COME PIEGARE I LISTELLI
In teoria non è difficile piegare un listello ma nella pratica questa semplice operazione comporta numerose difficoltà che possono essere superate solo con l’esperienza acquisita.
Ci sono diversi attrezzi preposti ad agevolare questa operazione alcuni acquistabili nei negozi di modellismo ed altri invece che si devono costruire da soli.
Le fibre del legno permettono di piegare il materiale ma se non sottoposto ad un trattamento stabilizzante tende a ritornare da solo alla forma iniziale, detto trattamento può essere sostanzialmente di due tipi:
termico o meccanico.
Ogni tipo di legno ha un suo punto di rottura che dipende in massima parte dal grado di umidità presente nelle fibre e dalla rigidità delle stesse che può essere superato solamente o immergendolo in acqua oppure effettuando più passate e piegando il listello per step successivi.
Primo fasciame
Nel primo fasciame si impiegano prevalentemente dei listelli di legno dolce tipo il tiglio che sono facilmente lavorabili e per conferire loro una curva accentuata è preferibile utilizzare una pinza piega listelli che in pratica altro non è che una tronchesina con una sola lama poco affilata, il legno viene inciso da un solo lato e si piega grazie alla pressione esercitata. Se le singole incisioni sono ravvicinate la curvatura aumenta così come aumenta all’aumentare della pressione esercitata sulla pinza. Sul lato interno del listello si formeranno tanti piccoli solchi che garantiranno una più salda presa della colla e di fatto non costituiscono un difetto.
L’angolo di curvatura viene quindi definito dalla combinazione del numero delle incisioni e dalla pressione esercitata. Si tratta di un procedimento puramente meccanico e non è necessario bagnare il listello a meno che questo non sia completamente secco. È invece molto importante scegliere un legno con le venature perfettamente parallele, vanno evitati nel modo più assoluto quei legni che nel tratto da curvare presentino nodini o linee di venatura diagonali perché in queste posizioni il legno non si piegherà affatto ma si spezzerà.
Esiste un accessorio che permette di piegare il legno a freddo, è formato da tre cilindri, il listello viene inserito e girando la ruota di dimensioni maggiori viene pressato e piegato. Qui il legno deve essere molto umido, l’ideale sarebbe lasciarlo a mollo in acqua per almeno un’ora. I movimenti meccanici sono ridotti e necessita di una certa esperienza altrimenti spezza il listello, ma una volta imparato ad usarlo non lo rovina sul retro come invece fa la pinza.
Dopo aver piegato il listello lo si deve asciugare bene prima di poterlo incollare, si riescono a creare delle curve davvero molto strette.
Secondo fasciame
I legni utilizzati nel secondo fasciame sono di un essenza pregiata che di norma è anche più dura.
Il modellista ha però un grande vantaggio costituito dal fatto che lo spessore è ridotto a mezzo millimetro e il legno di fatto assume la consistenza di una fettuccia con un elevato grado di elasticità che di fatto pemette di assecondare tutte, o quasi, le curve necessarie al rivestimento dello scafo.
Su legni così sottili non è necessario nessun attrezzo per piegare e sarà sufficiente bloccare il listello in posizione per il tempo necessario alla colla di asciugare.
Per iniziare si deve immergere per un minuto i listelli in acqua tiepida cercando di curvarli con la sola pressione delle dita della mano in modo di facilitare la posa successiva. Questa operazione va svolta in modo molto delicato altrimenti si rischia di rompere il legno. Una volta tolti dall’acqua, i listelli devono essere asciugati con una carta assorbente. Il listello così leggermente piegato deve essere attaccato sulla superficie liscia dello scafo con la colla vinilica e bloccato in positone con del nastro di carta. L’acqua contenuta nelle fibre tenderà ad evaporare conferendo al listello una piega stabilizzata, nel caso invece si avessero incollato dei listelli asciutti questi manterrebbero la loro elasticità tirando la sottostante colla con il rischio di staccarsi con il passare del tempo. Questo è particolarmente frustante laddove la superficie venga successivamente stuccata o dipinta perché comporterà l’inevitabile comparsa di crepe o fessure.
Gli incintioni
Il problema sorge quando si devono piegare dei listelli di legno duro con degli spessori di diversi millimetri, il caso concreto è rappresento dagli incitioni che devono assecondare delle curve anche molto strette.
La soluzione consiste nel piegare il legno sottoponendolo al calore.
Leggendo sui vari forum si osserverà come ci siano due linee di pensiero distinte, alcuni reputano indispensabile bagnare il legno altri invece lo ritengono un’operazione del tutto inutile, e in definitiva hanno ragione entrambi, tutto dipende dal grado di umidità relativa del legno, se questo è troppo secco si brucerà e si spezzerà senza piegarsi, se invece è troppo umido non manterrà la piega voluta e tenderà a raddrizzarsi in parte. In ogni caso l’umidità interna consente di tirare e premere le fibre, la rapida essicazione invece le stabilizza rendendo immutabile la forma conferita.
C’è quindi una combinazione tra acqua e calore.
Aumentare l’umidità del legno
Per inumidire bene il legno di essenza dura non basta bagnarlo immergendolo in acqua per pochi minuti perché l’umidità non viene assorbita dalle fibre interne, è meglio quindi prendere una manciata di listelli ed avvolgerli in uno straccio umido e lasciarli riposare per alcune ore in un ambiente caldo e umido come la cucina o il bagno, lo straccio va appoggiato su un piano orizzontale e girato ogni quarto d’ora in modo da impedire un ristagno d’acqua nella parte inferiore, dopo la piegatura a caldo l’umidità viene ridotta moltissimo ma il listello è ancora toppo impregnato e deve asciugare, lo si può comunque incollare sullo scafo ma non deve essere trattato con la carta vetro per almeno una decina di giorni altrimenti si formeranno dei pilucchi sulla superficie, per lo stesso motivo non deve essere forato o taglaito.