Impavesata o murata
Rappresenta il “parapetto” ovverosia quella parte dello scafo che sale dal ponte di coperta e si alza per circa 1 metro e mezzo.
Nelle navi interamante costruite in legno come nel caso della RRS Discovery a sorreggere il fasciame esterno ci sono gli scalmotti che sono la continuazione delle ordinate principali. Negli scafi misti in legno e in ferro come per esempio il Cutty Sark gli scalmotti venivano sostituiti dai candelieri ossia delle sbarre di ferro leggermente inclinate verso l’interno.
In basso l’impavesata si estende dal controtrincarino che a sua volta appoggia sul trincarino (bordo esterno del tavolato) e termina in alto con il capo di banda.
L’impavesata parte dal castelletto di prua e circonda tutto lo scafo.
Non segue più la curva dello scafo ma si erige verticalmente.
Vediamo ora come ho realizzato questo delicato passaggio.
Fase 1: Costruire e posizionare l’impavesata
La mia esperienza di 40 anni di modellismo mi insegna che l’impavesata va costruita a parte e solo successivamente va incollata sullo scafo.
Da una lastra di compensato di betulla spessa 0,8 mm ricavo una striscia larga circa 2,5 cm.
La curva della poppa viene realizzata bagnando il compensato per circa 2 ore, poi viene curvato su una lattina di pomodori pelati (vuota) che abbia lo stesso raggio della poppa o al limite leggermente più stretta, la curva così ottenuta va bloccata con del nastro da carrozziere ed infine la lattina va posta sopra una fiamma viva quale il fornello a gas della cucina di casa.
Muovendo velocemente la lattina avanti e indietro il fuoco fa evaporate molto velocemente l’acqua contenuta nelle fibre del legno fissandone in modo definitivo la forma.
Dopo avere calcolato l’altezza dell’impavesata dal bordo del ponte fisso la striscia di compensato con degli spilli da sarto distanziati di circa 3 o 4 cm.
Parto dalla poppa ed allineo l’impavesata un poco alla volta, correggendo e modificando la posizione fino a quando non combacia.
Questa fase è molto delicata e porta via molto tempo.
La difficoltà consiste nel fatto che come si corregge un lato dello scafo inevitabilmente si modifica anche il lato opposto.
Gli spilli vanno piantati all’esterno e devono essere quanto più possibili vicini al ponte senza però forarlo e rovinarlo. Allo scopo ho tracciato delle linee orizzontali della quota esatta della superficie del ponte di coperta e di conseguenza infilo gli spilli alcuni millimetri più in basso.
Questo dettaglio è mostrato dalle frecce ROSSE.
In questa foto si può apprezzare l’altezza uniforme che ha l’impavesata all’interno dello scafo nella zona poppiera, osservando invece con attenzione la parte destra della foto si può notare come invece diminuisca.
Lo scafo presenta una curva a forma di banana con le estremità della poppa e della prua leggermente rialzate rispetto al centro della nave. Nel mio caso si tratta di circa 2 mm. Sono pochi ma non è possibile arcuare il compensato senza creare delle forti (ed inutili) tensioni al modellino.
Nel punto in cui l’altezza dell’impavesata comincia a diminuire traccio una linea verticale (freccia ROSSA) e taglio via la parte in eccesso rappresentata dal cerchio ROSSO.
Ovviamente continuo l’impavesata dal centro della nave fino al castelletto di prua fissando un’altra fettuccia di compensato di betulla.
NB la freccia BLU mostra lo scaletto artigianale ma efficace che mi sono costruito con il Lego e che mi permette di mantenere a bolla lo scafo durante questa delicata fase di assemblaggio.
Fase 2: Incollare l’impavesata
Nella fase precedente ho accostato l’impavesata al bordo esterno dello scafo e queste due parti erano a stretto contatto. Per procedere all’incollaggio NON vado a smontare la murata ma mi limito ad allontanarla dallo scafo per circa 2 mm. Allo scopo utilizzo degli stuzzicadenti posizionati ad intervalli regolari.
A poppa invece devo scendere a dei compromessi in quanto non è possibile allontanare in modo omogeneo sia i fianchi sia la punta della poppa.
La freccia ROSSA evidenzia proprio questa criticità.
L’interstizio che si è formato tra il ponte e l’impavesata viene riempito di colla.
Non utilizzo la colla vinilica perché potrebbe sbordare da sotto ma adopero in questo step solo ed esclusivamente la COLLA ALIPHATICA che potrà essere carteggiata senza difficoltà.
Stendo la colla in modo omogeneo ma sottile perché poi una volta tolti gli stuzzicadenti unirò di nuovo l’impavesata allo scafo e la colla tenderà a spandersi.
A poppa invece devo eseguire questo passaggio in due step; prima allontano i fianchi ed incollo e subito dopo allontano la punta della poppa. Il lavoro così svolto permette di creare la struttura portante dell’impavesata che verrà poi rivestita sia all’esterno che all’interno.
Per questo lavoro | In totale | |
Ore lavoro impiegate | 4 | 166 |
Costo sostenuto euro | — | 79,10 |
Note: : ho adoperato dei materiali che mi erano avanzati dai modellini precedenti per cui non ho speso nulla. |