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11 Settembre 2018 alle 13:21 #8994
RIVESTIRE LO SCAFO IN RAME
Questi sono stati i commenti dei moderatori quando hanno visto le prime fotografie in anteprima.
jack.aubrey
ModeratoreRegione: Lombardia
Prov.: Milano
Città: Cinisello Balsamo1868 Messaggi
Inserito il – 13/01/2009 : 09:25:31 Carissimo Arinf1963.
Nei tuoi prossimi messaggi prevedo che affronterai l’argomento“rivestimento in rame”
del Cutty Sark. Lo so per il fatto di aver potuto in anteprima vedere le tue immagini quando le hai caricate sul sito DeA e ho dovuto approvarle.
Scrivo quindi questo messaggio con il preciso intento di convincerti a spiegare la tecnica da te utilizzata per questa operazione al livello massimo di dettaglio possibile.
Come sai sono molto attento a ricercare argomenti nuovi e attuali, vedi certe discussioni da me aperte e sviluppate, e sono convinto che questo sia un argomento di ESTREMO INTERESSE, per tutti i modellisti in generale e per me in particolare.
Tra l’altro molti si accingono a costruire la USS Constitution che, dalle foto pubblicate nei fascicoli, avrà l’opera viva finita in legno. Quindi di sicuro qualcuno si farà venire l’idea di farla come era veramente, cioè con le piastre di rame e quindi l’argomento è decisamente attuale.
Se te la senti, potresti addirittura aprire una discussione specifica, chissà di non riuscire ad ampliare con il contributo di altri l’argomento. Saluti. Jack.Aubrey.
steverc
ModeratoreRegione: Piemonte
Prov.: Torino
Città: Del messico3091 Messaggi
Inserito il – 29/10/2008 : 22:26:51 La tua tecnica è talmente semplice da apparire banale, ma il risultato è quanto di più fine io abbia mai visto, le chiodature sono perfettamente adeguate alla scala e infinitamente migliori di quelle delle piastrine che si comprano nei negozi di modellismo.
Ottimo, continua così, spiegazione molto accurata. Mi sembra un sistema decisamente alternativo ai soliti descritti anche dai “guru”, ma a tutta prima molto efficace. Ciao.
11 Settembre 2018 alle 13:24 #8999RIVESTIRE LO SCAFO IN RAME
misure delle piastre di rame e la chiodatura
Da fonti ANB (Associazione Navimodellisti Bolognesi) il sistema inglese prevedeva che le misure fossero di 1.219 millimetri di lunghezza per 413 millimetri di larghezza e 1 millimetro di spessore .
Queste singole piastre venivano sovrapposte le une alle altre per circa 30 millimetri.
Venivano montate a file continue che seguivano la curvatura dei corsi di fasciame.
La sovrapposizione avveniva da poppa verso prua e dalla linea di galleggiamento verso la chiglia. Vi era infine una fila di lastre parallele alla stessa linea di galleggiamento.
Per fissare le singole lastre venivano utilizzati un alto numero di chiodi, circa 80 sui quattro bordi ed altri 80-100 in mezzo con distanze regolari.Le dimensioni delle piastre tradotte in scala sarebbero di 16,9 mm per 5,7 mm, la sovrapposizione delle piastre pesa per uno 0,4 mm (trascurabile).
Per simulate in modo realistico la chiodatura ho osservato con molta attenzione ed occhio critico sia gli scafi di barche reali di 4-6 metri di lunghezza , sia la riparazione di alcune di esse (abito in una città di mare). Ho osservato anche le foto degli scafi rivestiti da altri maestri modellisti e per finire ho analizzato come io (e tutti gli altri) utilizzo i chiodi per fissare un oggetto sul legno.
Ho pure effettuato una prova tecnica (in cantina) inchiodando un foglio di ottone da 0,8 mm di spessore su un’asse di legno ed ho notato come sia facile penetrare con la testa del chiodo nel legno stesso affogandolo completamente.
Per scrupolo ho pure inchiodato un secondo foglio di ottone lasciando questa volta le teste dei chiodi a “vista” notando come la chiodatura fosse meno resistente consentendo alla lastra un certo gioco.Conclusione:
I CHIODI NON SPORGONO AFFATTO DALLA FIANCATA DELLO SCAFO MA AL CONTRARIO VENGONO BATTUTI CON FORZA E IN PROFONDITÀ’.Il modellista (sconosciuto) ha rivestito questo scafo utilizzando le piastre in rame reperibili nei negozi di modellismo, si può osservare come siano stati simulati i chiodi con soli 7 punzoni sul lato maggiore e 3 su quello minore, inoltre la chiodatura è presente su tutti e quattro i lati della piastra.
Ricordo che le lastre venivano sovrapposte e di conseguenza i chiodi univano contemporaneamente due lastre allo scafo.
Esse seguivano il corso del fasciame ed è presente una sola e non due file di chiodi tra le singole lastre.In questa foto del Cutty Sark scattata a Londra (nel 2006) si vede come venivano fissate le singole lastre (linee ROSSE), si vedono anche i tipi e la quantità di chiodi presenti (linee BLU)
Osservando attentamente il riquadro rosso in basso si nota come le teste dei chiodi non sporgano affatto.11 Settembre 2018 alle 13:24 #9000RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME
la scelta del materiale
Per eliminare qualsiasi dubbio ho scattato una foto del rame da me acquistato.
Si nota anche la larghezza di 5,56 mm che si avvicina moltissimo al 5,7 mm da me richiesta.
Per completezza la ditta fabbrica lo stesso prodotto anche con altre altezze.
La lunghezza del rotolo è di 33 metri con uno spessore di 3 micron.Qui sopra il rotolo aperto.
Per rivestire tutto lo scafo mi occorrono un rotolo e mezzo. Ne acquisto quindi due.
Nel 2009 ho pagato 12,90 euro per due rotoli di rame.12 Settembre 2018 alle 17:51 #9018RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME
Simulare la chiodatura delle piastre di rame
Dopo la dovuta prefazione inizio ora la descrizione particolareggiata del rivestimento.
Utilizzo un legno angolare di 3 cm per lato lungo 1 metro acquistato nelle ferramenta.
Con un compasso e una squadra segno delle linee di riferimento distanziate di 17 mm.La striscia presenta un lato a vista in rame e un retro adesivo protetto da uno strip.
Su ogni lastra lunga appena 17 mm devono essere impressi 80 chiodi cioè 1 ogni 0,2 mm.
La realizzazione a mano non è possibile mentre costruire o assemblare un timbro o tampone utilizzando degli spilli risulterebbe altrettanto difficile se non addirittura impossibile.
Per risolvere questo problema ho trovato una soluzione ingegnosa che è assai facile: basta infatti usare i denti di un seghetto di precisione da modellista facilmente reperibile e dal costo di 5 -10 euro.Osservando bene il seghetto si notano tre giri di nastro di carta da carrozziere che servono per aumentare lo spessore del seghetto di qualche decimo di millimetro.
Basta esercitare una leggera pressione e i dentini del seghetto lasceranno l’impronta sul rame.
Le impronte lasciate dal seghetto imitano alla perfezione tutte le serie dei chiodini verticali.
Il nastro di carta da carrozziere avviluppato sulla lama serve per aumentare lo spessore del seghetto di qualche decimo di millimetro e permettere ai dentini di incidere il rame all’interno della striscia e non proprio sul bordo.
La carta inoltre mantiene costante la distanza delle punzonature di circa 2 decimi di millimetro.
La striscia di rame con incise le linee di chiodatura verticali va spostata su un blocchetto di legno duro ed INCIDO SOLO SU UN LATO i chiodini orizzontali.
La luce del flash della macchina fotografica mette in evidenza i fittissimi dentini del seghetto.Nella foto qui sopra si vede un listello di rame finito.
Si nota come i segni lasciati dal seghetto non siano assolutamente perfetti ma presentino delle leggere differenti inclinazioni.
A tale proposito questo listello è uno dei più “sghembi” da me realizzati ed inoltre nell’immagine l’errore appare ingrandito perché le dimensioni del listello appaiono più grandi di circa il doppio.12 Settembre 2018 alle 17:52 #9019RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME
Preparare lo scafo
Dopo le spiegazioni su come ho realizzato i chiodini delle singole lastre di rame inizio il rivestimento vero e proprio.
Credo sia scontato che non rivestirò lo scafo lastra per lastra ma per “listelli di rame”.Lo scafo viene trattato con un impregnate in modo tale che le fibre siano compatte e non assorbano più l’umidità che altrimenti porterebbe ad un distacco del rivestimento.
Quale impregnante utilizzo un prodotto di qualità acquistabile nei colorifici.
Tratto la scafo con tre mani alternate da una leggera carteggiatura con la lana di ferro affinché lo scafo risulti essere perfettamente liscio.
Dopo il trattamento toccando lo scafo questo si presenta duro e liscio quasi vetroso.
15 Settembre 2018 alle 15:33 #9036RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME
Il listello guida
Anche per il rivestimento dello scafo in rame si deve procedere a posare il primo listello (o fettuccina di rame) che funge da “listello guida”.
L’applicazione del primo listello di rame verrà incollato per metà sulla chiglia e per metà sullo scafo.
Da questo momento mi torna utile lo scafo zebrato che costituisce una guida indispensabile nelle fasi di applicazione.
Piccola nota:
la striscia di rame presenta un lato incollato coperto da uno strip di acetato e nel toglierlo si deve fare attenzione a non rovinare la striscia stessa, io personalmente ne ho perse due prima di capire come procedere.Non utilizzo ne colle ne quantomeno dei chiodini perché il nastro stesso e provvisto sul retro di un suo adesivo specifico piuttosto tenace.
Per sicurezza 3 mesi prima di iniziare il rivestimento (ndr ottobre 2008) ho realizzato dei campioni che ho in parte fissato sul retro della mia tavoletta da lavoro che misura 10 x 20 cm e in parte li ho applicati su un foglio di compensato che ho poi sottoposto alle più feroci prove finendo in acqua bollente, in ghiacciaia, sul balcone sotto le intemperie … alla fine l’adesivo delle strisce di rame ha svolto il suo lavoro e sono rimaste TUTTE ATTACCATE. 16 Settembre 2018 alle 18:46 #9068RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME
Inizio a ricoprire lo scafo con i “listelli di rame”
Una seconda striscia del rivestimento; si nota l’avanzo del “listello di rame” a prua.
Prime correzioni
Sulla terza striscia si è presentato un problema verso poppa, ovvero il listello si è attorcigliato ed incollato su se stesso, per ripararlo ho semplicemente tagliato con un cutter affilato sull’ultima piastra che era rimasta sana.
Ho realizzato un pezzetto con 5-6 piastre ed ho effettuato la giunzione come indicato dalla freccia ROSSA.
NB) ci deve essere sempre una sola linea di chiodatura.Il lavoro prosegue (per fortuna senza altre complicazioni).
Si notino le due linee a matita al centro dello scafo che servono da guida per allineare i singoli listelli di rame in modo tale che le lastre rimangano perfettamente centrate una fila dopo l’atra.
16 Settembre 2018 alle 18:47 #9069RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME
Proseguo il rivestimento
Nella foto qui sopra si vede una fase intermedia del rivestimento dello scafo eseguito con questa semplice tecnica.
Questa prima metà del rivestimento non presenta ancora particolari criticità dovute alla curvatura dello scafo.
Si osservino le linee a matita che allineano le lastre di rame.Chiudere il diritto di prua
Nella foto qui sopra si vede una fase intermedia del rivestimento dello scafo a prua con un avanzo di lavorazione.
L’avanzo della lavorazione viene tagliato con un cutter.
Nel rivestire lo scafo non si tiene conto di questi dettagli ed ecco che in alcuni punti il listello di rame tende a fare la “bolla” o qualche piega.
Nel tagliare l’eccedenza del rame si deve avere l’accortezza di NON lasciare una fessura vuota tra il rivestimento dei due lati dello scafo.NB La disposizione delle singole strisce deve ovviamente combaciare sui due lati, in pratica le strisce devono essere simmetriche.
16 Settembre 2018 alle 18:47 #9070RIVESTIMENTO DELLO SCAFO IN RAME
La rastrematura dei “listelli di rame”
Nel rivestire uno scafo le tavole di legno venivano rastremate (assottigliate) per compensare la diversa superficie che si doveva coprire nelle varie sezioni della nave.
Le lastre di rame invece non venivano tagliate ma venivano sovrapposte le une alle altre e quindi per compensare la diversa superficie semplicemente si sovrapponevano di qualche millimetro o centimetro in più.Dal momento che non si possono rastremare i listelli di rame questi formano alcune piccole bolle.
Per eliminarle basta premere con un fazzoletto di carta su tutto lo scafo nella direzione del listello.Il risultato finale è molto soddisfacente.
Nella foto qui sopra (purtroppo scura) si vede una fase molto avanzata del rivestimento dello scafo.
Per raggiungere la maggiore precisione possibile le linee verticali sono ora molto più ravvicinate (vedi frecce ROSSE).
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