea delle crepe e delle micro fessure anche a distanza di giorni, inoltre è rigido e non è flessibile. Deve poi essere lisciato e sagomato in modo realistico. In definitiva da solo non è sufficiente a creare un effetto realistico e deve essere completato con altre tecniche ed altri materiali.
Dopo un’attenta valutazione dei pro e dei contro decido di scartare la pellicola di alluminio e di affrontare la sfida con lo stucco.
Utilizzo uno stucco Tamiya bianco in tubetto. Per spalmarlo utilizzo una piccola spatola a cazzuola da artista ed un pennello usato a setole morbide.
Cospargo lo stucco in modo grossolano dal centro della scialuppa verso i bordi.
Mi fermo a circa 2 millimetri dai fianchi dello scafo.
Creo con lo stucco delle ondulazioni e non lo liscio appositamente. In questo modo realizzo una prima texture a rilievo.
La freccia ROSSA mostra lo stucco a grumi.
Le linee ROSSE evidenziano al zona dove lo stucco si ferma.Lo step successivo consiste nel realizzare la spina della mezzeria.
Nei teli la mezzeria è sempre più alta rispetto ai bordi perché è maggiormente tesa in quanto è tirata dalle attaccature che si trovano a prua e a poppa. Molto spesso è pure sorretta da una corda interna per evitare che si formino delle conche che poi si riempirebbero di acqua vanificando la sua funzione di protezione.Per realizzare questa “linea” di mezzeria incollo un tondino di plasticar dallo spessore di 1 millimetro.
Devo pareggiare il dislivello che si è formato tra il tondino di mezzeria e i bordi.
In una prima fase uso nuovamente lo stucco bianco della Tamiya ma il vero cavallo di battaglia è stato adoperare il primer bianco (per metalli, sempre della Tamiya), che possiedo da molti anni e presenta il difetto di essere molto ma molto denso.
Io utilizzo questa sua proprietà negativa (l’essere troppo denso) a mio vantaggio in quanto spalmato sullo stucco riempie in parte gli avvallamenti. Ripeto il procedimento alcune volte fintanto che tutta la superficie appare leggermente mossa ma priva di avvallamenti troppo marcati e profondi.
Un vantaggio del primer è quello di asciugare molto in fretta senza che si formino delle crepe o delle fessure. Una volta asciutto assume la consistenza di una pellicola isolante.
Il tocco finale consiste nell’utilizzare un gel opaco che si utilizza per riprodurre le onde dell’acqua.
Oltre ad essere semitrasparente quando si acciuga resta il rilievo conferito durante l’applicazione.
Per applicarlo utilizzo il solito pennello usato ( e stra usato !!!) spalmando la “schiuma delle onde” dalla mezzeria delle scialuppe verso i bordi esterni.
Quando si è asciugato l’effetto finale è sorprendente, il telo appare teso con la mezzeria ben marcata e tutta una serie di piccole pieghe che si propagano trasversalmente.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 6 560 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 2 Febbraio 2020 alle 19:53 #10616Le scialuppe della RRS Discovery
12) Il colore del telo protettivo
Il colore del telo nella RRS Discovery ormeggiata a Dundee in Scozia è bianco candido quasi fosse un lenzuolo ma il vero colore era più scuro come si può immaginare dalla fotografia qui sotto.
Utilizzo un verde di tonalità media (adoperato anche per le luci di posizione).
Inizio a dipingere il bordo esterno che rappresenta la caduta del telo. Faccio attenzione a non colorare o sporcare il listello di legno che deve appunto rimanere pulito.
Utilizzo il colore diluito in acqua al 50% in modo da far risaltare le pieghe.
Sempre con lo stesso colore diluito dipingo una prima metà del telone pennellando dalla mezzeria verso il bordo. Il colore essendo acquoso tende a depositarsi maggiormente negli avvallamenti lasciando più chiare le sporgenze.
Aspetto che il colore di base si sia asciugato completamente.
Per dare una certa profondità ad un oggetto così piccolo schizzo con un pennello a setole rigide del colore giallo ocra chiaro che si deposita sottoforma di macchioline evidenziate dalle frecce ROSSE.
Le strofino con un strofinaccio PULITO E ASCIUTTO, in questo modo asporto quasi tutto il colore lasciando l’area leggermente più chiara e luminosa.
È da notare che questo trattamento viene eseguito su una sola metà longitudinale dello scafo e solo a prua e a poppa.
Il lato così lumeggiato verrà posizionato all’esterno dello scafo della RRS Discovery rivolto verso lo sguardo dell’osservatore.
Per evidenziare le pieghe del telo adopero la tecnica del pennello asciutto.
Prendo il colore verde che ho utilizzato per il telo e lo smorzo con del grigio chiaro.
Con un pennello piatto ripasso tutta la superficie del telone.
Strofino il pennello prima su un foglio di carta fino a quando non è praticamente asciutto e poi sulla scialuppa.Lo scopo di questo trattamento è quello di evidenziare la “texture” del telo e di mettere in risalto le minuscole pieghe.
Solo a questo punto dipingo di marrone le corde di sicurezza e le piego in verticale verso il basso.
Le corde (che ricordo sono di filo di ferro smaltato) rimangono ben rigide e distaccate dallo scafo della scialuppa.
In questa fase eseguo anche i piccoli ritocchi di che si rendessero necessari.
La verifica storica
Quando si interpretano colori, forme e dimensioni di alcuni oggetti senza avere una documentazione storica completa ci si deve “arrangiare” ed interpretare quello di cui si dispone.
Nella fattispecie ho dovuto riprodurre un colore da un’immagine in Bianco e Nero.
Essendo un modellino la ricostruzione è basata sulle impressioni ed esperienze del tutto “personali” di come poteva essere il colore del telo di copertura della scialuppe.
Ho cercato di avvicinarmi il più possibile alla realtà storica e per avvalorarlo ho sviluppo una fotografia in Bianco e Nero.
Affianco una mia fotografia ad una originale per valutare la riuscita del modellino.
Photographer: Alfred Saunders – Museums Victoria – https://collections.museumvictoria.com.au/%5B/caption%5DDal confronto tra la fotografia originale (a destra) e quella da me scattata (a sinistra) posso dedurre che il grigio del telone protettivo è molto simile a quello esistente all’epoca della spedizione BANZARE del 1929-31 visibile più sopra.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 4 564 Costo sostenuto euro – 199,80 Note: 10 Febbraio 2020 alle 14:05 #10633Le scialuppe della RRS Discovery
13) I supporti
Durante la normale navigazione le scialuppe erano collocate su alcuni supporti sagomati che le bloccavano saldamente alle sovrastrutture.
Nell’immagine qui sopra si vede come detti supporti laterali erano “sagomati” in base alla scafo. (Vedi freccia ROSSA).
Nella RRS Discovery le scialuppe avevano uno scafo di tipo Clinker cioè con le tavole sovrapposte e di conseguenza anche i supporti devono essere “seghettati” per poter seguire la curva dello scafo. (Vedi freccia ROSSA).Il modo canonico di costruire questi supporti prevede che si intaglino dal legno i gradini necessari affinché combacino perfettamente alle scialuppe il che richiederebbe un lavoro immane e dal risultato probabilmente scadente.
Espongo qui di seguito un metodo alternativo per fare combaciare alla perfezione i supporti allo scafo Clinker. Si tratta di uno stratagemma tanto semplice quanto efficace, un classico uovo di Colombo:
Il trucco consiste nel segare lo scafo della scialuppa nella posizione dove deve essere inserito il supporto.
Il taglio deve essere perfettamente perpendicolare. Io mi sono costruito uno scaletto con dei mattoncini di Lego e devo dire che è più semplice di quanto sembri; basta allineare la scialuppa ed appoggiare la lama della sega sui mattoncini. (Vedi freccia ROSSA).
Anche la profondità del taglio deve essere uguale per tutti i supporti. (Vedi freccia BLU).
NB questa fase nasconde un’insidia!
Se le profondità sono differenti quando si monteranno i supporti questi non saranno allineati e la scialuppa non rimarrà in orizzontale ma sarà sbilanciata. Anche una piccolissima differenza di pochi decimi di grado si noterà solo a lavoro finito rendendo vano tutto quanto.
In questa fase proteggo con della carta assorbente il telone protettivo che ho appena dipinto.
Ritaglio le quattro sagome dei supporti da un foglio di plasticar da 0,5 mm. di spessore. (Vedi freccia GIALLA).
Incollo in posizione i supporti nei tagli della scialuppa. In questo modo tra la scialuppa e il supporto non ci sarà spazio. Per rendere omogeneo tutto l’insieme dipingo anche i supporti con lo stesso bianco utilizzato per il fasciame esterno della scialuppa.
Finisco il basamento incollando alla base un supporto orizzontale ottenuto da un listello di noce da 2 mm. di larghezza e dipinto anch’esso in bianco.
Diario di bordo
Per questo lavoro In totale Ore lavoro impiegate 3 567 Costo sostenuto euro – 199,80 Note:
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