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5 Aprile 2017 alle 15:40 #3100
BARCA E BARCACCIA
Come costruire una scialuppa fino nei minimi particolari
Le barche, le barcacce e le scialuppe nel loro insieme rappresentano un problema difficile da risolvere per un modellista poco esperto.
Se è vero che su internet si trovano schemi per la costruzione con la tecnica della chiglia rivestita con il fasciame è anche vero che è molto difficile.In questo forum di approfondimento viene illustrato passo-passo tutti gli step necessari per ottenere una barca come quella visibile nella foto qui sopra.
5 Aprile 2017 alle 18:42 #3117LA COSTRUZIONE DELLO SCHELETRO
Per prima cosa si deve avere una tavola di costruzione o una basetta in legno pretagliata al laser.
Di norma nei kit viene fornita solo la basetta.In questo post viene illustrato come si possa migliorare una scialuppa allegata ai fascicoli in edicola.
Gli step che seguono sono relativamente semplici da realizzare ed alla fine si ottiene un risultato assai migliore ed esteticamente più valido.
Si utilizza la tecnica del doppio fasciame.
Si adopera solo la colla aliphatica e non la vinilica che altrimenti sarebbe impossibile da carteggiare.
Si inizia separando le ordinate dalla basetta ed incollandole sulla dima di montaggio.
In questo step si realizza lo scheletro della chiglia e delle ordinate esattamente come dalle istruzioni dei fascicoli.
Di solito questi componenti sono forniti in compensato a base di balsa (od altro legno tenero) .I kit ed i fascicoli prevedono un solo rivestimento con listelli.
La prima modifica prevede che per il rivestimento dello scheletro si usino due strati di listelli ottenendo così un doppio fasciame, per conferire una maggiore profondità alla scialuppa è consigliabile adoperare due essenze di tonalità o di colore diverso.
Si inizia a rivestire lo scheletro utilizzando dei listelli di legno più chiaro. Devono avere non più di 2 mm di larghezza per 0,5 mm di spessore.
È importante che questi listelli vengono rastremati sia a prua che a poppa, a prua viene tolto circa il 50% dello spessore del listello mentre a poppa ci si limita a togliere il 33%.Si realizza il fasciame partendo dal bordo della scialuppa, essendo lo scafo capovolto il primo listello va posato appoggiandolo sulla dima di montaggio per poi proseguire verso la chiglia.
Si incollano per bene tutti i listelli di taglio mentre ci si limita solo a puntarli sulle ordinate perché verranno tolte in seguito quando la colla sarà asciutta.
L’ultimo listello applicato che è quello vicino alla chiglia e viene adoperato il noce per avere una linea più scura da utilizzare per aumentare il senso di profondità dello scafo e sarà evidente solo nelle successive fasi lavorative.
Questo strato di fasciame sarà visibile solo dall’interno dello scafo e deve essere posato con la massima cura e precisione possibile.17 Aprile 2017 alle 14:39 #3386IL SECONDO FASCIAME
Per il secondo fasciame vengono adoperati dei listelli dall’essenza più scura o di noce scuro.
Anche questi listelli al pari del primo fasciame vanno rastremati.
Per il secondo rivestimento di una scialuppa di solito è sufficiente acquistare un solo listello dalla tipica lunghezza di un metro, per le scialuppe più grandi ne serviranno al massimo due.
È buona norma scegliere dei listelli con venature poco visibili e parallele, vanno assolutamente evitati dei listelli di colori differenti che creino dei giochi di colore perché a lavoro ultimato saranno visibili le singole strisce e si otterrà un’antiestetico effetto “zebrato”.Si riveste dapprima la zona della poppa con listelli posti in verticale in modo che il bordo venga coperto del rivestimento dello scafo.
Il secondo fasciame sarà ben visibile ed è quindi opportuno posare i listelli in modo corretto.
Si deve considerare che tutte le scialuppe non sono diritte ma presentano un profilo leggermente arcuato con un’insellatura a forma di banana.Il primo listello viene postato seguendo il bordo e deve corrispondere all’andamento a sella della scialuppa.
In questa fase si utilizza la colla ciano-acrilica.
Tutta la superficie di contatto tra i listelli deve essere incollata, non ci devono essere zone scoperte o con poca colla.
Non ci si deve preoccupare delle macchie in quanto verranno tolte in seguito.17 Aprile 2017 alle 14:41 #3387ELIMINARE LA CHIGLIE E LE ORDINATE INTERNE
Purtroppo alcune immagini che seguono sono di bassa qualità perché gli originali sono andati perduti ma riescono comunque a chiarire i passaggi necessari alla lavorazione.
Dopo aver incollato il secondo fasciame lo scafo visto dall’interno si presenta come visibile nella foto visibile qui sopra.
I kit si fermano qui, lo scheletro è parte integrale della barca, e non prevedono ulteriori modifiche, nelle lavorazioni dei kit NON è possibile rimuovere l’ossatura interna perché è incollata ai listelli.Siccome la modifica prevede un doppio fasciame con i corsi leggermente sfalsati la struttura dello scafo è di per sé sufficientemente rigida e solida da non avere necessità di ulteriori supporti.
Con una lama a scalpello si tolgono le ordinate interne e si abbassa la chiglia a livello del fasciame, si rifinisce il tutto con della carta vetrata a grana fine.Per evitare dei problemi strutturali allo scafo si possono mantenere le prime due ordinate a prua e l’ultima a poppa, così queste zone saranno maggiormente resistenti.
Su quasi tutte le barche questi spazi venivano chiusi per ottenere dei vani tecnici dove riporre dell’attrezzatura o delle vivande.
Si rivestono le paratie con listelli in verticale e si rinforza l’interno spennellando con dell’abbondante colla vinilica.
17 Aprile 2017 alle 14:44 #3388SIMULARE LA CHIGLIE E LE ORDINATE INTERNE
Nella realtà tutte le barche erano costruite attorno ad un’ossatura di ordinate, queste erano molto ravvicinate ma sottili.
Per ottenere un interno perfetto devono essere presenti e di conseguenza non potendole ricostruire devono essere simulate.Si adoperano dei listelli di noce da 1 x 1 mm di lato, questi vengono bagnati e la forma semisferica viene conferita tramite la pressione del listello contro il manico della taglierina.
Il primo listello viene incollato sulla paratia di poppa in modo da nascondere anche il taglio irregolare dei listelli del rivestimento.Per mantenere una perfetta equidistanza di tutte le ordinate si adopera quale distanziatore un listello di noce da 3 x 0,5 mm.
Si interpone il distanziatore e si incolla una seconda ordinata con la colla aliphatica facendo la massima attenzione a non sbordare perché macchierebbe il legno, si fa anche attenzione a non incollare per errore anche l’elemento distanziatore.
Si bloccano in posizione con due morsetti.Quando la colla si è asciugata si liberano i morsetti e si toglie il distanziatore.
Dopo aver incollato una quindicina di finte ordinate ci si ritrova con lo scafo interno ben definito.
Dopo questa fase l’allineamento di alcune ordinate deve essere corretto di qualche frazione di millimetro.
Ricordo che le ordinate hanno una larghezza di 1 mm e lo spazio tra di loro è di 3 mm.
La scialuppa è grande meno di dieci centimetri.Ogni singola ordinata si incolla abbastanza velocemente ma l’asciugatura della colla è molto lenta e per terminate questo step ci si impiega molto tempo.
19 Aprile 2017 alle 14:37 #3408SIMULARE LE TAVOLE SUL FONDO
Le immagini dei prossimi step si riferiscono a due scialuppe di dimensioni leggermente diverse:
– Quella più piccola si distingue perché la base è formata da 3 listelli.
– Quella più grande invece ha 4 listelli.Ricostruire il fondo di ogni scialuppa rappresenta un passaggio importante e difficile, infatti osservando l’interno non si potrà fare a meno di notarlo.
Essendo lo scafo di piccole dimensioni sarà pressoché impossibile riparare o mimetizzate eventuali errori di simmetria.Il pavimento o la base viene realizzata utilizzando tre o quattro listelli di noce scuro da 0,5 x 3 mm mentre le traversine vengono realizzate con dei listelli di noce più chiaro ma da 1×1 mm.
Questi vengono incollati di traverso e distanziati in modo tale da intercalarsi ogni tre finte ordinate presenti all’interno della scialuppa.
Le traversine vengono infine tagliate a filo dei tre longheroni del pavimento.La scialuppa ha una minima curvatura a sella anche nella parte inferiore e i tre longheroni del pavimento la devono assecondare.
La scialuppa ha pure una curvatura trasversale ed anche questa deve essere mantenuta.
Si cospargono di colla il fondo di tutte le traversine da 1 x 1 mm e si utilizzano dei blocchetti per pressare il pavimento, mentre per garantire la tenuta per almeno un paio d’ore è sufficiente bloccare con del nastro da carrozziere.Verso la prua lo scafo si restringe e di conseguenza le assi esterne del pianale vanno leggermente rastremate in modo tale da entrare senza eccessivi sforzi e combaciare con la sagoma della scialuppa.
Le assi longitudinali devono essere leggermente distanziate e mantenere detta distanza uguale. Eventuali errori anche di pochi decimi di millimetro sarebbero sicuramente visibili.
Vanno assolutamente evitati i tralicci dei carabottini perché sarebbero fuori scala ed appesantirebbero inutilmente l’estetica.Dalle fotografie qui sopra ci si fa un’idea della vista d’insieme dove le due tonalità di legno utilizzate mettono in evidenza tutti i dettagli più interessanti.
L’uso del flash della macchina fotografica evidenzia anche degli spazi tra i listelli che ad occhio nudo non si notano affatto.21 Aprile 2017 alle 14:28 #3421COME REALIZZARE L’INSELLATURA DELLO SCAFO
Le scialuppe, le barche, le barcacce, le lance ecc. ecc. hanno tutte un profilo leggermente arcuato con le estremità più alte dalla tipica forma a banana.
Nel concreto per potere arrivare ad un tale risultato è utile ricordare come si sono sviluppati gli step precedenti.Riepilogo dei passaggi più significativi:
– Il primo fasciame (con il legno più chiaro) era stato posato in modo parallelo adagiando il primo listello sulla basetta della dima di montaggio.
– Il secondo fasciame (con il legno è più scuro) era stato posato seguendo la naturale insellatura dello scafo.
– Le finte ordinate (con il legno è più scuro) erano state incollate all’interno dello scafo in posizione verticale.Alla fine ci si ritrova ad avere il fasciame interno parallelo e quello esterno arcuato. In questo modo i due corsi non si sovrappongono e non ci sono fessure nello scafo da cui passa la luce.
Seguendo l’insellatura del secondo fasciame si incolla un listello di legno chiaro a forma quadrata avente la larghezza di 1 mm per lato. Questo formerà la parte inferiore della falchetta che è il nome tecnico per identificare il bordo superiore delle fiancate.
Con una lama ben affilata si asporta il legno del primo fasciame ottenendo la desiderata insellatura dello scafo.
Durante questa lavorazione si deve prestare molta attenzione a non danneggiare le finte ordinate incollate all’interno dello scafo.
Avendo aggiunto un listello esterno lo spessore del bordo superiore aumenta da 1 a 1,5 mm.21 Aprile 2017 alle 14:28 #3422GLI ULTIMI DETTAGLI ALLO SCAFO
Per terminare la barca si inseriscono i banchi cioè quelle assi trasversali dove si sedevano i marinai. Quella centrale ha un foro da circa 2 mm che serve per fare passare e fissare un eventuale albero mentre sul fondo è presente il relativo zoccolo.
In precedenza si era incollato all’interno dello scafo un corrente posto a circa 3 mm dal bordo superiore. Appoggiandosi ad esso vengono aggiunti sia i banchi trasversali sia quelli dello specchio di poppa, infine si sagoma e si incolla un legnetto a simulare il diritto di prua.
La falchetta viene levigata con della carta abrasiva a grana finissima, sempre con la stessa carta viene levigato il fasciame esterno in modo da eliminare completamente tutte le macchie della colla ciano acrilica.Si aggiunge il timone con la relativa barra.
A tale proposito si deve considerare che nella realtà esso veniva smontato e posto entrobordo, tale operazione era molto semplice in quanto era agganciato allo specchio di poppa con un sistema femminella-agugliotto.Sopra la falchetta si incolla un ultimo listello di noce da 1 x 1 mm in modo da garantire la continuità dello scafo.
Sul lato esterno invece sarà visibile solo su sottile bordo chiaro che evidenzierà la linea elegante dello scafo.Per fissare i remi si realizzano degli scalmotti a forma di “U”, si possono utilizzare dei tondini di plasticard della evergreen da 0,5 mm di diametro colorati di nero ed incollati sul bordo.
24 Aprile 2017 alle 13:46 #3455REPERIRE LA STOFFA DELLE VELE
Tutte le barche erano dotate di remi, quelle un po’ più grandi erano predisposte per allestire anche della velatura.
Gli allestenti erano variabili in considerazione dell’utilizzo dell’imbarcazione, della distanza da percorrere e dalle condizioni atmosferiche.
La vela più comune era quella triangolare o latina.(Il termine deriva dall’aggettivo “latino” che nell’antichità assumeva il significato di “facile” ed “agevole” e non era riferita all’antica civiltà romana che invece utilizzava la vela quadrata)
Se si vuole equipaggiare una o più barche con le vele spiegate allora la stoffa deve essere la stessa che si utilizzerà nella velatura altrimenti vi sarà sempre un certo distacco e nell’insieme non ci sarà armonia.
La soluzione migliore consiste nell’acquistare della stoffa e cucirsi da soli tutte le vele, ma questo non sempre è possibile, non siamo tutti sarti e magari non si possiede nemmeno una macchina per cucire.
Nei kit in scatola di montaggio si possono trovare le vele già confezionante che sono spesso di qualità industriale e dozzinale, le stesse sono acquistabili anche separatamente, purtroppo non si possono comperare le singole vele ma tutta la serie completa.
Quasi sempre mancano le vele aggiuntive tipo gli scopamare.In alternativa nei kit si inserisce uno scampolo di stoffa dal quale si deve ritagliare e cucire le vele, questa situazione è sempre più rara.
Nelle distribuzioni con i fascicoli venduti nelle edicole le vele sono già confezionate e pronte ed anche qui la qualità non è eccezionale, inoltre vengono distribuite verso la fine quando mancano pochi numeri per concludere l’opera editoriale. Si deve quindi aspettare anche più di un anno per potere terminare la barca.
In assenza della stoffa adatta si costruirà il modello senza vele o al massimo con le vele ben serrate e raccolte sui pennoni.
I fascicoli nelle edicole presentano un’innegabile vantaggio che consiste nel potere richiedere ed acquistare dei fascicoli arretrati, in questo modo si può disporre di una copia aggiuntiva del fascicolo comprendente alcune delle vele di maggiori dimensioni.
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